G7 Siracusa, gli agricoltori ai 7 Grandi: “Più fondi, meno dazi e azioni sul clima”

G7 Siracusa, gli agricoltori ai 7 Grandi: “Più fondi, meno dazi e azioni sul clima”

Non soloeventi, esposizioni e degustazioni: i rappresentanti del primo settore che hanno partecipato all’Expo Divinazionea margine delG7 Agricoltura e pesca di Siracusa– che si è chiuso sabato al castello Maniace di Ortigia – hanno richieste concrete. Sei le azioni messe nero su bianco da Confagricoltura in un documento consegnato al ministroFrancesco Lollobrigidae agli altri rappresentanti dei“Sette Grandi”.Gli agricoltori chiedono “una politica agricola solida e sostenibile; unatransizione verde ed energetica,che preservi fertilità del suolo, risorse idriche, biodiversità;innovazione tecnologica“. E ancora, “competitività efiliera alimentare globale;valorizzazione delle aree interne, rurali e di montagna attraverso il sostegno economico e infrastrutturale, ma anche del ruolo sociale degli agricoltori e latutela delle produzioni tipiche;una comunicazione corretta e trasparente”. Confagricoltura non è stata l’unica associazione a chiedere risposte. A presentare richieste è anche Origin Italia, che riunisce iConsorzi Dop e Igp. Leggi anche –Il cavolo trunzo del Gal Terre di Aci mattatore al G7 Agricoltura di Siracusa Ildocumento di Confagricolturaentra nel dettaglio delle richieste. Sullasostenibilitàoccorrono “politiche stabili e ben finanziate” per “garantire la sicurezzaalimentare e ilbenessere economicodelle aziende”. L’agricoltura, infatti, è tra i settori che hanno subito maggiormente “gli effetti della guerra e delcambiamento climatico“. Da qui la richiesta di politiche che possano stabilizzare e garantire un giusto reddito ai produttori, fornendo allo stesso tempocertezze per i consumatori“. Sulla transizione energetica sono tre le priorità:suolo, acqua e biodiversità.Occorre “preservare la fertilità, mitigando il cambiamento climatico”, ma anche promuovere “l’uso efficiente dell’acqua, attraverso tecnologie come l’irrigazione di precisione” e tutelare la biodiversità con “l’agricoltura multifunzionale, che riduce l’impatto ambientale”. Sull’innovazione si deve agire in chiave globale. Per questo il G7 dovrebbe favorire la collaborazione per lo sviluppo e l’adozione di queste tecnologie,garantendo che l’innovazione sia accessibilea tutte le aziende agricole”, anche piccole. Leggi anche –G7 Siracusa, Confcommercio: Gli eventi a Ortigia motore per la città E ancora, per quanto riguarda la competitività,Confagricolturachiede “l’introduzione di standard direciprocità nelle pratiche agricole“. A livello di G7 servono “accordi commerciali che garantiscano condizioni di parità, sostenendo la competitività nei mercati globali”. Un capitolo importante è quello dellearee interne, rurali e di montagna.L’appello è quello di non dimenticarle, visto che “sono spesso caratterizzate da condizioni naturali difficili, ma rappresentano una risorsa strategica per lapreservazione della biodiversità,la prevenzione del dissesto idrogeologico e la lotta allo spopolamento”. Per aiutare gli agricoltori serve“sostegno economico e infrastrutturale”,ma anche “riconoscere e sostenere il loro impegno nella gestione del territorio e nella preservazione del paesaggio”, e intervenire “sullatutela e promozionedelle produzioni tipiche”. Ultimo, ma non per importanza, il rapporto con i media. Su questo fronte gli agricoltori invocano una comunicazione “basata su dati scientifici, che evidenzi l’importanza dell’agricolturanellaproduzione di cibo“. Leggi anche –G7 Agricoltura, vino siciliano protagonista tra ricerca e innovazione A far sentire la propria voce, come detto, ancheOrigin Italia,leader nel panorama delleIndicazioni Geografiche italiane.Cinque le azioni richieste, a partire dall’impegno “a rafforzare e perseguire – in tutte le sedi nazionali, regionali e globali – il riconoscimento delleIndicazioni Geografichequale‘patrimonio dell’umanità’.Inoltre si chiede “la creazione di un sistema multilaterale per la protezione delle Indicazioni Geografiche”, implementando “l’Accordo di Lisbona del 1958come via pergarantire una tutela multilivelloalle Indicazioni Geografiche”. Sui dazi si chiede di “escludere le Indicazioni Geografiche dall’applicazione dibarriere tariffarie e non tariffarie“. E ancora, Origin Italia chiede “un incremento delle risorse destinate al rafforzamento delle Indicazioni Geografiche”, anche “nei Paesi in via di sviluppo e nelle aree caratterizzate da conflitti”. L’ultima richiesta è “unincremento delle risorse pubblicheper la tutela e protezione delle Indicazioni Geografiche nei mercati, anche attraverso modelli dicoinvolgimento attivodellaPubblica amministrazione“.