Acqua contaminata, coinvolte oltre 6 marche tra le più vendute nei supermercati italiani | Trovati residui di Pfas nelle bottiglie

Acqua contaminata 6 marche oggetto di studio - Focusicilia.it (Fonte foto Canva)
Scatta un vero e proprio allarme nazionale: acqua contaminata venduta nei supermercati. Sono sei le marche famose coinvolte a causa della presenza di PFAS.
Negli ultimi anni sono stati lanciati diversi allarmi riguardanti il consumo di acqua acquistata comunemente nei supermercati. Si tratta di un’abitudine diffusa tra la maggior parte delle persone, ma ciò non significa che l’acquisto dell’acqua vada preso sottogamba: anzi, è fondamentale prestare molta attenzione alla sua qualità e conservazione.
Potremmo citare numerosi esempi, ma uno dei più noti riguarda proprio la gestione delle confezioni d’acqua nei magazzini. Capita spesso, infatti, di vedere bancali di bottiglie esposti al sole, dove rimangono anche per diverse ore.
Questo comportamento può avere gravi conseguenze, poiché l’acqua, surriscaldandosi all’interno delle bottiglie, può alterare il proprio sapore e, in certi casi, persino la composizione chimica.
Ma il nuovo allarme lanciato in questi giorni è ancora più serio e riguarda sei marche di acqua minerale molto diffuse, consumate quotidianamente da milioni di italiani.
PFAS nell’acqua: scatta l’allarme per sei marchi
A diffondere la notizia è stato il portale Il Fatto Alimentare, da sempre punto di riferimento nel settore della sicurezza alimentare. Il sito ha riportato un’inchiesta condotta da Greenpeace Italia, che ha acquistato in un supermercato di Roma sedici bottiglie di acqua minerale appartenenti a diversi marchi: Ferrarelle, Levissima, Panna, Rocchetta, San Benedetto, San Pellegrino, Sant’Anna e Uliveto.
Otto bottiglie sono state inviate a un laboratorio in Germania, mentre le altre otto sono state analizzate in un laboratorio italiano, con l’obiettivo di verificare l’eventuale presenza di PFAS, ovvero le sostanze perfluoroalchiliche, notoriamente dannose per la salute e per l’ambiente.
Trovate queste sostanze nell’acqua
Dalle analisi effettuate è emerso un quadro preoccupante: in molte acque è stata rilevata una contaminazione diffusa. In particolare, sono stati riscontrati livelli elevati di TFA, cioè acido trifluoroacetico. L’acqua Panna ha registrato un valore di 700 ng/l, seguita da Levissima con 570 ng/l e da Sant’Anna con 440 ng/l. Sono inoltre state individuate altre sostanze appartenenti al gruppo dei PFAS, come PFOA, PFOS, PFHXS e PFNA, tutte classificate come potenzialmente pericolose.
Fortunatamente, Ferrarelle e San Benedetto naturale non hanno evidenziato valori significativi di contaminazione, risultando al di sotto del limite di sicurezza di 50 ng/l.
Alla luce di questi risultati, è già stata avanzata la proposta di riclassificare il TFA come sostanza tossica, con l’obiettivo di fissare un limite massimo consentito di 100 ng/l in tutta l’Unione Europea. Un provvedimento che, se approvato, potrebbe rappresentare una svolta decisiva per la tutela della salute dei consumatori e per una maggiore trasparenza nei controlli sulle acque minerali vendute in Italia e in Europa.