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Aeroporto ad Agrigento, il lungo iter dal decreto Mezzogiorno fino all’apertura

Se ne parla da vent'anni, ma da qualche giorno l'aeroporto della Valle dei Templi è inserito come ipotesi nel decreto Mezzogiorno. L'iter è però solo all'inizio, e prevede però vari passaggi da parte di Regione siciliana ed ex provincia di Agrigento. Che in caso di un "sì" da Ministero ed Enac dovranno sobbarcarsi tutti i costi

Un nuovo aeroporto civile in Sicilia, quello di Agrigento. Una infrastruttura con il fine “di promuovere un adeguato sviluppo economico, sociale e turistico dell’area centro-meridionale della Sicilia”, come recita l’articolo 8 bis del decreto Mezzogiorno oggi approvato dalla Camera dei deputati. Ma, nonostante la presenza nel decreto, l’iter è solo nella sua fase iniziale. Secondo quanto stabilito dalla norma, dove l’ipotesi del nuovo scalo è stata inserita in sede referente su proposta dei deputati Ida Carmina (M5S, ex sindaco della città) e da Calogero Pisano (Noi Moderati), prevede dalla data di entrata in vigore della conversione in legge del decreto 124 del 19 settembre 120 giorni per la presentazione al Ministero delle infrastrutture e dei trasporti un progetto di fattibilità tecnico-economica degli interventi necessari alla realizzazione dell’aeroporto di Agrigento. Su questo testo verranno poi prese le opportune decisioni su un’opera cui si parla da un ventennio.

Il decreto del 2005 della Regione siciliana

Del nuovo potenziale scalo aeroportuale non si conosce nemmeno l’ubicazione: l’area potrebbe essere compresa nel comune di Licata, o nella vicina Campobello di Licata, ma non c’è nulla di stabilito. Eppure l’ipotesi del nuovo aeroporto è stata formalizzata fin dal 2005. L’8 marzo di quell’anno l’Assessorato al Turismo della Regione siciliana ha infatti emanato una integrazione del piano attuativo del Piano regionale dei trasporti e della mobilità (decreto numero 163/GAB del 17 novembre 2004), inserendo “l’aeroporto centro meridionale di Agrigento come evoluzione della domanda di trasporto aereo dello scalo aeroportuale come polo turistico”. Poche righe motivate dalla presenza nell’area non solo di scarse infrastrutture stradali, ma anche dalla presenza del sito turistico più visitato di Sicilia, la Valle dei Templi. Da allora gli annunci, anche in sede istituzionale, della prossima realizzazione non sono mancati. Diciotto anni di dibattiti sembrano però aver raggiunto lo scorso 5 giugno un primo reale atto formale con la costituzione della società per azioni “Aeroporto Valle dei Templi”. Il deputato Calogero Pisano è tra i principali promotori, e a inizio ottobre ha annunciato la raccolta per “due milioni di euro” in azioni da parte di vari imprenditori locali.

“Invarianza finanziaria”: tutto a carico del gestore

Per arrivare a una concretizzazione del progetto l’iter è quindi solo all’inizio. Dopo l’approvazione del decreto, attualmente all’esame del Senato – che potrebbe anche stralciare l’articolo 8 bis -, la Regione siciliana, insieme alla ex provincia di Agrigento, dovrà presentare il progetto di fattibilità corredato dell’analisi costi-benefìci “ai fini di una preliminare verifica della sostenibilità economico-finanziaria dell’opera e delle infrastrutture ad essa collegate”. Inoltre “le amministrazioni interessate provvedono all’attuazione delle disposizioni del presente articolo nell’ambito delle risorse umane, strumentali e finanziarie disponibili a legislazione vigente”. Secondo il dossier sul decreto Mezzogiorno preparato dal Dipartimento Bilancio della Camera, questo significa applicare la “clausola di invarianza finanziaria”. Ovvero: eventuali oneri superiori sono a carico delle amministrazioni direttamente interessate.

Dopo il piano, tutto passa a Enac fino a una convenzione

Al piano, da presentare al Ministero delle infrastrutture e trasporti, dovrà in caso di benestare seguire il complesso iter dell’Ente nazionale di aviazione civile (Enac) per la costituzione del nuovo gestore aeroportuale. La normativa, la legge numero 537 del 1993 (articolo 10, comma 13) e il relativo regolamento di attuazione, il DM 521 del 1997, prevede varie ipotesi di costituzione. Quella più comune è la “gestione totale”, con la costituzione di una apposita società di capitali (un passaggio accelerato dalla “Aeroporto Valle dei Templi”), e una concessione fino a 40 anni con stipula di un’apposita convenzione. L’Enac si occupa dell’istruttoria sui programmi di intervento, corredati dai piani di investimento e dai piani economico-finanziari presentati dalla società richiedente per l’affidamento della concessione di gestione totale. Un decreto interministeriale dovrà infine sancire la concessione per la stipula della convenzione.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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