Le rotte e i passeggeri dell’aeroporto di Comiso calano dal 2016 e l’obiettivo dei 500 mila resta lontano. Le casse piangono. Comune e società di gestione stanno provando a rialzarsi puntando su rete aeroportuale e cargo. In attesa che la continuità territoriale decolli.
Il calo dei passeggeri
L’aeroporto di Comiso è in calo. Il 2019 si è chiuso con 352.095 passeggeri, il 17 per cento in meno rispetto al 2018 (quando i passeggeri erano stati 424.487) e in pesante flessione anche se confrontato con il 2017 (437.000 passeggeri). Il dato migliore resta quindi quello del 2016: 459.022 passeggeri e una crescita del 23,3 per cento in confronto all’anno precedente. Il progresso dell’aeroporto di Comiso, inaugurato il 30 maggio 2013, si è fermato lì. Il progressivo calo dei passeggeri è andato di pari passo con la diminuzione delle rotte. Dall’ottobre scorso, Ryanair ha annullato i voli per Roma Fiumicino. In precedenza erano venuti meno quelli per Londra, per la Lituania, i voli Alitalia per Milano Linate e altre tratte stagionali per la Tunisia e Malta. Oggi, da Comiso si vola solo su quattro rotte: Milano, Pisa, Francoforte (Germania) e Bruxelles Charleroi (Belgio).
Lontano l’obiettivo dei 500 mila
I dati del 2019 sono critici. Il numero dei passeggeri è molto inferiore alla soglia dei 500 mila che il management di So.A.Co aveva garantito di poter raggiungere dapprima entro il 2018, poi entro il 2019. Per di più, il dato dello scorso anno risente positivamente dei 45.546 passeggeri che sono atterrati a Comiso dall’11 al 19 marzo, nel periodo in cui l’aeroporto di Catania è stato chiuso per dei lavori sulla pista. Se non ci fossero stati i voli trasferiti dal capoluogo etneo, l’aeroporto di Comiso avrebbe chiuso il 2019 con poco più di 300 mila passeggeri. Gli obiettivi fissati dalla società di gestione sono lontanissimi.
Le perdite adesso si pagano
Soaco, la società di gestione dell’aeroporto “Pio la Torre”, ha chiuso il 2018 con perdite che sfiorano 1,9 milioni di euro. Anche negli anni precedenti era andata in rosso, ma il passivo era stato compensato attingendo dal “fondo sovrapprezzo azioni”, il fondo iniziale di cui l’aeroporto ha potuto fruire nella fase di avvio dello scalo. Le perdite del 2018, invece, dovranno essere coperte dai soci. In fase di redazione del bilancio 2018 (approvato solo a novembre scorso), il comune di Comiso ha dovuto sborsare 455 mila euro per coprire una fetta delle perdite pari alla sua quota in Soaco (del 35 per cento). Il restante 65 per cento è di proprietà di Sac. Non sono ancora noti, invece, e sono in fase di elaborazione, i bilanci del 2019.
Obiettivo rete aeroportuale
Da ora, però, l’aeroporto ha bisogno di camminare con le proprie gambe. Il progetto già in cantiere è la creazione della “rete aeroportuale” con Catania, che a differenza di Comiso è un aeroporto in costante crescita. Lo scalo ha infatti chiuso il 2019 con oltre 10 milioni di passeggeri e un incremento del 2,9 per cento. Va in questa direzione, già da più di un anno, il sindaco di Comiso, Maria Rita Schembari: “La rete aeroportuale è la prospettiva a cui stiamo lavorando. Far parte di un unico sistema, adottare una tariffazione unica, è l’unica prospettiva possibile per il nostro aeroporto”. Allineato con Schembari è il neo amministratore delegato di Soaco, Rosario Dibennardo: “La rete aeroportuale è la prospettiva del nostro aeroporto e abbiamo già avviato il percorso”, spiega Focusicilia. La Sac ha un nuovo accountable manager, Marco Franchini. È l’uomo che ha realizzato la rete aeroportuale in Puglia. Ora il percorso potrà essere attuato anche in Sicilia”.
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Il volo di Blue Air
Uno dei primi passi è l’attivazione della nuova tratta Comiso-Torino. Prevede un volo bi-settimanale e vedrà, per la prima volta, la presenza a Comiso di Blue Air. “Questa tratta – afferma il sindaco di Comiso – rappresenta un’inversione di tendenza. Potrà essere molto utile per le famiglie di emigrati presenti nel capoluogo piemontese, per i tanti studenti universitari e ci auguriamo che possa attrarre flussi turistici nel nostro territorio”. Per il presidente di Soaco Silvio Meli, “l’arrivo di una nuova compagnia aerea evidenzia come vi è fiducia nella società di gestione e anche nelle capacità del territorio. Siamo convinti che Torino sia solo l’inizio”.
La continuità territoriale
Per Comiso nuove prospettive potrebbero aprirsi con l’attivazione della continuità territoriale. La conferenza di servizio del 10 gennaio, tenuta a Catania, ha definitivamente approvato il progetto. Sono previste due rotte giornaliere per Roma ed un volo per Milano, con tariffe ridotte già stabilite per i residenti in Sicilia. Volare da Comiso con la continuità territoriale costerà 38 euro per Roma e 50 euro per Milano. È invece libera la tariffa per i non residenti in Sicilia (che in una prima fase era invece previsto che fosse bloccata). Ora si attende la firma del ministro delle Infrastrutture Paola De Micheli ed il bando che dovrebbe essere emanato il primo marzo. Per Comiso, le rotte in continuità territoriale dovrebbero iniziare il primo agosto. Per Trapani, invece, si comincerà il 15 luglio. Sullo sfondo c’è anche la trattativa con Aerolinee Siciliane, il nuovo vettore promosso da Luigi Crispino.
Il progetto cargo e le Zes
Sulla rampa di lancio c’è anche l’attivazione dei fondi per l’incremento turistico, per i quali i bandi sono andati già più volte a vuoto. Si dovrà intervenire sul piano normativo e l’Ars dovrà modificare la legge. Infine, e non ultimo, c’è il progetto cargo. La sua attivazione a Comiso era già stata accarezzato nella prima fase di progettazione dello scalo. Poi, però, si era puntato solo sui passeggeri. Il comune ha già attivato uno staff per la progettazione. L’acquisizione, un anno fa, dell’area ex Nato (di 86,4 ettari), potrà permettere di sfruttare quegli spazi. Il cargo si lega con le Zes (Zone Economiche Speciali). Il trasporto delle merci può essere un volano per l’aeroporto di Comiso.