Aggressioni in sanità, Cisl Catania lancia campagna sulla sicurezza negli ospedali

Tutelare la sicurezza e la salute delle lavoratrici e dei lavoratoridei Pronto Soccorso, dei reparti ospedalieri e delle guardie mediche della provincia più esposte alrischio di aggressione,sensibilizzare l’utenza sul concreto impegno del personale medico e paramedico e alrispetto della professioneche essi esercitano, sollecitare le istituzioni ospedaliere e politiche ad aumentare il personale e a individuare ogni possibile azione, prevista anche dalle direttive nazionali e regionali, per prevenire ogni forma di violenza nei confronti di chi si adopera, senza risparmiarsi, perprendersi cura di chi soffre. Sonogli obiettivi basilari che si propone la campagna denominata “Prendiamoci cura di chi si prende cura della nostra salute”, promossa dallaCisl di Catania,con le due federazioni diCisl Medici e Cisl Funzione pubblica,che è stata presentata ieri alla stampa. Ne hanno parlatoMaurizio Attanasio,segretario generale della Cisl etnea, e i due segretari generali di federazione provincialeMassimo De Natale (Cisl Medici) e Danilo Sottile (Cisl Funzione pubblica).“Siamo molto preoccupati dal fatto che aggressioni e violenza nei confronti del personale sanitario e socio-sanitario siano un fenomeno in crescita in tutta Italia”, affermano Attanasio, De Natale e Sottile, “e che sette casi su dieci riguardanodonne. Molti non arrivano neanche alladenuncia, per cui riteniamo che il fenomeno sia molto più ampio. Un fenomeno, spesso, legato anche a determinati contesti sociali: a Catania, ad esempio, nello stesso periodo in cui si sono contatiquattro episodi violenti al pronto soccorso del Policlinico, se ne sono contati ben 22 a quello del San Marco“. “Sono situazioni”, aggiungono, “che oltre a ferire l’integrità fisica e morale dei lavoratori della sanità deteriora il diritto alla salute di tutti, le condizioni di lavoro e la stessa qualità della sicurezza delle cure.Prevenire la violenza sul personale sanitario, soprattutto impegnato nei presidi di urgenza/emergenza, è una questione di grande importanza e complessità.La legge 81/08, nota anche come Testo Unico sulla Salute e Sicurezza sul Lavoro, fornisce un quadro normativo che può essere applicato per migliorare la sicurezza e prevenire comportamenti violenti”. La campagna prevede deipresidi itinerantipresso le strutture ospedaliere della provincia etnea, dove tutti gli operatori sanitari indosseranno una spilletta con nastro giallo, simbolo dell’iniziativa. “È un simbolo di adesione alla nostra campagna”, spiega Attanasio, “ma vuole rappresentare anche ilgrido d’aiuto dei lavoratoriche non vogliono più essere lasciati soli davanti a episodi di sopraffazione e reclamano che siano le direzioni generali ospedaliere a prendersi il carico di avviare d’ufficio le eventuali azioni giudiziarie nei confronti dei violenti, comeprevisto già dal mese di marzodalle norme”. “Abbiamo anche chiesto”, continua il segretario della Cisl catanese, “che i pronto soccorso della provincia sianotutti dotati di un posto permanente per le forze dell’ordine,in particolar modo quelli ricadenti in territori sensibili, come ad esempio il San Marco. Rimane, comunque, il grande e atavico problema di alleggerire i grandi flussi di pazienti che arrivano in pronto soccorso: a questo scopo, occorreseparare gli ‘acuti’ dalle prestazioni differite e, pertanto, occorre completare quella importante riforma sanitaria che prevede la medicina del territorio,attraverso la costituzione delle Case di Comunità già finanziate dal Pnrr”.