Agrigento quasi senza costa: lungomare e collina di Pirandello erosi dalle onde

Agrigento quasi senza costa: lungomare e collina di Pirandello erosi dalle onde

Nelle prossime settimane lacostache affianca ilviale delle Dune di Agrigento,la più importante della città,potrebbe sparire con il suo boschettoa causa dell’erosione.E lo stesso destino potrebbe toccare allacollina del Caos,che diede i natali aLuigi Pirandello,se gli interventi in corso non verranno completati il prima possibile. È la situazione del litorale denunciata daMareAmico Agrigento,da anni in prima fila per ladifesa del litorale.Le immagini della costa parlano chiaro. “Il mare sta mangiando pezzo a pezzo le nostre spiagge. La cosa tragica è chesiamo ancora nella bella stagione.Andando verso l’inverno rischiamo un vero e proprio disastro”, spiega a FocuSiciliaClaudio Lombardo,referente dell’associazione. Alcuni interventi sono stati effettuati, “come la posa di pietre da parte delGenio Civilee delComune di Agrigento“, ma in generale “si è sempre arrivati in ritardo, inseguendo l’erosione anziché prevenirla”. Da qui l’appello all’assessore regionale all’AmbienteGiusi Savarino“perché intervenga subito, alla vigilia dell’anno in cuiAgrigento sarà Capitale della culturae si prepara ad accoglieremigliaia di visitatori“. Leggi anche –La costa etnea vista dal mare, tra tutela ambientale e fragilità. Il tour Lipu Lombardo fornisce alcuni dettagli sull’erosione che colpisce lecoste dell’agrigentino.“Le onde possono divorare anchedue o tre metri in una sola notte.Soltanto nello scorso weekend, per esempio, abbiamo perso un tratto abbastanza ampio sotto viale delle Dune, compresialcuni alberi del boschetto,che di questo passo rischia di sparire completamente”. L’acqua, prosegue il referente di MareAmico, è arrivata adaggredire anche la strada.“È stato danneggiato un tratto dellapista ciclabile,motivo per il quale il Comune è intervenuto con laposa delle pietre.Ma non è bastato, perché le onde semplicemente hanno aggredito il tratto successivo, che è sabbioso”. Come detto il timore è che la situazione possadegenerare in inverno,ma il pericolo potrebbe essere ancora più vicino. “Nelle prossime settimane è atteso un ciclone Mediterraneo, che potrebbe provocareun incremento delle onde.La costa agrigentina purtroppo è un corpo debilitato, senza difese, quindii danni sarebbero ingenti“. Un motivo in più perintervenire con urgenza. Leggi anche –Inquinamento, erosione, depuratori: tutti i guai delle spiagge siciliane Qualcosa, puntualizza Lombardo, è stato fatto neltratto di Maddalusa,nel tratto di mare che lambisce lacollina Caos.“Qui, con enorme ritardo, è iniziata la posa dibarriere soffolte,cioè sottomarine, che cercano diattenuare la forza delle ondeper fa sì che colpiscano la costa con una forza minore”. Si tratta dell’intervento più efficace per limitare il rischio erosione, ma ha un costo rilevante. “Parliamo dimilioni, ma anche per la semplice posa di pietre sulla costa servonocentinaia di migliaia di euro“. Ladifesa dei litoraliinsomma ha costi ingenti, ma per il referente di MareAmico il gioco vale la candela. “Basti pensare aldanno economicoarrecato agli alberi, alle infrastrutture, al turismo: il conto per i cittadini sarà sicuramente maggiore se non verrà fatto nulla”. Lombardo insiste sull’imminentedesignazione diAgrigento a Capitale italiana della cultura.“Andando avanti di questo passo le persone che arriveranno rischiano di trovare una cittàsenza spiagge e senza coste.E questo sicuramente sarebbe uncolpo durissimo per l’economiadella città”. Leggi anche –Erosione costiera nel Mediterraneo. A rischio case e intere città come Venezia Ilfenomeno dell’erosione,ammette il referente di MareAmico, dipende anche da fattori eccezionali. “Stiamo assistendo a unprogressivo innalzamento dei mari,favorito anche dalcambiamento climatico,che è una realtà con la quale bisogna fare i conti”. Proprio per questo non c’è un minuto da perdere. “Servonocontromisure rapide ed efficaci,che l’assessore regionale Savarino, molto legata al territorio agrigentino ha assicurato di voler mettere in atto”.Qualcosa si può fare già nell’immediato,dice Lombardo. “Nel breve periodo occorre mettere quante più pietre possibile, per frenare la perdita delle coste, mentre sul medio-lungo periodo lebarriere soffoltesono la soluzione”. Soltanto così la perdita del litorale potrà essere arginata, rimediando airitardiche secondo l’associazione sono statiaccumulati nel passato.“Con questo ritmo, e andando incontro alla brutta stagione c’è il rischio di perdere totalmente la costa e avereseri dannianche alle infrastrutture. Sta alleistituzionifare il possibileperché ciò non si verifichi“.