Alimentare: nuovo contratto, coinvolti 28 mila lavoratori siciliani
Ilcontrattonazionale dell’industria alimentare, firmato all’alba di oggi, da Fai Cisl, Flai Cgil e Uila Uil con le associazioni delle imprese di settore riguarda inSiciliaquasi 28 mila lavoratori di 4.800 aziende. Tra di esse anche realtà grandi come laCoca Colao la Parmalat, per citarne alcune. L’accordo, che sarà adesso al centro diassembleenei luoghi di lavoro “è un risultato importante – commenta il segretario generale della Flai Cgil Sicilia, ToninoRusso, che ha partecipato alle trattative – perché prevede per i lavoratori aumenti salariali che consentono il recupero di quello che hanno perso con l’inflazione. Il nostroauspicio– aggiunge Russo – è che un accordo che dà valore al settore possa incentivare la chiusura dellefiliere, la nascita di nuove industrie alimentari e che si avvii una fase diformazionespecifica, anche per le nuove professionalità impegnate a seguito delladigitalizzazione“. L’accordo prevede un incremento di280 euro mensiliche, nei quattro anni di vigenza contrattuale, porteranno a un montante di 10.236 euro. La prima tranche parte dal primo dicembre 2023 con un aumento di75 euro, già nei primi 14 mesi di applicazione contrattuale lavoratrici e lavoratori andranno a recuperare un importo di 170 euro, il 60 per cento dell’aumento totale previsto. Per i casi di mancatacontrattazionedi secondo livello si aggiungono altri 15 euro mensili a quelli già previsti. Viene migliorata la dotazione del welfare contrattuale, con unaumentodi quattro euro per il fondo integrativo sanitario Fasa a garanzia di maggiori prestazioni. Per il fondo di previdenza complementare Alifond il contributo a carico delleaziendearriva a 1,5 per cento (+0,3 per cento, equivalente a sei euro); viene inoltre rafforzato il fondo a sostegno del congedo di maternità e paternità. Novità anche in tema diriduzionedell’orario di lavoro, che nel settore alimentare non subiva modifiche, a livello nazionale, da 30 anni: a partire dal 1 gennaio 2026 coloro che svolgono turni di 18 e 21 ore avranno una riduzione diquattro orea cui si aggiungeranno altre quattro ore l’anno successivo, mentre dal 1 gennaio 2027 la riduzione di quattro ore siapplicherà a tutti i lavoratori e le lavoratrici. C’è l’impegno inoltre a definire future intese a livello aziendale con le Rsu perulteriori riduzionidell’orario di lavoro in caso di investimenti tecnologici che potrebbero impattare suproduttivitàe occupazione. Vengono aggiornati e migliorati gli articoli che disciplinano il governo del mercato del lavoro con maggiore contrasto allaprecarietàattraverso il dimezzamento della percentuale complessiva che passa dal 50 per cento al 25 per cento dei contratti a termine, in somministrazione e in staff leasing.