Allarme acqua in Sicilia, non piove e le dighe sono piene per meno della metà

Ledighe in Siciliasempre piùvuote.Mesi senza pioggehanno spento ogni speranza diriempimentodegli invasi: rispetto lo scorso anno sono pieni permeno della metà. La disponibilità si è ridotta perfino all’interno delladiga di Lentini, che di acqua non ne cede a causa delguasto meccanicoallepompe di sollevamento. Le buone notizie non ci sono. La riduzione dei volumi interessa 27 delle 29 dighe in Sicilia. Analizzando alcuni dei casi già complessi, nelladiga Trinità, nel territorio di Castelvetrano (TP)la presenza di acqua è stabile nel confronto con lo scorso anno, ma con appena5,20 milioni di metri cubid’acqua. Proprio a marzoCordiretti Trapaniaveva denunciato la fuoriuscita di acqua dall’invaso,finita in mare nonostante la grande siccità. L’infrastruttura non è collaudata e permotivi di sicurezza, anche quando c’è, l’acqua viene riversata fuori per evitarerischi per il territorio. Analizzando i dati sulle piogge di marzo, il Servizio Informativo Agrometeorologico Siciliano (Sias) ha infine confermato una “situazione preoccupante per l’approvvigionamento idrico”. Senza piogge le dighe siciliane non si sono riempite. Leggi anche –Diga Trinità, acqua finita in mare. Uno spreco anche nell’anno della siccità Dopo untimido recuperoin alcune aree agennaioefebbraio,marzoha portato a unnuovo calodelle precipitazioni in Sicilia, con accumuli inferiori alla media mensile in quasi tutta la regione. L’anomalia, ha spiegato ilServizio informativo agrometereologico siciliano, è stata particolarmente marcata nei territori già a secco (fascia ionica e aree centrali della Sicilia). Qui le precipitazioni sono stateinferiori al 30%di quanto atteso. La media regionale delle piogge, è stata dicirca 36 mm, cioè lametàdelnormaleper il mese di marzo (73 mm). Le piogge dello scorso mese, spiega il Sias, non sono state sufficienti a creareriservenegli invasi. Ha almeno permesso la sopravvivenza delle produzioni agricoli, ma solo di quelle presenti in aree interessate da precipitazioni più significative. Per questo “la situazione rimanepreoccupante, soprattutto per lecolture agricolee per l’approvvigionamento idrico”. Leggi anche –Pasqua, caldo record in Sicilia: oltre 30 gradi. L’anomalia termica nei dati Sias L’Autorità di Bacino del Distretto Idrografico regionaleha condiviso il prospetto deivolumi degli invasial 1° marzo 2024, confermando sostanzialmente uno scenariosiccitosoin tutta la Sicilia. Ladiga Garcia(intitolata al giornalista Mario Francese), allacciata al fiume Belice Sinistro, in un anno è passata da49,5 milioni di metri cubi d’acquaad appena23,14. Lo svuotamento dell’invaso si è aggravato a febbraio, quando erano presenti22,6 milioni di metri cubi. È il dato peggiore in Sicilia, seguito dal prospetto rilevato per ladiga Rosamarinain provincia diPalermo, dove i43 milioni di metri cubi di marzo 2023sono ora un ricordo guardando ai20,9 milioni di metri cubi di marzo 2024. Rispetto a febbraio la diga realizzata accanto il fiume San Leonardo ha persoun altro milione di metri cubi d’acqua. Leggi anche –Siccità, l’agrigentino ha sete: Regione “sposta” l’acqua nella diga Castello L’assessorato regionale all’Agricolturaha progettato negli ultimi mesi per la diga di Lentiniinterventiche gliagricoltoriaspettavano da decenni. L’acqua dell’invaso, per il momento, resta inutilizzabile ma sta scomparendo prosciugata dal sole. Idatisuivolumicondivisi dal Dipartimento regionale dell’Autorità di Bacini rilevano unaleggere diminuzionedi acqua all’interno della diga di Lentini, passata in un anno da87,54 milioni di metri cubi di acquaa80,40 milioni di metri cubi di acqua. Dafebbraioa marzo 2024 l’acqua èdiminuita, impercettibilmente, passando da 80,94 milioni di metri cubi ad appunto 80,40. Altra situazione delicata interessa ladiga Arancio, dove i volumi sono aumentati sia rispetto lo scorso anno che nell’ultimo mese. A marzo 2024 l’invaso conteneva14,36 milioni di metri cubi, oggi ne ha15,93, con uno scarto positivo di 0,67 rispetto febbraio 2024. L’acqua però non può essere utilizzata perché inquinata dall’Alga rossa. Leggi anche –Diga di Lentini, 600 mila euro di investimento per risollevare l’acqua Ad inizio marzoConfagricoltura Ragusaaveva salutato la riapertura delladiga di Ragoleto, sul fiumeDirillo, dichiarando di aver sventato un“colpo mortale”alle imprese agricole del territorio. Lo scorso 23 febbraioArpa Siciliaaveva rilevato, anche qui, la presenza dell’Alga rossa, ma grazie ad una specificatecnica di innaffiaturailproblema poteva essere risoltoattingendo dalla diga per l’irrigazione delle produzioni. Secondo gli ultimi dati sui volumi, però, oggi l’acqua (inquinata) della diga Ragoleto è diventata molto poca. A marzo 2023 l’invaso era pieno per16 milioni di metri cubipassati ad appena9,76al 1° marzo 2024. In calo dello 0,24 rispetto febbraio. Per gli agricoltori ragusani oltre il danno è arrivata anche la beffa. Leggi anche –Riaperta la Diga Ragoleto, nonostante l’alga rossa In Sicilia ci sono delle dighe che a causa dellasiccitàrischiano direstare vuote. Come ladiga di Cimiache al 1° marzo 2024 ha contato poco più diun milione di metri cubi d’acqua. Erano3 milioni lo scorso annoe l’infrastruttura ha una capacità di riempimento di oltre 20 milioni di metri cubi. Un altro esempio è ladiga Leone, sul fiume Verdura nell’agrigentino, che lo scorso anno contava3,60 milioni di metri cubi d’acquae oggi ne ha appena1,33 milioni di metri cubi(in crescita impercettibile dello 0,03). Tra le altre dighe a rischio svuotamento, c’è ladiga Nicolettinell’ennese. Con una capacità d’invaso da 20 milioni di metri cubi, lo scorso anno ne ospitava2,40scesi a marzo 2024 ad appena1,66 milione di metri cubi.