Allarme INPS: il bonus da sogno nasconde un INCUBO per i lavoratori | Firma subito per rinunciarlo

Insegna Inps - Ansa - focussicilia.it
Sembrava poter essere la soluzione a molti problemi, ma in realtà l’Inps potrebbe trasformare tutto in un incubo.
Non è affatto semplice affrontare la quotidianità, sapendo che ogni giorno bisogna seguire un vero e proprio rituale lavorativo, fatto di ripetizioni, gesti e monotonia.
Timbrare il cartellino. Fare le proprie ore lavorative. Tornare a casa e godersi quelle poche ore di tempo libero.
Ovvio che quando quindi c’è la possibilità di poter usufruire di un bonus la voglia di accaparrarselo è sempre alta.
Ma anche in questi bisogna fare attenzione, perché potrebbero esserci delle trappole che fanno più danni che benefici.
Basta con il lavoro
Quanto è difficile andare in pensione se sei un lavoratore italiano? Basta chiederlo a qualsiasi lavoratore, dipendente privato, pubblico o libero professionista, per capire che c’è qualcosa che non funziona come dovrebbe. Nel 2025, infatti, l’età di vecchiaia per il sistema pensionistico è stata confermata a 67 anni, ma ci sono delle novità per quanto riguarda il calcolo dell’assegno. Scendono i coefficienti di trasformazione, mentre decresce il montante contributivo. Questo vuol dire che andare in pensione oggi è sempre meno conveniente rispetto al passato.
Ma bisogna anche prendere in considerazione la possibilità dei conguagli, perché alcuni contribuenti che vanno in pensione rischiano di ricevere meno del previsto, anche a causa di trattenute inaspettate. Purtroppo si tratta di situazioni non sempre prevedibili da parte delle simulazioni e dei calcoli fatti in precedenza.
Trappola bonus?
Tuttavia ci potrebbe essere un aiuto significativo grazie ad una sorta di “scelta bonus” che può fare l’aspirante pensionato. Il lavoratore può infatti decidere di non ritirare l’accredito contributivo della quota IVS a suo carico e il suo datore di lavoro non verserà quindi quella quota dovuta all’Inps. Così facendo l’importo verrà erogato al dipendente insieme alla retribuzione, non rientrando però nel conteggio della pensione anticipata.
Con una circolare apposita, l’Inps ha chiarito che questa possibilità è usufruibile da chi ha maturato il diritto alla pensione anticipata flessibile, oppure ordinaria, entro il 31 dicembre del 2025. Il lavoratore deve quindi restare in servizio e comunicare di aver fatto questa scelta, in modo da ricevere più soldi che non verranno conteggiati negli importi da tassare.