Anci Sicilia ha festeggiato 50 anni e si prepara al federalismo fiscale

Anci Siciliaha festeggiato i cinquanta anni di attività organizzando una giornata di confronto e tavole tematiche aPalermo. Chiaro il messaggio dell’appuntamento: rimettere al centro icomuni, realizzare i progetti che ilPnrrdestina alle amministrazioni, prepararsi alle difficoltà in arrivo con l’introduzione delfederalismo fiscale. “Dobbiamo fronteggiare lesfidedelfuturoe sono sicuro che potremovincerleassieme – ha dichiarato il presidente Anci SiciliaPaolo Amenta– garantendo un’ottimaqualità della vita alle nostre comunità. Continueremo a supportare i sindaci in tutti gli ambiti, dalPNRRalla gestione delle emergenze. Dalla carenza di personale alladigitalizzazione, dallospopolamentodei territori interni allatransizione ecologica. Fino ad arrivare alrischio idrogeologico“. Amenta ha fatto cenno anche allariforma degli Enti Locali. “C’è in atto un grande cambiamento nelsistemache obbliga gli amministratori a svilupparefunzioni fondamentalieprodurre servizi essenziali. Tutto è cambiato con lalegge 49/2009, ovvero con l’avvento delFederalismo fiscalecui si collega il federalismo municipale. Da 14 anniaspetta di essere definito. Questa grande riforma sta comunque perarrivare al traguardoe impone di rivedere l’intero sistema alla luce delle recenti normative. Una volta applicate, definiranno un nuovo corso dei comuni dell’isola”. Il presidenteAnci Siciliaha comunicato di aver avviato delle interlocuzioni con ilpresidente Renato Schifanie l’assessore all’Economia Marco Falcone. “Siamo riusciti ad avviare un confronto sulle competenze dei comuni con l’obiettivo di garantire le necessarie coperture finanziarie attraverso ilFondo delle Autonomieche noi vorremmo trasformare inFondo di perequazione”. “Partendo dall’applicazione della riforma economico-finanziaria – ha proseguito Amenta – si evidenzia come lo stato di salute dei comuni siciliani sia assolutamente precario. Questa riforma ha molteombrein considerazione del fatto che se da un lato ci ha costretti adarmonizzare i bilanci, prevedendo spese solo dopo aver incassato, dall’altro non riusciamo acalcolare i fabbisogni standarde ad arrivare, attraverso obiettivi di servizio, ai famosi Livelli essenziali delle prestazioni. Bisogna, altresì, precisare che i comuni finanziano le funzioni e i servizi attraverso l’addizionaleIRPEFche si preleva dalle buste paga. Ma questo è un cane che si morde la coda poiché le buste paga esistono se c’è occupazione. In assenza di ciò diventa molto difficile garantire uno sviluppo adeguato e uniforme per i territori”. “Ribadisco che è assolutamente indispensabile arrivare ad una intesa che veda confluire allo stesso tavolo Stato, Regione ed Enti locali”, ha dichiarato ilsegretario generale dell’Anci Sicilia Mario Alvano. “Nutro ancora la speranza che, prima o poi, si arrivi alla nascita delConsiglio delle autonomie locali. Servirebbe a ricordare che quando si scrivono le norme è assolutamente necessario ascoltare la voce dei comuni per fare scelte più azzeccate”. Alvano ha spiegato come cambierà anche Anci Sicilia nella suaorganizzazione interna. “Stiamo organizzando l’associazione in modo da renderla il più efficiente possibile dal punto di vista tecnico e dei contenuti. Abbiamo creatosei commissioni, equiparate a quelle esistenti all’Ars. Servono per avviare un dialogo costruttivo e permanente che vede protagonisti sindaci ed esperti. L’obiettivo è comprendere, una volta per tutte, come sia possibile intervenire per sostenere gli enti locali rafforzandone le capacità”. Il punto su alcuni temi legati allo sviluppo e all’attuale situazione dei comuni siciliani è stato fatto durante due tavole rotonde dal titolo“Un futuro in Comune: gli enti locali e la sfida dello sviluppo”e“Comuni e comunità: le città come reti sociali”moderate dal giornalistaClaudio Reale. Al primo confronto sono intervenuti:Alfio Mannino, segretario generale CGIL Sicilia,Tommaso Castronovo, presidente Legambiente Sicilia,Roberto Sannasardo, Energy Manager Regione Siciliana, eGaetano Mancini, presidente di Confcooperative Sicilia. Alla seconda tavola rotonda hanno preso parte:Andrea Messina, Assessore regionale Autonomie locali,Filippo Parrino, presidente Legacoop Sicilia,Giuseppe Pietro, direttore generale Ufficio Scolastico regionale per la Sicilia,Carmela Tata, Garante regionale della persona con disabilità,Roberto Albergoni, presidente Fondazione MeNo,Pieremilio Vasta, coordinatore Rete Civica della Salute.