Anci Sicilia sui dati Istat: “Impegno straordinario contro crisi demografica”

I recenti dati, diffusi dall’Istat, confermano chela Sicilia continua a spopolarsia causa della denatalità, ma soprattutto per lamigrazione di una consistente parte della popolazionepiù giovane e qualificata. Tutte le città siciliane sono purtroppo interessate dal fenomeno che, secondo il rapporto dell’Istituto nazionale di Statistica,nel corso del biennio 2021-2022, hanno registrato un decremento dello 0,4 per cento della popolazione residente. L’Anci Sicilia affronterà il tema nel corso di un convegno in programma per sabato 18 maggio a San Marco D’Alunzio, nel messinese, dal titolo: “I comuni siciliani oltre la crisi demografica ed economica”. “Lo sconfortante report dell’Istat, in un momento in cui la nostra Isola èdestinataria di ingenti risorse(pari a circa 15 miliardi di euro) a valere sui fondi di Pnrr, sul Fondo diSviluppo e Coesione e sulla Programmazione 2021-2027,ci impone di valutare seriamente una nuova programmazione sul piano socio-economico. Una strategia che punti a dotare i nostri territori diinfrastrutture all’avanguardia,di un sistema viario e dei trasporti efficiente, diservizi socio-sanitari maggiormente diffusicon il fine di evitare la scomparsa di intere comunità”. DichiaranoPaolo AmentaeMario Emanuele Alvano,presidente e segretario generale dell’ANCI Sicilia. “Con l’incontro di sabato a San Marco D’Alunzio”, aggiungono Amenta e Alvano, “vogliamoaccendere i riflettorisu un tema che è fortemente sentito dai cittadini e dagli amministratori locali e che deve diventareprioritario nell’azione di governo regionale,nazionale ed europeo, in quanto rischia di compromettere per sempre il futuro all’intera Isola. Vi è la diffusa quantoerrata convinzione che il tema della crisi demografica riguardi solamente i piccoli comunidelle aree interne e montane”, aggiunge Alvano, “ebbene i dati dell’ISTAT ci confermano, ancora una volta, che il fenomeno riguarda invece direttamente anche lecittà medio-grandi dell’Isola.Particolarmente drammatica è la constatazione che lo spopolamento interessa sia coloro che hanno concluso gli studi in Sicilia sia quelli che decidono diintraprendere un percorso formativo e lavorativofuori dall’Isola”. “Facciamoappello a tutte le forze politicheaffinché, anche in occasione di questeelezioni europee“, conclude Amenta, “mettano al centro azioni mirate ad invertire il pericoloso trend che sta desertificando la nostra Isola e che rischia di divenire irreversibile. La denatalità sommata allamancanza di prospettive lavorativee socio-economiche e a servizi sanitari e scolastici inadeguati, accentua il processo di impoverimento, favorendo lamigrazione dei ragazzi e delle giovani famigliee innalzando, progressivamente, l’età media della popolazione residente. E’ dovere delle istituzioni regionali e nazionaliottenere una legislazione di favoresul piano amministrativo e fiscale che attragga nuovi investimenti e residenti e favorisca losviluppo dell’imprenditoria”.