Arance siciliane a rischio per caldo e malattie. Sul mercato frutta importata

Laproduzione di arance in Siciliaè scesa del40 per cento, su una dato cheavrebbe dovuto fermarsi al 30-35 per cento. Al termine della stagione agrumicola è tempo di bilanci per le aziende regionali. LaSiciliainsieme allaCalabriacontribuisce all’80 per cento dell’offerta nazionale, macambiamento climaticoemalattia delle piantestanno mettere a rischio tutto, dallaqualità del frutto, allapresenza stessa degli aranceti. Secondo i datiIsmea, l’Istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, nel 2021 si sono giàpersi1.500 ettari. Senza le arance siciliane, ma con unmercatocomunque da soddisfare, entra in gioco l’importdagli stati esteri (anche extra europei) che senza controlli adeguati, mette a rischio la stessa produzione siciliana a causa dellefitopatie. Senza un cambio di rotta, clima e fitopatie, porteranno sul mercato sempre meno arance siciliane e dal prezzo più caro. Lo scorso anno il costo è già aumentato già del 10 per cento, ricorda Ismea, di fronte una contrazione dell’offerta del 25 per cento. Il presidenteConfagricoltura Catania, Giosuè Arcoria, ha inviato unarichiesta di stato di calamitàalla RegioneSiciliana. A causa “dell’incessante mancanza di precipitazioni” sono “compromesse in modo irrimediabile le coltivazioni”, arance in primis. “Non pioveva dal sette giugno – spiega Arcoria – e non la prima volta, ma le temperature della scorsa estate hanno inciso sulla crescita del frutto.A 50° gradi l’arancia non può svilupparsi. Abbiamo arance così piccole da non poter essere vendute”. Le prime piogge sono arrivate, sono stati brevi e violente, è arrivata perfino la grandine. “La situazione resta drammatica: il raccolto è già perso. Un’azienda catanese che lo scorso anno, con una situazione climatica già estrema, è riuscita a vendere arance per 180 mila euro, oggi rischia di non guadagnare nulla”. “Nessuna varietà è stata risparmiata– ha aggiunto Giosuè Arcoria – perché il contributo dell’acqua resta fondamentale per tutti i tipi di arance. Le aziende affiliate a Confragricoltura Sicilia, a prescindere dalle produzioni di arance siciliane con cui riforniscono il mercato, sono mobilitate per chiedereaiuto a Palermo. “La situazione non riguarda solo gli agrumi, ma tutte le aziende agricole. Chi producegranonon potrà seminare nulla con i terreni secchi”, ha concluso il presidente Confagricoltura Catania. Leggi anche –I furti di arance in Sicilia sono in calo. Ma per i produttori è… In un sistema fortemente regolato nell’export come quello europeo, ilcontrollo delle merciall’interno dell’unione èstringente. L’Europa ha creato un’agenzia ad hoc chiamataEurophytcon il compito di intercettare i carichi dipianteimportati nell’UE, che presentanomalattiepotenzialmentepericolose. Europhyt monitora anche l’attuazione delle misure preventive. Dalle rilevazioni effettuata dalRasff (Sistema di allarme rapido per alimenti e mangimi)è stata scoperta la presenza di merci infette in entrata provenienti dalSud Africa. “I dati ufficiali del portaleEurophyt-Tracesconfermano che, fino a ottobre 2023, sono state individuate51 partite di agrumi sudafricani colpite da macchia nera degli agrumi. Un numero che rappresenta già la cifra più alta mai registrata” ha lamentato il presidente delConsorzio Arancia Rossa di Sicilia Gerardo Diana. “Il carico infetto era composto in maggioranza da arance. “Dei tredici casi – ha evidenziato Diana – dodici sono avvenuti sulle arance. Dobbiamo potenziare al massimo i controlli perché si deve assolutamente evitare che queste malattie entrino nel nostro territorio”. Leggi anche –Riforma Ue delle Dop e Igp, esulta il consorzio Arancia Rossa di Sicilia Stando agli ultimi datiIsmea, nel passaggio dal 2021 al 2022 laSiciliaha persoarancetipari alla grandezza di uncampo da calcio. Nel 2022 è arrivata unaflessione di circa 1.500 ettarimentre nel 2021 si era registrato un aumento di circa un milione di ettari coltivati. Nelle province in cui nel 2021 c’erano stati incrementi di aranceti, cioè nelle province diCatania(+500 ettari in produzione),Agrigento(+200 ettari) eMessina(+300 ettari), un anno dopo la sola provincia diCataniaha perso unmilione di ettarieAgrigentocinquecento. La Sicilia resta laprima regioneper superficie coltivata ad arance, con circa i due terzi del totale nazionale, ma con laperdita più grande di superfici. Il -2,6 per cento contro lo 0,1 per cento della Calabria, seconda produttrice. Quella degli agrumicoltori siciliani sta diventando una battaglia per la sopravvivenza, considerata la necessità di contrastare anche lefitopatie. Come evidenziaIsmea, tra il 2007 e il 2010 è iniziato il processo dirinnovamento degli impianticon nuove varietà resistenti al virus della “tristeza”. Oggi ilConsorzio Arancia Rossaha lanciato l’allarme per il rischio d’ingresso della“macchia nera”, non ultima l’Università di Catania ha invece evidenziato il rischio proveniente dal Sud Est Asiatico del’Hlb degli agrumi.