Arrivare in Sicilia con la crociera. Cosa aspettarsi nei porti. Il caso di Palermo
Emozionante arrivare in crociera in Sicilia, ma cosa aspettarsi nei porti? Iservizi sono insufficientiin tre porti su quattro. SoloPalermofa eccezione garantendo a terra unbuon servizioebuone strutture di accoglienza. A Messina, Catania e Siracusa chi arriva in crociera trova diversi deficit a cui far fronte, ancora irrisolti. “Messinain questo momento ha dei problemi che riguardano lastrutture di accoglienzadei crocieristi. La banchina per gli sbarchi non è ampia e i bus che arrivano al porto sono costretti a fermarsi sullecorsie preferenziali“. A spiegarlo èGiancarlo Glorioso, presidenteFiavet Sicilia. L’attività del tour operator sul territorio restituisce quel che i numeri dei report non possono raccontare. “Sempre a Messina, l’uscita pedonaledà su un cancelletto che sbocca sullarete tranviaria. Più avanti i bus per i crocieristi vanno a posteggiare insieme a quellituristicieurbani, congestionando il traffico”. Glorioso ha evidenziato anche la presenza di unatensostrutturaa Messina, che non è pari ad un terminal. “La struttura è gestita bene, ma ha spazi limitati. Sicuramente la situazione andrà a migliorare con la costruzione dellanuova stazione diMsc“. Leggi anche –L’Autorità portuale della Sicilia orientale riceve il premio “Itala 2023” Come Messina ancheCataniaha problemi infrastrutturali. “Lo spostamento dell’area cargo suAugustasarà importante per liberare spazio sufficiente ad uno sbarco comodo dei turisti” spiega il presidenteFiavet Siciliamettendo poi l’accento su una peculiarità che rende unica Catania in Europa. “Poche città hanno la fortuna di un porto a pochi passi dal centro.Piazza Duomoviene raggiunta con pochi metri a piedi. Eppure questo percorso non è semplice da portare a termine, sia perché l’area internaè complicata da percorrere, sia perché all’esterno i turisti sono costretti a muoversi su unastrada congestionata dal traffico e difficile da attraversare“. Ancora oggi dentro il porto di Catania è difficile spostare i bagagli perché la strada riservata al transito dei passeggeri non è asfaltata e per i turisti non sono previsticarrelliper caricare valigie o passeggini. Mancano anche lesegnaleticheverso le fermate degli autobus urbani ed extra urbani e per quanto riguarda la metro, lafermata Portoè chiusa dal 2016. Leggi anche –Traghetti, crociere e petrolio spingono i sei “porti dello Stretto” Una situazione più “calda” sembra aver interessatoSiracusadove traabusivieoperatori regolarisi è arrivati anche alle mani. “Il problema strutturale sta già nella necessità difare il check-in lontano dall’imbarco. L’ufficio si trova a pochi metri, ma in caso di pioggia o giornate molto calde, il disagio è certo – spiega Glorioso -. Altro problema è quello degli abusivi,atavicoin realtà in ogni parte della Sicilia, ma che a Siracusa ha creato particolari disagi con una caso dirissatra chi opera nel rispetto della legge e chi si apposta negli angoli delle stradespacciandosiper regolare”. A Palermo ilCruise Terminalfunziona da tempo, per questo Fiavet Sicilia segnala una condizionemolto positivaper i crocieristi in approdo nel capoluogo. “Lastrutturaè idonea eaccogliente, l’inaugurazione delMolo Trapezoidalemigliora una situazione già positiva – ha ammesso Gianluca Glorioso -. Anche i check-in più lunghi sono gestiti in uffici vicini agli imbarchi”. Bene dunque il crocierismo a Palermo, ma la difficoltà a raggiungere standard minimi in tutti i porti siciliani resta un problema.