Assegno di inclusione, addio al rinnovo online | Entro pochi giorni devi andare al Comune o scatta la sospensione
Novità in vista sull'assegno di inclusione - Wikicommons - Focusicilia.it
Importanti novità in vista per ciò che riguarda l’assegno di inclusione. Il rinnovo online a partire da adesso non sarà più possibile
Il rinnovo dell’Assegno di Inclusione (ADI), una delle più importanti misure di sostegno economico e di inclusione sociale e lavorativa varate dal Governo italiano, non è una semplice formalità burocratica.
A fare chiarezza una volta per tutte è l’INPS attraverso il ‘Messaggio n. 3048 del 2025′ che ha definito con particolare e dettagliata precisione i contorni relativi ad un punto cruciale per tutti coloro che ne beneficiano.
L’Istituto Nazionale di Previdenza Sociale ha infatti sancito l’obbligo di ripresentarsi ai Servizi Sociali del Comune anche dopo aver ottenuto il rinnovo della prestazione. Questo adempimento è centrale per mantenere l’erogazione dell’ADI e sottolinea la natura attiva della misura, che è condizionata alla partecipazione a un percorso personalizzato.
L’Assegno di Inclusione è erogato per periodi stabiliti (generalmente 18 mesi) e può essere rinnovato per un massimo di 12 mesi previa verifica dei requisiti. Il Messaggio INPS stabilisce che una volta rinnovata la misura il nucleo familiare deve nuovamente interfacciarsi con i servizi sociali.
Perché è obbligatorio l’incontro post-rinnovo
L’incontro non serve a ridefinire il percorso da zero, ma ha comunque degli scopi ben precisi, legati al mantenimento dell’efficacia del progetto di inclusione. Il primo obiettivo consiste nel verificare l’avanzamento del percorso di inclusione sociale e lavorativa definito nei mesi precedenti. I servizi sociali controllano se gli obiettivi prefissati sono stati raggiunti, se le azioni previste sono state completate, e se le condizioni del nucleo familiare sono mutate.
Il colloquio in sostanza serve a confermare l’impegno costante dei beneficiari a proseguire il cammino verso l’autonomia. L’ADI è una misura attiva: la mancata partecipazione ingiustificata ai progetti di inclusione può portare alla sospensione o alla decadenza del beneficio. In base alle nuove esigenze il Patto può essere aggiornato o confermato senza modifiche. Questo assicura che il supporto fornito sia sempre coerente con la situazione attuale del nucleo.

Le conseguenze del mancato ritorno
L’obbligo di ripresentarsi ai Servizi Sociali dopo il rinnovo rientra tra le condizioni necessarie per la prosecuzione dell’erogazione dell’Assegno. L’inerzia o l’assenza ingiustificata del nucleo familiare (o dei suoi componenti tenuti agli obblighi) al colloquio può essere considerata una violazione degli impegni assunti con il Patto di Inclusione.
Di conseguenza il mancato rispetto di questo adempimento può portare l’INPS ad applicare le sanzioni previste dalla normativa, che vanno dalla sospensione fino alla revoca definitiva dell’Assegno di Inclusione, anche se i requisiti economici permangono.
