Assegno di inclusione, il Governo cancella il mese “a vuoto”: dall’anno prossimo arriva senza interruzioni | Incassi tutte le mensilità piene
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Nel 2026 niente più pause forzate né attese infinite: l’Assegno di inclusione verrà pagato senza interruzioni e con tutte le mensilità garantite.
Per migliaia di famiglie che vivono con l’Assegno di inclusione, l’arrivo del nuovo anno porta finalmente una buona notizia concreta: il mese di “buco” tra un ciclo e l’altro sparirà del tutto. Una modifica che cambia radicalmente la gestione del sussidio e che mette fine a quell’intervallo obbligato che, fino al 2025, lasciava scoperti i nuclei più fragili proprio quando il bisogno di continuità economica è più forte.
Negli anni scorsi la pausa di un mese era diventata uno degli aspetti più contestati del sistema, perché comportava la sospensione dei pagamenti e obbligava i beneficiari a presentare una nuova domanda, attendere verifiche e spesso gestire ritardi. Anche quando il governo aveva tentato di mitigare questo stop con un bonus compensativo, la realtà era che quel mese senza accrediti pesava, eccome. Nel 2026 però lo scenario cambia: la legge di Bilancio elimina ufficialmente l’interruzione e permette di proseguire con il rinnovo senza vuoti.
Cosa succedeva fino al 2025 e cosa cambia davvero con la nuova regola
Nel modello precedente l’Assegno di inclusione funzionava così: dopo i primi 18 mesi, ogni ciclo successivo durava 12 mesi e veniva seguito da un mese di stop. Durante quei 30 giorni il beneficiario non riceveva pagamenti, doveva inoltrare una nuova domanda e attendere che l’INPS riconfermasse tutti i requisiti. Per attenuare l’assenza dell’accredito, il governo aveva previsto un bonus fino a 500 euro, dedicato solo a chi percepiva un importo almeno pari a quella cifra.
Chi riceveva un assegno più basso otteneva una compensazione ridotta, pari alla propria mensilità media. Ma nonostante questo contributo, l’effetto pratico era sempre lo stesso: un periodo di incertezza economica e, in alcuni casi, ritardi complessivi nei pagamenti successivi. La nuova legge di Bilancio ribalta l’impianto: al termine dei 12 mesi non esiste più alcun obbligo di pausa e il rinnovo scatta senza interruzioni, assicurando continuità per tutto l’anno.
Il cambiamento è strutturale. L’obiettivo è rendere il sostegno più lineare, più prevedibile e soprattutto più stabile per chi non ha nessun altro reddito su cui contare. Una misura che risponde a un’esigenza reale, manifestata da migliaia di famiglie che negli ultimi mesi avevano denunciato le difficoltà causate dalla sospensione forzata.

Perché si avranno davvero 12 mensilità: l’esempio che chiarisce ogni dubbio
Online, negli ultimi giorni, sono circolate voci secondo cui l’Assegno di inclusione continuerebbe comunque a coprire solo 11 mensilità effettive. Ma la nuova struttura, come spiegato dagli esperti, funziona diversamente. L’equivoco nasce dal fatto che, anche senza stop, il pagamento del mese di rinnovo può arrivare a distanza di qualche settimana, facendo credere che quella mensilità sia “persa”. Ma non è così.
Facciamo un esempio chiaro. Se un ciclo termina a marzo, la domanda di rinnovo può essere presentata ad aprile senza dover attendere il mese di stop. L’accredito di aprile arriverà intorno al 15 maggio, seguito da quello di maggio il 27. Questo significa che la mensilità di aprile viene solo posticipata, non cancellata. E sommando tutti gli accrediti dell’anno si ottengono comunque 12 pagamenti completi.
Il risultato pratico è che i nuclei fragili non subiranno più vuoti economici e non perderanno alcuna mensilità. In più, sparisce il bonus una tantum che in molti casi non copriva interamente il mese di stop. La norma mira a introdurre un sistema più fluido, evitando che la burocrazia ricada sulle persone che più dipendono da questo assegno.
Per chi vive con l’Assegno di inclusione, la certezza di avere un sussidio continuo e senza pause non è un dettaglio tecnico, ma una garanzia essenziale. E nel 2026, per la prima volta dall’introduzione della misura, quella continuità sarà finalmente realtà, con tutte le mensilità pienamente riconosciute e senza più attese forzate.
