Assegno di inclusione, Inps: nel 2024 già 145 mila le richieste di aiuto in Sicilia

Assegno di inclusione, Inps: nel 2024 già 145 mila le richieste di aiuto in Sicilia

Nei primi sei mesi del 2024 oltre 145 mila famiglie siciliane, corrispondenti a circa390 mila cittadini,hanno ricevuto l’Assegno di inclusione(Adi), una delle misure varata dal governo Meloni persostituire il Reddito di cittadinanza.L’importo medio mensile è stato di 635 euro. Altre 17 mila persone hanno beneficiato delSupporto per la formazione e lavoro (Slf),pensato per aiutare i cosiddetti “occupabili” a trovare un impiego. Sono i dati dell’Osservatorio sulle misure di contrasto alla povertà e di inclusione socialedell’Inps. Numeri che fanno dell’Isola laseconda regione in Italia per richieste di sussidi, alle spalle della sola Campania.In Italia, scrivono i tecnici dell’Istituto nazionale di previdenza sociale, nel primo semestre dell’anno “sono state accoltequasi 700 mila domande relative all’Assegno di inclusione,che fanno riferimento ad altrettanti nuclei familiari e che coinvolgono circa 1,7 milioni di cittadini”. Per quanto riguarda ilSupporto formazione lavoro“sono state 96 mila le persone a cui è stataaccolta la domanda ed erogata la prestazione“. Leggi anche –Assegno di inclusione, come verificare se la domanda è andata a buon fine I numeri sono maggiori rispetto agliultimi dati disponibili del Reddito di cittadinanza,uscito di scena a dicembre 2023. Nell’ultimo mese dello scorso anno erano state poco più di 115 mila lefamiglie che avevano richiesto il sussidio.Con un importo mensile medio di circa 610. Una spiegazione c’è, ed è legata allatempistica di superamento del Reddito.La misura, infatti, non è stata abolita da un giorno all’altro ma in modo progressivo. L’abolizione del Reddito di cittadinanzaè stata decisa nell’autunno 2022 con la Legge di bilancio 2023. Quest’ultima ha stabilito che “illimite di fruizione di sette mensilitànel corso del 2023 per i percettori di RdC. Ad eccezione dei nuclei in cui fossero presentiminori, persone con disabilità, persone con almeno 60 anni di etào presa in carico dai servizi sociali”. A settembre, poi, è entrato in vigore ilSupporto alla formazione e al lavoro.Anche per questoil numero dei richiedenti il Reddito in Sicilia si è ridotto. Leggi anche –Al via l’Assegno di Inclusione (ADI). Sostituisce il Reddito di Cittadinanza Le richieste sono passate da245 mila famiglie nel 2022alle citate 115 mila dello scorso anno. Anche il resto del Paese ha seguito lastessa tendenza,passando da 1,4 milioni di famiglie richiedenti nel 2022 a poco più di 650 mila lo scorso anno. Da gennaio di quest’anno, ilReddito di cittadinanzaè andato in pensione lasciando il passo all’Assegno di inclusione.A richiederlo sono ancora lefamiglie del Mezzogiorno,scrive l’Istituto nazionale di previdenza sociale. “Inuclei beneficiarisi concentrano nelleregioni del Sud e nelle Isole,raggiungendo il 69% del totale; seguono leregioni del Nordcon il 18% ed infine quelle delCentrocon il 13%”. Dati che confermano un Paese spaccato a metà. La prima regione in Italia per richieste, come detto, è laCampania, dove le famiglie che hanno ottenuto l’Adi sono state quasi 170 mila, mentre ibeneficiari del Slfhanno superato quota 27 mila. Seguono laSiciliae laPuglia, dove i beneficiari dell’Assegno di inclusione sono quasi 68 mila, mentre coloro che ricevono il Supporto per la formazione e il lavoro sono 11.500. Leggi anche –Inps, “Assegno di inclusione più alto del Reddito di cittadinanza” Le regioni con meno erogazioni, anche permotivi demografici,sono invece ilFriuli Venezia Giulia(4.600 Assegno di inclusione, 530 Supporto per la formazione e il lavoro), ilTrentino Alto-Adige(1.500 Adi, 50 Slf) e laValle d’Aosta(390 Adi, 38 Slf). Inps aggiunge altri elementi per “fotografare” le famiglie che hanno chiesto e ottenuto i sussidi. Delle circa 625 milafamiglie che hanno ricevuto l’Assegnoa maggio 2024, per esempio, “in 260 mila sono presentiminori; in 239 miladisabili; in 297 milapersone di almeno 60 anni di età; in seimila ci sonopersone in condizioni di svantaggio“. Difficoltà che spesso si sovrappongono nella stessa famiglia. Quanto alSupporto per la formazione e il lavoro,“il numero di beneficiari è stato di circa 57 mila soggetti, di cui 32 miladonnee quasi 25 milauomini. Il 50% dei beneficiari ha un’età compresa tra 50 e 59 anni“. Numeri che confermano da una parte glisvantaggi incontrati dalle donne nel mondo del lavoro,e dall’altra ladifficoltà di trovare un impiegoper lepersone ultracinquantenni.