Assegno d’inclusione peggio del Rdc. Bankitalia: meno soldi a meno persone

Taglio fino a quattromila euro l’anno per gliex percettori del Reddito di cittadinanza, passati all’Assegno di inclusione introdotto dal governo Meloni.La platea dei beneficiari, inoltre, sarà ridotta di circa 900 mila unità. Il passaggio da una misura all’altra, secondo unostudio pubblicato da Banca d’Italia, non sarebbe affatto indolore. I nuovi criteri di attribuzione del sussidio, si legge nel documento, “colpiscono” soprattutto lafascia più povera degli ex percettori.Questi ultimi infatti “subiscono un decremento medio stimato in circa 1.300 euro annui (meno 11 per cento). In particolare, il 33 per cento delle famiglie del primo decimo risulterebbe svantaggiata: tra queste, lariduzione del reddito mediosarebbe pari acirca quattromila euro(meno 29,3 per cento)”. C’è chi non prenderà più nulla. “In oltre due terzi dei casi, si tratta di nuclei che non hanno accesso al nuovo sussidio eperdono in media circa 4.630 euro annui(meno 34 per cento)”, chiariscono i tecnici. Leggi anche –Al via l’Assegno di Inclusione. Sostituisce il Reddito di Cittadinanza IlReddito di cittadinanza (Rdc)è stato rimpiazzato dal Governo attraverso due strumenti, introdotti con il Dl 48/2023,meglio noto come decreto Lavoro. Il Supporto alla formazione e al lavoro (Sfl), destinato ai cosiddetti “occupabili”, cioè i cittadini tra i 18 e i 59 anni senza figli o disabili a carico, “fornisce un’indennità condizionata all’adesione aprogrammi formativi o progetti utiliper la collettività”. Il beneficio economico, attivo dal primo settembre, è di 350 euro al mese e può essere erogatosoltanto per un anno.L’Assegno di inclusione (Adi)punta invece “al contrasto alla povertà, alla fragilità e all’esclusione sociale delle fasce deboli”. Il beneficio può arrivare fino a seimila euro annui, ma rispetto al Rdc sono introdottirequisiti più stringenti. In particolare, “sarà necessaria la presenza nel nucleo di almeno un componente minorenne, o dietà superiore a 59 anni, oppure disabile,oppure inserito in programmi di cura e assistenza dei servizi socio-sanitari territoriali”. Leggi anche –Inps, “Assegno di inclusione più alto del Reddito di cittadinanza” Questi criterihanno ristretto la platea dei beneficiari,scrive Banca d’Italia. Nel dettaglio, “l’Assegno di inclusione individua una platea di potenziali beneficiari di 1,2 milioni di nuclei, 900 mila in meno rispetto alReddito di cittadinanza“. Quanto alla distribuzione geografica dei sussidi, “la quota di nuclei esclusi sarebbe simile per macroaree,32 per cento al Centro Nord e 27 per cento nel Mezzogiorno“. Il taglio colpisce indipendentemente dalla nazionalità. “La platea dei beneficiari si ridurrebbe sia tra lefamiglie italiane(del 40 per cento circa) sia tra quellestraniere(di due terzi circa)”. A proposito di famiglie straniere, la norma elimina il requisito della residenza in Italia. Per i tecnici di palazzo Koch, la sede centrale di Bankitalia,ciò comporterebbe un aumento dei beneficiari“stimabile in circa il 20 per cento”, ma questo allargamento “sarebbe più che controbilanciato dall’irrigidimento delle altre regoledi accesso all’AdI, poiché questinuclei soddisfano con più difficoltài nuovi requisiti”. Leggi anche –Reddito di Cittadinanza, 169 mila famiglie escluse. Cosa sono Adi ed Sfl Non unabocciatura dell’Assegno di inclusione,insomma, ma quasi. Per Bankitalia il nuovo strumento “riduce” le fragilità sociali, ma rispetto alreddito di cittadinanza“risultano maggiori sia l’incidenza della povertà assoluta (di 0,8 punti) sia l’indice di disuguaglianza (di 0,4 punti)”. La diminuzione del sussidio rispetto al Rdc, ammettono i tecnici,“riduce il disincentivo monetario alla ricerca di un impiego”, cioè la tendenza a trascurare la ricerca del lavoro vista la sicurezza del sussidio. Il prezzo però è molto alto, visto che il taglio comporta “effetti negativi in termini redistributivi“, che potrebbero essere bilanciati solo da “una risposta positiva dell’occupazione”. La soluzione insomma è il lavoro, che però non è scontato, specie per i disoccupati più anziani e meno formati. “Osservando le caratteristiche degliattuali percettori dell’RdC, il percorso di (re)inserimento lavorativonon sarà privo di difficoltà“, conclude Bankitalia.