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Assemblea Anci, 250 sindaci siciliani chiedono “interventi strutturali”

Oltre la metà dei primi cittadini della Sicilia hanno partecipato alla quarantesima assemblea dell'associazione dei Comuni. Un evento nel quale il presidente siciliano di Anci Paolo Amenta e il sindaco di Catania Enrico Trantino ha ribadito le specifiche problematiche dell'Isola

Oltre la metà dei sindaci siciliani, 250 su 391, ha partecipato alla 40esima assemblea nazionale di Anci. Nell’incontro di Genova gli amministratori siciliani hanno ribadito la necessità di interventi strutturali “che tengano conto della condizione di insularità e delle profonde diversità socioeconomiche delle nostre comunità, segnate da  un processo di impoverimento che pare inarrestabile e  dove il tasso di disoccupazione, in particolare fra i giovani, ha raggiunto livelli altissimi”, come ha dichiarato il presidente dell’Anci Sicilia Paolo Amenta sindaco di Canicattini Bagni.

Comuni siciliani, cento in dissesto o “pre-dissesto”

Dei 391 Comuni siciliani, ben 181 hanno attualmente un commissario per l’approvazione del bilancio. Un centinaio si trovano invece in situazione di difficoltà economica sancita dal dissesto finanziario o dalla procedura del cosiddetto “pre-dissesto“. Problemi economici che si riscontrano “nell’annosa emergenza rifiuti, nello spopolamento aggravato anche dalle ultime norme che impongono il dimensionamento scolastico e la chiusura di ospedali di prossimità, l’eccessivo aumento dei costi dell’energia che i comuni spesso pagano il doppio del costo di mercato, l’impossibilità di assicurare servizi pubblici efficienti per mancanza di risorse e per una finanza locale disallineata con il resto del Paese per i già noti problemi legati anche alla riscossione e per il basso reddito pro capite che caratterizza in particolare le famiglie che vivono nelle città del Sud”, ha spiegato Amenta

Gli interventi di Giorgetti e Piantedosi

Nel corso dell’evento, ospitato nella sala della Lanterna della Fiera di Genova, si sono succeduti interventi da parte dei sindaci dei maggiori Comuni italiani. Alle richieste, comprese quelle dei sindaci siciliani, ha risposto a nome del governo nazionale il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti. “Ho ben presente – ha spiegato il ministro rivolto ai sindaci – le vostre difficoltà, e le risorse da utilizzare non sono mai abbastanza. Ma il momento è delicato ed è necessario collaborare tra livelli istituzionali. Confido nella piena collaborazione per la salvaguardia degli obbiettivi complessivi”. Il riferimento è innanzitutto alla nuova legge di Bilancio, un documento che Giorgetti definisce come “prudenziale” dato il difficile contesto internazionale e quindi economico. Il ministro ha quindi illustrato la parte delle norme che riguardano punto per punto gli enti locali, dagli enti in dissesto a quelli in riequilibrio finanziario, ha illustrato le misure più urgenti per le città metropolitane per il risanamento del disavanzo, per la valorizzazione dei piccoli comuni, per la progettazione e la messa in sicurezza dei territori. Matteo Piantedosi, Ministro dell’Interno, ha invece ribadito l’intervento del governo sulle risorse del Pnrr, oggetto questa estate di una rimodulazione e di una successivo ripensamento per la parte relativa ai Pui delle città metropolitane. “Nel quadro complessivo di preoccupazione nell’interesse dei Comuni – ha spiegato Piantedosi –  stiamo valutando il finanziamento progettuale degli interventi già programmati che avverrà dopo la decisione definitiva che aspettiamo dalla Commissione europea”.

Leggi anche – Piani urbani integrati, ritorno nel Pnrr? Anci Sicilia: “Valutazione in corso”

Gli interventi di Enrico Trantino e Antonio Decaro

Tra gli interventi dei sindaci si segnala quello del primo cittadino di Catania, Enrico Trantino. “Il sistema finanziario e della riscossione dei Comuni – ha detto Trantino – ha bisogno di una rimodulazione, altrimenti i deficit gli enti locali non potranno reggere a lungo. Non si può ridurre il personale per risolvere i problemi del bilancio comunale perché questo creerebbe un un problema di garanzia dei servizi. Sarebbe, invece, necessaria la creazione di un Fondo per i crediti difficilmente esigibili. Sarebbe stato, quindi, auspicabile che il Pnnr avesse permesso ai comuni in questa situazione di ripartire”. L’assemblea, durata complessivamente tre giorni, ha visto infine le conclusioni del presidente Anci, il sindaco di Bari Antonio Decaro. ”In questi tre giorni – ha detto Decaro in un passaggio del suo intervento conclusivo – abbiamo ascoltato il presidente della Repubblica Mattarella, la presidente del Consiglio Meloni, ministri, sottosegretari, il commissario europeo, il presidente della Cei e tutti hanno riconosciuto la centralità del nostro ruolo, la centralità del sindaco nel sistema democratico e istituzionale del nostro Paese ma anche l’importanza del nostro lavoro quotidiano con le piccole e le grandi responsabilità che affrontiamo ogni giorni”. Decaro ha concluso citando il presidente della Repubblica. “Mattarella ha detto che l’Italia conta su di noi e noi possiamo assicurare che sentiamo tutto il peso e tutto l’onore di questo impegno, lo sentiamo così forte che a volte ci capita anche di sbagliare, di essere un po’ sopra le righe, di ostinarci a pretendere quello che riteniamo sia un diritto non per i sindaci ma per le nostre comunità”, ha concluso il presidente di Anci.

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Leandro Perrotta
Leandro Perrotta
Catanese, mai lasciata la vista dell'Etna dal 1984. Dal 2006 scrivo della cronaca cittadina. Sono presidente del Comitato Librino attivo, nella città satellite dove sono cresciuto.

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