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Assolto l’imprenditore palermitano Rosario Basile. “Danno d’immagine”

Dopo anni di attesa e due gradi di giudizio la vicenda dell'imprenditore palermitano Rosario Basile è giunta al termine. Una storia personale che però ha avuto ripercussioni anche sul piano professionale

Assolto. Dopo anni di attesa e due gradi di giudizio la vicenda dell’imprenditore palermitano Rosario Basile è giunta al termine. Una storia personale che però ha avuto ripercussioni anche sul piano professionale perché “Basile è un imprenditore molto conosciuto e molto stimato, era in auge quando è partita la vicenda e non solo ha dovuto lasciare tutti i suoi incarichi – spiega a FocuSicilia l’avvocato Fabio Lattanzi, legale di Basile insieme a Giovanni Benedetto e Francesca Russo – la sua azienda non ne ha certo giovato, soprattutto in immagine”. E sì perché Basile è stato condannato in primo grado con l’accusa di stalking, violenza privata e calunnia e la sua azienda, la Ksm, si occupa di vigilanza e sicurezza. Insomma, non proprio un buon connubio. Non solo un danno d’immagine comunque. Per un certo periodo del processo, infatti, Basile è stato anche accusato di corruzione di un rappresentante dei carabinieri per cui era stata chiesta dal pubblico ministero la misura interdittiva del sequestro.

La vicenda

La vicenda inizia nel 2016. Al centro del contendere il riconoscimento di un figlio che Basile ha avuto da una sua dipendente, oggi ex, Valentina Giunta. La lite scoppia perché lui non vuole riconoscere il figlio “mentre oggi per fortuna c’è un rapporto civile tra i due e il figlio è riconosciuto e accudito anche da Basile”, dice l’avvocato Lattanzi. Con lo scoppio della lite parte anche l’iter processuale. A far scattare l’inchiesta è stato proprio Basile che ha accusato la donna di tentata estorsione: avrebbe chiesto dei soldi all’imprenditore anche se il bambino non fosse stato suo. Poi però la frittata è stata girata. I messaggi con le richieste a Basile non sarebbero partiti dal cellulare della donna e quindi, a questo punto, è Basile a ritrovarsi tra gli imputati. L’imprenditore è accusato di calunnia, tentata corruzione, stalking e violenza privata. Pressioni e violenze nei confronti della donna proprio per evitare di riconoscere il figlio. Per questo finisce ai domiciliari. Al tempo, oltre a gestire le sua attività imprenditoriali, era anche a capo di Irfis e dell’Ivri. Incarichi tutti dismessi.

Basile è il padre, condannato

L’anno successivo il tribunale civile, attraverso un test del Dna, stabilisce che Rosario Basile è effettivamente il padre e lo condanna a un risarcimento economico. Se però da un punto di vista civile la vicenda è conclusa non si può dire lo stesso dal punto di vista penale. Il pm ha infatti contestato a Basile anche la violenza privata ai danni del bambino: avrebbe tentato di recuperarne il Dna con la forza. Non solo. Come detto sono diverse le accuse mosse a Basile così come sono diverse le persone imputate con lui per averlo aiutato nel suoi reati. Secondo le indagini della Procura sarebbe stato infatti Basile, assieme agli altri imputati (tutti assolti) a perseguitare Valentina Giunta. Nel gennaio 2022 si arriva alla sentenza di primo grado: la terza sezione del tribunale condanno l’imprenditore Rosario Basile a tre anni e mezzo di reclusione.

Assolto in secondo grado

In queste ore, a distanza di poco più di un anno dal primo grado, è arrivato anche il giudizio del secondo grado: Basile è assolto. La Corte d’appello di Palermo ha ribaltato la sentenza di primo grado e ha assolto dal reato di stalking e violenza privata il patron di Ksm e Sicr transport. “Una vicenda privata che ha avuto tante ripercussioni. Ha distrutto la sua vita personale ma anche anche professionale, ma finalmente è finita”, ha commentato a FocuSicilia l’avvocato Lattanzi.

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Desirée Miranda
Desirée Miranda
Nata a Palermo, sono cresciuta a Catania dove vivo da oltre trent'anni. Qui mi sono laureata in Scienze per la comunicazione internazionale. Mi piace raccontare la città e la Sicilia ed è anche per questo che ho deciso di fare la giornalista. In oltre dieci anni di attività ho scritto per la carta stampata, il web e la radio. Se volete farmi felice datemi un dolcino alla ricotta

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