Assunzioni 2023: istruzioni per esonero del 100% per contratti ai beneficiari Rdc
L’I.N.P.S., con lacircolare n. 75 del 28 giugno 2024,fornisce le istruzioni utili per accedere all’esonero contributivo, previsto dalla Legge di Bilancio 2023, per le assunzioni a tempo indeterminato e per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, dei beneficiari del reddito di cittadinanza (Rdc). Lalegge 29 dicembre 2022, n. 197(cd. Legge di Bilancio 2023), al fine di promuovere l’inserimento nel mercato del lavoro dei beneficiari del reddito di cittadinanza, prevede per i datori di lavoro privati che, dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, hanno assunto tali soggetti con contratto di lavoro subordinato a tempo indeterminato, l’esonero dal versamento del 100 % dei contributi previdenziali a carico dei datori di lavoro. Nel limite massimo di € 8.000 su base annua, riparametrato e applicato su base mensile. Ecco le istruzioni per ottenere l’esonero RdC. La soglia massima di esonero della contribuzione datoriale riferita al periodo di paga mensile è, pertanto, pari a 666,66 euro (€ 8.000/12). L’esonero è riconosciuto anche per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023. Non sono oggetto di sgravio le seguenti contribuzioni: – i premi e i contributi dovuti all’I.N.A.I.L.; – il contributo, ove dovuto, al “Fondo per l’erogazione ai lavoratori dipendenti del settore privato dei trattamenti di fine rapporto”; – il contributo, ove dovuto, ai Fondi di Solidarietà; – il contributo in misura pari allo 0,30 % della retribuzione imponibile, destinato, o comunque destinabile, al finanziamento dei Fondi interprofessionali per la formazione continua. L’incentivo in esame spetta per le nuoveassunzioni a tempo indeterminatoe per le trasformazioni dei contratti a tempo determinato in contratti a tempo indeterminato, effettuate dal 1° gennaio 2023 al 31 dicembre 2023, di soggetti beneficiari del reddito di cittadinanza. L’esonero è riconosciuto in favore di tutti i datori di lavoro privati. A prescindere dalla circostanza che assumano o meno la natura di imprenditore, ivi compresi i datori di lavoro del settore agricolo. Pertanto, la misura non si applica nei confronti della Pubblica Amministrazione. L’esonero contributivo non è esteso ai rapporti di lavoro domestico, ai rapporti di lavoro intermittente o occasionale e ai contratti di apprendistato. Per contro, l’incentivo è applicabile per le assunzioni a tempo indeterminato a scopo di somministrazione. Si estende anche ai contrattipart-timee ai rapporti di lavoro subordinato instaurati in attuazione del vincolo associativo con una cooperativa di lavoro. Con la circolare n. 75 del 28 giugno 2024, l’I.N.P.S. chiarisce nelle istruzioni che l’esonero contributivo Rdc spetta ove ricorrano congiuntamente le seguenti condizioni: A titolo esemplificativo, non può fruire dell’esonero il datore di lavoro che, in attuazione dell’obbligo previsto dall’articolo 24 del d.lgs. 15 giugno 2015, n. 81, assuma a tempo indeterminato e con le medesime mansioni, entro i successivi dodici mesi, il lavoratore che, nell’esecuzione di uno o più contratti a tempo determinato presso la stessa azienda, ha prestato attività lavorativa per un periodo superiore a sei mesi e ha manifestato la volontà di essere riassunto. A riguardo, l’I.N.P.S. precisa che in caso di trasformazione di un rapporto di lavoro in essere, non viene in rilievo l’ipotesi di una nuova assunzione a tempo indeterminato. Bensì la prosecuzione – senza soluzione di continuità – del medesimo rapporto di lavoro, ancorché trasformato (da tempo determinato a tempo indeterminato). Allo stesso modo, non ha diritto all’esonero contributivo il datore di lavoro che, nella qualità di acquirente o affittuario di azienda o di ramo aziendale, in attuazione di quanto previsto dall’articolo 47, comma 6, della legge 29 dicembre 1990, n. 428, entro un anno dalla data del trasferimento aziendale (o nel periodo più lungo previsto dall’accordo collettivo), assuma a tempo indeterminato i lavoratori che non sono passati immediatamente alle sue dipendenze. Con riferimento al rispetto delle norme fondamentali in materia di condizione di lavoro e di assicurazione sociale obbligatoria, l’I.N.P.S. chiarisce che la fruizione dell’esonero contributivo è subordinata al rispetto, da parte del datore di lavoro che assume, delle condizioni di seguito elencate: – regolarità degli obblighi di contribuzione previdenziale, ai sensi della normativa in materia di documento unico di regolarità contributiva (DURC); – assenza di violazioni delle norme fondamentali a tutela delle condizioni di lavoro e rispetto degli altri obblighi di legge; – rispetto degli accordi e contratti collettivi nazionali. Nonché di quelli regionali, territoriali o aziendali, sottoscritti dalle Organizzazioni sindacali dei datori di lavoro e dei lavoratori comparativamente più rappresentative sul piano nazionale. In ordine alle modalità di esposizione dei dati relativi alla fruizione dell’esonero del flusso Uniemens si rinvia alla circolare I.N.P.S. n. 75 del 28 giugno 2024.