“Il testo della legge di stabilità reginale non presenta alcun riferimento alla stabilizzazione del personale Asu e non possiamo che manifestare la nostra insoddisfazione per quella che rappresenta una battuta di arresto sia rispetto ai tentativi avviati nei precedenti anni che rispetto agli annunci che il governo Schifani aveva avanzato nell’incontro con le parti sociali”. A dichiararlo sono i rappresentati sindacali di Fp Cgil , Cisl Fp Sicilia, Uil Temp, Ugl Ale, Ugl Autonomie Sicilia, Confintesa, Usb che aggiungono in merito ai lavoratori, circa 4 mila, delle Attività socialmente utili (Asu): “Unico elemento positivo la proroga dei rapporti al 2026“.
Una norma nazionale non rispettata
I sindacati raccontano che in occasione dell’incontro del 26 settembre 2023 sono stati convocati presso la presidenza della Regione siciliana per discutere sulle modalità di stabilizzazione del personale Asu. “Nell’ incontro rimasto l’unico atto di momentaneo interesse del governo regionale – affermano – abbiamo esposto il fatto che le disposizioni nazionali introdotte per la stabilizzazione degli Asu rappresentino una buona soluzione per la risoluzione della vertenza. La norma nazionale, infatti, prevede l’assunzione di tale personale anche in deroga ai fabbisogni dell’amministrazione regionale. Non ne è conseguita, però – aggiungono -, nessuna azione concreta”.
Richiesta di una convocazione in commissioni Ars
Da qui la richiesta di convocazione. “Abbiamo ribadito proprio oggi – concludono i sindacalisti di Fp Cgil , Cisl Fp Sicilia, Uil Temp, Ugl Ale, Ugl Autonomie Sicilia, Confintesa, Usb – la richiesta di una audizione congiunta delle commissioni Lavoro e Bilancio, al fine di affrontare e risolvere la vertenza sulla stabilizzazione del personale Asu, avvertendo che lo stesso personale, non solo non tollererà ulteriori ritardi, ma le promesse non mantenute daranno luogo a mobilitazioni e azioni sindacali che tendenti a paralizzare tutti i settori dove il medesimo personale Asu presta attività lavorativa”.