Attacchi cyber: nel 2023 + 45%. Fabi: Sicilia al terzo posto per utenti allertati

LaSiciliaè la terza regione italiana per segnalazioni sucyberattacchi cibernetici(8,4%), seconda soltanto aLazio(19,6%) eLombardia(13,6%): sono i dati forniti daCrif, azienda specializzata in sistemi di informazioni creditizie,rilanciati da Fabi, Federazione autonoma bancari italiani. In pericolo ci sonopassword, indirizzi e-mail, username, nome e cognome e numero di telefono.I dati in circolazione sul dark web a livello globale sono oltre 7,5 miliardi, con un incremento delle segnalazioni del più 15,9%. Anche inItaliail fenomeno è in aumento con un più 13,9% diconsumatori allertati,mentre la gravità degli alert inviati è aumentata del più 29% rispetto al 2022. InItaliail 51,7% degli utenti ha ricevuto almeno un alert nel 2023. I tipi di dati più frequentemente rilevati sull’open web, quindi accessibili da chiunque sulla rete, sono stati ilcodice fiscale(57,5%) e l’e-mail(30,1%), seguiti a distanza dal numero di telefono (8,2%). Le fasce di età maggiormente coinvolte sono quelle degliover 60(26,5%) e dei51-60 anni(25,8%), seguite dagli41-50 anni(25,3%). Le informazioni circolano prevalentemente sul dark web e pertanto sono più vulnerabili. Nel 2023 si è assistito a un proliferare di strumenti messi a disposizione della comunità di frodatori con grande diffusione dei“kit di phishing”,pronti per essere utilizzati anche da hacker meno esperti, per colpire i consumatori. “Com’è noto è molto diffuso ilphishing bancario,una tecnica fraudolenta che si manifesta mediante email, sms o telefonate e con la quale i truffatori ingannano le vittime inducendole a rivelare i propricodici di accesso bancario e codici dispositivi,permettendo così il furto di fondi dai conti: Con l’uso malevolo dell’intelligenza artificiale è sempre più difficile, peraltro, distinguere le comunicazioni vere da quelle false”, affermaGabriele Urzìdirigente nazionale Fabi eresponsabile salute e sicurezza Fabi Palermo. Con alcune applicazioni (comeTelegram), si scambiano i dati rubati, ma anche le istruzioni per creare malware pronti all’uso o per compravendere strumenti a servizio degli hacker. Basta infatti una semplicericerca all’interno delle applicazioniper scovare canali e gruppi di scambio di dati personali, tra cui anche carte di credito. In particolare, per le carte di credito, oltre al numero della carta, spesso sono presenti nel dark web anche ilcodice di sicurezza(cvv) e la data di scadenza:96,9% dei casi.L’Italia, relativamente allo scambio di questi dati, si trova alsedicesimo posto. “Occorre esaminare sempre con attenzione tutti i messaggi che ci arrivano via sms, via e-mail e sforzarci di individuare itentativi di truffe e phishing.Bisogna evitare sempre dicliccare con leggerezza sui linkcontenuti all’interno di comunicazioni di dubbia veridicità e accertarsi sempre, se non siamo convinti, che i messaggi provengano dalla nostra banca o da altra azienda accreditata. È chiaro che ilmondo finanziario e delle banchein particolare, è il principale settore preso di mira dai cybercriminali e le aziende di credito e gli intermediari finanziari devono attrezzarsi perevitare che ignari clienti in buona fede subiscano dannianche ingenti ai loro conti e ai loro depositi”, conclude Urzì.