Aumentano ancora gli occupati in Italia: a giugno più 129 mila unità

Aumentano ancora gli occupati in Italia: a giugno più 129 mila unità

Più 129 mila occupatinelsecondo trimestre 2023. Il dato,raccolto daIstat, è positivo nonostante l’input di lavoro – misurato dalle ore lavorate – e ilPILmostrino una contrazione in termini congiunturali, pur rimanendo in aumento in termini tendenziali. Rispetto al primo trimestre 2023,l’input di lavoro è diminuito dello 0,5 per centoe il PIL dello 0,4 per cento. Rispetto al secondo trimestre 2022, l’aumento si attesta all’1,3 per cento e allo 0,4 per cento rispettivamente. Leggi anche –Lavoro 2023, record di occupati in Italia. Il Paese è spaccato e ultimo in Europa Nelsecondo trimestre 2023, gli occupati aumentano rispetto al primo trimestre 2023 (+129 mila, +0,6 per cento), a seguito della crescita dei dipendenti a tempo indeterminato (+130 mila, +0,8 per cento) e degli indipendenti (+23 mila, +0,5 per cento) che ha più che compensato il calo dei dipendenti a termine (-25 mila, -0,8 per cento in tre mesi).Diminuiscono invece sia i disoccupati(-64 mila, -3,2 per cento in tre mesi)sia gli inattivi di 15-64 anni(-66 mila, -0,5 per cento). I tassi presentano una dinamica simile: quello di occupazione sale al 61,3 per cento (+0,3 punti), quello di disoccupazione scende al 7,6 per cento (-0,3 punti) e il tasso di inattività 15-64 anni cala al 33,5 per cento (-0,1 punti). Nei dati provvisori del mese di luglio 2023, si registra, rispetto al mese precedente, la diminuzione degli occupati (-73 mila, -0,3 per cento) e la crescita dei disoccupati (+37 mila, +1,9 per cento) e degli inattivi (+14 mila, +0,1 per cento).In calo il tasso di occupazione(-0,2 punti rispetto al mese precedente), in aumento quello di disoccupazione (+0,2 punti) e stabile il tasso di inattività. L’occupazione, nel secondo trimestre 2023,cresce anche in termini tendenziali (+395 mila, +1,7 per cento in un anno), coinvolgendo i dipendenti a tempo indeterminato (+3,0 per cento) e gli indipendenti (+1,1 per cento), ma non i dipendenti a termine che diminuiscono (-3,2 per cento); prosegue il calo dei disoccupati (-101 mila in un anno, -5,0 per cento) e quello degli inattivi tra i 15 e i 64 anni (-376 mila, -3,0 per cento). Tale dinamica si riflette nella crescita del tasso di occupazione (+1,2 punti rispetto al secondo trimestre 2022) e nella diminuzione dei tassi di disoccupazione e di inattività (-0,5 e -0,9 punti, rispettivamente). Dal lato delle imprese, nelsecondo trimestre 2023, si osserva un lieve rallentamento della crescita delle posizioni lavorative dipendenti, in termini congiunturali e tendenziali. Rispetto al trimestre precedente, le posizioni dipendenti aumentano di 0,7 per cento, a seguito dell’aumento sia delle posizioni a tempo pieno (0,8 per cento) sia di quelle a tempo parziale (0,4 per cento). Intermini tendenziali si registra un aumento del 2,8 per cento, derivante da una crescita più marcata dei full time (+3,2 per cento) rispetto a quella dei part time (+1,7 per cento). Le ore lavorate per dipendente scendono in termini congiunturali (-1,9 per cento) e rimangono invariate in termini tendenziali.Il ricorso alla cassa integrazione si riduce a 6,7 ore ogni mille ore lavorate. Il tasso dei posti vacanti aumenta, nel confronto congiunturale, di 0,2 punti percentuali e in quello tendenziale di 0,1 punti. Ilcosto del lavoro per Unità di lavoro dipendente (Ula)rimane stabile rispetto al trimestre precedente, quale risultato di una crescita dello 0,3 per cento delle retribuzioni e di una riduzione dello 0,6 per cento degli oneri sociali; su base tendenziale, invece, si registra una crescita sostenuta, pari a 2,4 per cento, dovuta all’aumento della componente retributiva (+2,1 per cento) e, ancor di più, degli oneri sociali (+3,4 per cento).