Auto troppo care, l’Europa lancia l’iniziativa per darne una a tutti: classe media in difficoltà | Scatta la manovra correttiva

La Commissione Europea ammette: le auto sono un lusso per la classe media. Scopri i piani di Bruxelles per rendere i veicoli accessibili, tra elettrico e motori a combustione.

Auto troppo care, l’Europa lancia l’iniziativa per darne una a tutti: classe media in difficoltà | Scatta la manovra correttiva

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La Commissione Europea ammette: le auto sono un lusso per la classe media. Bruxelles rende i veicoli accessibili, tra elettrico e motori a combustione.L’automobile, per molte famiglie europee, non è un semplice capriccio, ma una necessità impellente per affrontare gli impegni quotidiani. Nonostante l’ampio sviluppo dei mezzi pubblici in diverse città, la flessibilità e l’autonomia offerte da un veicolo privato rimangono insostituibili per molti. Tuttavia, un’analisi recente della Commissione Europea ha messo in luce una realtà preoccupante: per gran parte della classe media del continente, possedere un’auto è diventato un lusso sempre più inaccessibile. Questa osservazione si inserisce nel contesto della presentazione di nuove normative per il settore automobilistico, con un focus sulla promozione di veicoli piccoli ed elettrici.

Il dibattito a Bruxelles, emerso da una bozza presentata il 17 dicembre, ha evidenziato le crescenti difficoltà nell’acquisto di un’auto. Come riportato da Elmundo, si è parlato di “una tendenza diffusa all’aumento dei prezzi dei veicoli in tutta l’UE, che sta progressivamente allontanando la proprietà di un veicolo privato”. Il potere d’acquisto delle famiglie della fascia media è in costante diminuzione, rendendo l’obiettivo di possedere un’auto un sogno sempre più irrealizzabile. Persino i veicoli elettrici, spesso presentati come soluzione futura, hanno costi elevati, con la Commissione che ha sottolineato come in molti casi possano superare i 25.000 euro. Già nel settembre 2025, Ursula von der Leyen aveva acceso i riflettori sull’iniziativa dell’auto “piccola e accessibile”, un’idea che ora si traduce in un’importante modifica legislativa.

Un passo indietro sulla transizione verde?

Per la presidenza della Commissione Europea, è giunto il momento di un cambiamento significativo nel settore automobilistico. Questo nuovo approccio prevede un allentamento delle normative relative all’eliminazione graduale dei motori a combustione, inizialmente prevista per il 2035. Il piano attuale dell’Unione Europea propone una procedura più flessibile. Secondo quanto riportato dal Financial Times, l’idea è quella di permettere ai produttori europei di mantenere fino al 10% dei livelli di emissione del 2021 per i veicoli a combustione interna. Questa mossa strategica mira a raggiungere diversi obiettivi.

Da un lato, la Commissione intende semplificare le procedure per le aziende automobilistiche, cercando di rafforzare la redditività della produzione di veicoli elettrici piccoli. L’obiettivo è duplice: ridurre i prezzi finali delle auto elettriche, rendendole più convenienti e accessibili per i consumatori europei, e al contempo sostenere l’industria interna. Dall’altro lato, tuttavia, questa decisione comporta una parziale attenuazione del processo di transizione ecologica e di contenimento delle emissioni di CO2 che era stato avviato con determinazione dalla precedente Commissione. Si crea così un delicato equilibrio tra le esigenze economiche e quelle ambientali, con il rischio di rallentare il percorso verso una mobilità completamente sostenibile.

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Questa proposta di allentamento delle restrizioni non è avvenuta senza intense pressioni da vari fronti politici ed economici. Una delle voci più influenti è stata quella della Germania, con il cancelliere Friedrich Merz e il presidente del Partito Popolare Europeo che hanno insistentemente chiesto a Ursula von der Leyen di riconsiderare la decisione sul divieto totale dei motori a combustione. Il settore automobilistico è considerato un pilastro fondamentale dell’economia europea e la prospettiva della sua completa eliminazione entro il 2035 ha generato forti timori di un aggravamento delle attuali difficoltà economiche e occupazionali.

In netto contrasto con questa posizione, vi è la volontà di proseguire con decisione sulla linea del contenimento delle emissioni di CO2, una spinta forte anche dal primo ministro spagnolo Pedro Sánchez. La situazione evidenzia un profondo divario tra le nazioni membri e le diverse priorità politiche. La dichiarazione “un divieto tecnologico sui motori a combustione è fuori questione” riassume la complessità del dibattito in corso. La sfida per Bruxelles è ora quella di trovare un compromesso che possa conciliare la necessità di rendere l’auto accessibile alla classe media, sostenere l’industria europea e, al tempo stesso, non compromettere irrimediabilmente gli obiettivi di sostenibilità ambientale. Il futuro della mobilità in Europa si trova a un bivio, tra pragmatismo economico e ambizioni ecologiche.