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Birra artigianale italiana a rischio: la produzione del luppolo cala del 20%

La produzione dell'ingrediente fondamentale per la produzione della birra subisce un grande rallentamento, mettendo a rischio le produzioni di oltre mille microbirrifici, 65 dei quali in Sicilia. Per Coldiretti e Consorzio Birra Italiana la causa sono il maltempo e gli eventi estremi

Meno 20 per cento di produzione del luppolo. L’ingrediente è della produzione della birra e secondo quanto riportato da Coldiretti, la produzione è vittima del maltempo che nel 2023 ha messo in crisi vari settori agricoli. Da quanto emerge dall’analisi condotta da Coldiretti con il Consorzio Birra Italiana in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano in corso a Roma, è un problema soprattutto per i piccoli produttori. Eventi estremi come nubifragi e alluvioni e temperature impazzite hanno tagliato le rese sui circa 100 ettari coltivati in Italia mettendo a rischio il futuro della birra artigianale.

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Oltre mille microbirrifici, 65 in Sicilia

I piccoli produttori, microbirrifici e brew pub, sono infatti cresciuti di numero in questi anni in Italia, arrivando a un totale di 1.182 su tutto il territorio nazionale “praticamente triplicati negli ultimi 10 anni”, scrive Coldiretti. In Sicilia se ne contano 65, ma la più alta concentrazione è in Lombardia (184), Veneto (129), Piemonte (104), Toscana (89), Campania (81) e Lazio (70). Ma ci sono presenze importanti anche in Puglia (66), Emilia Romagna (63), Marche (54) e Sardegna (51). Una filiera della birra artigianale italiana che offre lavoro a circa 93 mila addetti: da chi coltiva i prodotti agricoli che servono alla bevanda alla produzione delle bottiglie, dalle etichette ai tappi, dalla logistica alla comunicazione, ma non mancano neppure quelli coinvolti nello sviluppo del turismo con il progetto del Consorzio di creare almeno una strada della birra in ogni regione d’Italia per esaltare la scoperta dei territori e delle produzioni locali. “I consumi di birra in Italia sfiorano i 38 litri pro capite – spiegano Coldiretti e il Consorzio – per un totale di 2,2 miliardi di litri e un valore di 9,5 miliardi di euro“.

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Cala anche la produzione dell’orzo. Lo scenario nel 2050

Oltre al luppolo, per la produzione di birra serve anche l’orzo con 24mila ettari a livello nazionale, dal quale si ottiene il malto di cui l’Italia produce appena il 40 per cento del proprio fabbisogno, peraltro con la resa in calo del 4 per cento nel 2023 a causa del clima. “Il cambiamento climatico – evidenziano Coldiretti e il Consorzio – minaccia la produzione di birra in tutta Europa perché a causa del cambiamento climatico entro il 2050 si prevede un significativo calo della quantità e della qualità del luppolo usato per aromatizzare la bevanda, secondo uno studio pubblicato su Nature Communications da un gruppo internazionale di ricerca coordinato dall’Accademia delle Scienze della Repubblica Ceca. I ricercatori hanno calcolato che entro il 2050 la produzione di luppolo calerà tra il 4 e il 18 per cento, mentre il suo contenuto di alfa acidi, la componente aromatica che trasmette il sapore alla birra, si ridurrà tra il 20 e il 31 per cento“.

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Business, Lavoro, Ambiente, Legalità e Sicurezza. FocuSicilia ha l'obiettivo di raccontare i numeri dell'isola più grande del Mediterraneo. Valorizzare il meglio e denunciare il peggio, la Sicilia dei successi e degli insuccessi. Un quotidiano che crede nello sviluppo sostenibile di una terra dalle grandi potenzialità, senza nasconderne i problemi.

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