Blocco Agenzia delle Entrate, congelati i pagamenti immediatamente | Lo Stato si prende fino a 1.500€ direttamente dal tuo conto entro novembre

Preoccupati dai debiti (Pexels)-focusicilia.it
Il contribuente potrebbe ritrovarsi una situazione economica scomoda: il blocco è immediato e la somma non ha limite.
Per il contribuente non c’è mai veramente pace. Ogni giorno, ogni mese, ogni anno, grava sulle sue spalle il peso di oneri e tasse incombenti che devono essere pagate puntualmente.
Commettere un errore o dimenticarsene vorrebbe dire rischiare di andare incontro alla possibilità certa di certi problemi, non di poco conto.
Il rischio per il contribuente è molto alto: quello di vedere congelati i suoi pagamenti nell’immediato senza riuscire o poter fare nulla per rimediare.
L’Agenzia delle Entrate, è risaputo, non aspetta nessuno ma agisce secondo quelle che sono le sue funzioni. Purtroppo una semplice distrazione o dimenticanza, potrebbe avere conseguenze spiacevoli nelle relazioni con il fisco.
Agenzia delle Entrate: pagamenti bloccati immediatamente
Specie per coloro i quali, non facendo caso a questo impedimento, nei mesi prestabiliti di questo 2025, hanno presentato il loro consueto modello 730 e stanno ora in attesa del rimborso IRPEF nella prossima busta paga che a quanto pare potrebbe non arrivare. Il motivo? Un blocco dell’Agenzia delle Entrate.
La spiegazione di tale blocco è quanto mai semplice e sta nella presenza di cartelle esattoriali a carico del contribuente non ancora saldate. Esiste una soluzione per tirarsi fuori da questa brutta incombenza? È fatto obbligo dalla normativa vigente, che l’agente riscossore, prima di liquidare il rimborso, debba verificare la presenza di eventuali situazioni debitorie e iscrizioni a ruolo non ancora notificate.
Nessun limite di importo, anche fino a 1.500 euro
Se dovessero essere presenti e non saldate, entro una scadenza prevista di 60 giorni e per importi superiori a 1500 euro, tutto si blocca. Anzi in caso di pendenze, l’importo a credito da rimborsare, non viene versato al contribuente ma finisce nelle mani dell’Agenzia delle Entrate, per saldare il debito, attraverso il meccanismo della compensazione volontaria, perché il contribuente può decidere.
Secondo la più recente normativa, la compensazione dovrebbe essere utilizzata solo in caso di rimborso superiore a 500 euro (D.Lgs. 110/2024), ma quanto detto non è ancora effettivamente operativo a causa di mancanza del Regolamento attuativo del MEF. Ecco perché non esiste limite, l’Agenzia delle Entrate può bloccare i rimborsi anche inferiori a 500 euro.