Bolletta elettrica, controlla queste voci: ti bastano 30 secondi per dimezzarla del 50% | Ecco dove nascono gli extra costi

Bolletta elettrica, controlla queste voci: ti bastano 30 secondi per dimezzarla del 50% | Ecco dove nascono gli extra costi

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I procedimenti avviati dall’Antitrust rivelano l’esistenza di costi aggiuntivi poco chiari nelle bollette di luce e gas: verificarli può evitare spese superiori alle attese.

Da tempo molti consumatori segnalano bollette più alte del previsto, soprattutto dopo il passaggio al mercato libero. La questione è finita sotto la lente dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato, che ha avviato tredici istruttorie nei confronti di diverse società energetiche per presunti profili di scarsa trasparenza nelle informazioni economiche fornite al pubblico.

Il titolo richiama la parte più concreta del problema: in molti casi gli extra costi nascono da voci nascoste o poco spiegate nei contratti, e basta una rapida verifica per accorgersene. Le bollette riportano importi che non derivano solo dalla componente energia ma anche da oneri di commercializzazione e costi aggiuntivi che, secondo l’Antitrust, non sono sempre indicati in modo chiaro prima della firma.

A far scattare l’indagine sono stati contratti e offerte promozionali che non esplicitavano adeguatamente tutte le voci di spesa, lasciando i clienti a scoprirle solo al momento del pagamento. Una situazione che, secondo l’Autorità, rischia di violare le norme del Codice del Consumo e di compromettere la corretta valutazione delle offerte da parte degli utenti.

I punti critici sollevati dall’Antitrust nelle tredici istruttorie

I procedimenti riguardano società del mercato libero che, secondo i rilievi, non avrebbero fornito informazioni sufficientemente trasparenti sui costi effettivi della fornitura. In alcuni casi gli oneri di commercializzazione non erano indicati nel loro importo esatto; in altri erano presenti costi che non trovavano una corrispondente attività reale. L’Autorità ha segnalato anche addebiti impropri applicati in caso di recesso anticipato, presentati come penali o storni di bonus precedentemente concessi.

Le verifiche non si limitano alla documentazione contrattuale ma riguardano anche la comunicazione promozionale. La preoccupazione dell’Antitrust è che molte offerte appaiano più convenienti di quanto siano in realtà, proprio perché alcune voci fondamentali emergono soltanto a contratto firmato, quando il consumatore non può più valutare alternative.

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L’aumento delle bollette e le reazioni delle associazioni dei consumatori

A complicare ulteriormente il quadro si aggiungono gli aumenti scattati nell’autunno precedente, che hanno portato a un rincaro stimato di 166 euro per una famiglia tipo su base annua: 70 euro in più per l’elettricità e 96 euro per il gas. Le associazioni dei consumatori hanno parlato di una stangata senza precedenti, attribuita al rimbalzo dei prezzi dell’energia dopo i cali legati alla pandemia.

Secondo i dati dell’Arera, l’aumento delle quotazioni sui mercati all’ingrosso ha determinato un rialzo del 15,6% sulla bolletta elettrica e dell’11,4% su quella del gas, a cui si aggiunge la consueta stagionalità che fa crescere la domanda nei mesi freddi. Il risultato è un insieme di costi che pesa su bilanci familiari già messi a dura prova e che rende ancora più essenziale la massima trasparenza nelle offerte delle società energetiche.