Bonus eliminato, il Governo cancella l’unica salvezza degli italiani per risparmiare | Bollette triplicate dal 2026
Dal 2026 il bonus bollette cambia per milioni di famiglie. Scopri le nuove soglie ISEE, chi perde l’aiuto e perché si parla poco di questo cambiamento cruciale.
A partire dal 1° gennaio 2026, infatti, questa agevolazione non sarà più in vigore e il sistema di accesso ai bonus energetici tornerà alle sue regole ordinarie, che risultano significativamente più restrittive rispetto a quelle applicate nel 2025. Era una misura di carattere emergenziale e temporaneo, introdotta per fronteggiare una fase eccezionale dei mercati energetici. La sua introduzione, avvenuta con il Decreto Legge n. 19/2025 nel corso del 2025, ha permesso di estendere la soglia ISEE fino a 25.000 euro per l’ottenimento del bonus, rendendolo accessibile a circa 8 milioni di famiglie.
Il meccanismo di erogazione ha rappresentato uno dei suoi maggiori punti di forza: bastava presentare la DSU all’INPS, che si occupava di trasmettere i dati al Sistema Informativo Integrato. Questo sistema centralizzato autorizzava i fornitori di energia ad applicare lo sconto direttamente in bolletta, eliminando la necessità di ulteriori domande da parte dei cittadini e garantendo tempi rapidi e certi per l’applicazione dell’agevolazione.
Dal 2026 si torna alle regole ordinarie: chi resta escluso

Ritorno alle regole ordinarie dal 2026: ecco chi ne resterà escluso.
Con la conclusione del 2025, il contributo straordinario non verrà prorogato. Dal 2026, l’unico supporto attivo rimarrà il bonus bollette ordinario, il quale sarà accessibile esclusivamente ai nuclei familiari che versano in condizioni economiche più fragili. Le nuove soglie ISEE per l’accesso a questa agevolazione saranno considerevolmente più stringenti rispetto a quelle a cui le famiglie si erano abituate nell’anno precedente. Nello specifico, i requisiti saranno:
- ISEE fino a 9.530 euro per i nuclei familiari standard;
- ISEE fino a 20.000 euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico.
Questa modifica avrà un impatto significativo: tutte le famiglie che nel 2025 hanno beneficiato del contributo aggiuntivo con un ISEE compreso tra 9.531 e 25.000 euro perderanno completamente lo sconto sulle bollette di luce e gas. Si tratta di una vasta platea di cittadini che, pur non essendo in condizioni di estrema povertà, hanno comunque avvertito il peso del caro energia e hanno trovato un valido supporto nel bonus straordinario. La loro esclusione segna un cambio di passo notevole nelle politiche di sostegno energetico, eppure l’attenzione mediatica su questo cambiamento è stranamente bassa, lasciando molte famiglie impreparate.
Bonus bollette 2026: cosa resta invariato
Bonus bollette 2026: cosa resta invariato e le conferme sulle agevolazioni.
Nonostante la scomparsa del contributo straordinario, alcuni aspetti fondamentali del bonus bollette rimarranno invariati. Il principio dell’erogazione automatica, per esempio, continuerà a essere valido. Ciò significa che anche a partire dal 2026, sarà sufficiente presentare o aggiornare la Dichiarazione Sostitutiva Unica (DSU) per permettere all’INPS di verificare i requisiti e attivare l’eventuale bonus. Questo sistema mira a semplificare l’accesso e a ridurre gli oneri burocratici per i cittadini.
Tuttavia, un’altra condizione essenziale che rimarrà in vigore riguarda l’intestazione del contratto di fornitura. L’agevolazione continuerà a essere riconosciuta solo se il contratto di fornitura energetica risulta intestato a un componente del nucleo familiare che presenta la DSU. In caso contrario, lo sconto non verrà applicato, anche se il nucleo familiare rientra nelle soglie ISEE previste per il bonus ordinario. È un dettaglio cruciale da non sottovalutare per chi intende continuare a beneficiare del supporto.
Dal 2026, il bonus bollette tornerà quindi alle sue condizioni originarie, limitando l’accesso ai soli nuclei familiari in reale disagio economico. La fine del contributo straordinario rappresenta un cambiamento rilevante, che rischia di lasciare scoperte molte famiglie della cosiddetta “fascia intermedia”, già colpite dall’aumento del costo della vita. Per questo, diventa fondamentale verificare per tempo la propria situazione ISEE e provvedere all’aggiornamento della DSU all’inizio dell’anno. Il bonus resterà uno strumento importante, ma non sarà più universale, e la mancanza di un dibattito pubblico approfondito su questo tema rende ancora più urgente l’informazione autonoma da parte dei cittadini.
