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Bus, a Messina i meno cari d’Italia. Aziende siciliane in sofferenza

Le tariffe delle città metropolitane dell'isola sono più basse della media nazionale, e anche nei capoluoghi i prezzi dei biglietti sono contenuti. Le aziende del settore, però, attraversano una crisi di liquidità. Il report del Servizio coesione, lavoro e territorio del sindacato Uil

A Palermo, Catania e Messina la spesa annuale per il trasporto pubblico locale è minore rispetto alle altre città metropolitane italiane. È quanto emerge da un’analisi del Servizio coesione, lavoro e territorio del sindacato Uil, che ha analizzato le tariffe nei capoluoghi di provincia italiani. A Palermo una famiglia media – composta da due genitori che lavorano e un figlio studente – spende in un anno 750 euro in trasporti, contro una media nazionale di 817 euro. Ancora più bassa la spesa media annuale di Catania (640 euro) e Messina (580 euro). Nel Paese i trasporti costano di più a Genova (1.269 euro l’anno), seguita da Reggio Calabria (1.093 euro) e Venezia (970 euro). Per Ivana Veronese, segretaria confederale Uil, il settore “sconta l’assenza di una visione strategica di medio-lungo termine necessaria ad un Paese industrializzato e turistico qual è l’Italia”. In Sicilia la situazione è ancora più complessa. Secondo le associazioni datoriali Anav e Asstra, infatti, le imprese del trasporto pubblico locale vivono “un momento difficile” e hanno bisogno di liquidità, “che rappresenta l’ossigeno per la loro attività”.

La spesa media annuale per il trasporto pubblico locale nelle Città metropolitane. Dati Uil

Il costo dei singoli biglietti

Il report della Uil scende nel dettaglio dei capoluoghi di provincia, analizzando il costo dei biglietti e degli eventuali abbonamenti. Per quanto riguarda il ticket singolo, il prezzo più basso nell’isola si registra a Catania (un euro), mentre quello più alto a Messina (1,5 euro). La media nazionale è di 1,3 euro. Il biglietto giornaliero è più economico a Ragusa (due euro) e più caro a Palermo (3,5 euro). Tutte le tariffe dei capoluoghi siciliani sono sotto la media del Paese, che supera i quattro euro. Il costo minore per un abbonamento mensile è quello di Palermo (32 euro), mentre il più alto è a Trapani (oltre 49 euro). Quest’ultimo supera notevolmente la media nazionale di 34 euro. L’abbonamento annuale, infine, costa meno a Catania (220 euro), mentre la tariffa più alta è quella di Caltanissetta (435 euro), ben maggiore di quella nazionale (310 euro). Va osservato che per molti capoluoghi (Agrigento, Enna, Ragusa, Siracusa e Trapani) il dato non è disponibile.

I costi dei singoli biglietti e degli abbonamenti nei capoluoghi siciliani. Dati Uil

Le tariffe per studenti, anziani e disabili

Per quanto riguarda le categorie protette, lo studio segnala che Catania “offre un abbonamento scontato alle ‘casalinghe coniugate'”, nonché un abbonamento ad hoc “per gli extracomunitari con permesso di soggiorno anche se lavoratori”. L’abbonamento annuale per gli studenti costa meno a Messina (80 euro), mentre la tariffa più alta è a Trapani (oltre 360 euro). Il dato non è disponibile per Agrigento e Caltanissetta, mentre a Ragusa e Siracusa è noto soltanto l’abbonamento mensile, rispettivamente di 25 e 36 euro. Il ticket annuale per i pensionati va dai 150 euro di Palermo agli oltre 360 di Trapani, mentre a Messina chi ha la pensione minima paga soltanto 10 euro. L’abbonamento annuale per i disabili costa 270 euro a Catania e 360 a Trapani, mentre per la maggior parte delle città non è disponibile il dato. L’abbonamento per i bambini, infine, è gratuito in diverse città, con diversi criteri di altezza ed età.

I costi degli abbonamenti per le categorie protette nei capoluoghi siciliani. Dati Uil

Aziende in crisi di liquidità

In generale, aggiunge Uil, il trasporto pubblico italiano necessita di una riforma “per riequilibrare i servizi guardando alla morfologia del Paese, per dare a tutti i cittadini il diritto alla mobilità”. Per il sindacato è necessario “modernizzare il sistema delle informazioni su tariffe, offerte, conoscenza del livello di riempimento dei mezzi”, ma anche “implementare sistemi che non necessitano del ricorso al biglietto tradizionale per i servizi integrati della mobilità”. In alcune aree del Paese, però, la strada appare in salita. Tornando alla Sicilia, secondo le associazioni datoriali Anav e Asstra le aziende del trasporto pubblico stanno attraversando una crisi di liquidità. Per questo le associazioni hanno chiesto alla Regione di versare 50 milioni di euro di fondi nazionali, “in parte a ripiano delle perdite dovute al Covid-19 e in parte per i servizi aggiuntivi”. Risorse che secondo l’assessore ai trasporti Marco Falcone dovrebbero essere liberate entro il prossimo mese, con la pubblicazione del nuovo Piano autobus della Regione.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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