Cantieri, Ance: sbloccare subito i fondi dei Patti per Catania e per il Sud
Costruttori, architetti, ingegneri e geologi catanesi scrivono al sindaco della città, Salvo Pogliese, “per sollecitare la ripresa economica attraverso gli strumenti amministrativi già disponibili e facilmente attivabili”. Il riferimento è ai finanziamenti del Patto per il Sud e del Patto per Catania per cui Catania e la sua città Metropolitana “hanno già una dotazione non indifferente”. Chiedono uno sblocco immediato che permetta la ripartenza del settore edilizio. Per alcuni progetti c’è anche una data. Proprio in riferimento a questi finanziamenti infatti, da Irsap fanno sapere che entro l’estate ne partiranno tre. Secondo lo studio effettuato da Ance Catania, con dati aggiornati a dicembre 2019, nell’area della Città Metropolitana sono 206 gli interventi che rientrano nella misura Patto per il sud. Di questi è stato analizzato un campione di 72 progetti che insieme valgono circa 403 milioni di euro. Il risultato è abbastanza negativo perché nonostante i due Patti sono stati firmati nel 2016, nell’84 per cento dei casi “o si sono perse le tracce o si è nella fase embrionale della determina per l’individuazione di tecnici per la redazione del progetto”. Dei 72 presi in considerazione solo l’1,4 per cento è stato concluso, il 6 per cento è in fase di esecuzione dei lavori, il 2,8 per cento sarebbe pronto per la gara e il restante 5,9 per cento ne attende l’esito. Situazione simile per i progetti del Patto per Catania che mette in campo circa 747 milioni di euro, di cui 332 milioni a valere su Fondo di sviluppo e coesione. I componenti del tavolo #CataniaSicura hanno preso in considerazione 92 interventi. Sono tutti della categoria infrastrutture per un importo totale di 374,5 milionidi euro. anche in questo caso i lavori conclusi rappresentano solo una piccola percentuale: il 3,4. Risultano invece nella fase esecutiva il 10,3 per cento, mentre il 15,3 sarebbe pronto per essere mandato in gara. La percentuale è molto più alta (71) quando guardiamo il non fatto. Sono interventi senza “valida progettazione” o di cui “non si hanno informazioni”. La lettura dei dati – continuano i presidenti – delinea una situazione a dir poco preoccupante. Delle risorse assegnate oltre 600 milioni di euro risultano senza progettazione e pertanto non cantierabili». I professionisti considerano “inspiegabile il ritardo nella redazione delle progettazioni e i relativi bandi di gara” e si propongono come soluzione. In particolare per l’affidamento della progettazione e della direzione dei lavori. Un’opzione possibile “chiedendo alla regione Siciliana un intervento finanziario straordinario per l’esternalizzazione degli incarichi”. Non solo. Si dicono convinti che per accelerare sui progetti più rilevanti “la strada più corretta sarebbe quella dei concorsi di progettazione”. Inoltre non escludono “rimedi e medicine straordinarie, anche a costo di chiedere al Governo la nomina di un commissario straordinario per l’attuazione e il coordinamento delle misure occorrenti” E proprio nell’ambito di questi due Patti da Irsap fanno sapere che nei prossimi mesi partirà la riqualificazione della rete viaria e delle relative pertinenze lungo le strade di Pantano d’Arci della zona industriale di Catania. Un progetto esecutivo dallo scorso anno e di cui è stata appena affidata la gara d’appalto alla ditta agrigentina Sofia costruzione Srl. Il finanziamento complessivo è di 2,3 milioni di euro e fa parte del Patto per il sud. Per il la fine del periodo di quarantena poi, sempre per la zona industriale di Catania, Irsap annuncia la ripartenza dei cantieri in stand by. Quello del centro servizi integrato per le imprese – caserma dei Carabinieri e la riqualificazione degli impianti di pubblica illuminazione per il risparmio energetico, telecontrollo e sicurezza. Questi due progetti fanno parte del Patto per Catania e il primo ha un importo di 1,5 milioni di euro, il secondo 1,7.