Caporalato, Regione: diecimila contatti in tre anni all’Helpdesk Su.Pr.Eme.

Sono state circa diecimila lerichieste di informazioni e di ascoltoarrivate negli ultimi 3 anni all’Helpdesk Anticaporalatodelprogetto Su.Pr.Eme,per la prevenzione e il contrasto allo sfruttamento del lavoro in agricoltura.Duemila i casi presi in caricodagli operatori e, tra questi, 192 hanno riguardato vittime accertate disfruttamento lavorativo. Le vittime sono state ascoltate e orientate ai servizi di emersione e protezione, garantendo loro tutto il supporto necessario. È il bilancio di uno dei servizi delprogramma interistituzionale che vede collaborare tutte le regioni del Sud (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia), con la Sicilia in qualità di capofila.Assieme al ministero del Lavoro e delle Politiche sociali – Direzione generale Immigrazioni. “Lamorte di un lavoratore agricolo indianoavvenuta nei giorni scorsi a Latina, che si aggiunge ai decessi registrati nel recente passato nella nostra Isola”, dice Nuccia Albano, assessore regionale al Lavoro e alle Politiche sociali, “ha acceso nuovamente i riflettori sul caporalato e sullo sfruttamento lavorativo. Il programma Su.Pr.Eme. ha messo a disposizione di oltre 15 mila beneficiari numerosidispositivi e strumenti per affrancarsi ed emergere in una sfera di diritti e dignità.Esprimo vicinanza alla famiglia del giovane bracciante indiano”, prosegue Albano. “E a tutte le comunità straniere presenti in Italia che con il loro lavoro contribuiscono significativamente al benessere del nostro Paese. Anche se troppo spesso finiscono nelle maglie di imprenditori che li sfruttano e offrono ‘lavoro indecente’. Inoltre, pur essendo nato il servizio persupportare i lavoratori migranti nelle regioni del Mezzogiorno,il 55 per cento delle chiamate proveniva da regioni del centro-nord”. Per Albano il dato conferma che il caporalato è una piaga nazionale senza distinzioni tra settori produttivi e territori”. L’Helpdesk Anticaporalato è unservizio multicanale,multilingue, specialistico, che, attraverso unnumero verde(tel. 800 939 000), un messaggio WhatsApp (tel. 350 909 2008) o uno dei numerosi canali social collegati, è in grado diraccogliere segnalazioni e denuncedei lavoratori stranieri sfruttarti, accompagnandoli verso una rete di servizi a loro disposizione e fornendo loro ogni forma di tutela legale. È attivodal lunedì al venerdì dalle 9.30 alle 18.30. Risponde in 15 lingue(italiano, inglese, francese, arabo, pidgin, edo, benin, wolof, mandingo, fula e pular, pashto, urdu, punjabi ed hindi).