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Carne sintetica, il Governo dice no. Alla Camera l’approvazione del Ddl

L'Italia non vuole la produzione di carne sintetica. A luglio il Senato ha già detto no, adesso tocca alla Camera approvare il disegno di legge proposto dal Governo. Non ci sarebbero abbastanza elementi per dire che la carne "in vitro" è sicura. Presentata una pregiudiziale di costituzionalità

La carne sintetica in Italia “non s’ha da fare”. Gli effetti sulla salute umana “non sono verificati”, inoltre sono probabili alterazioni “come accade nelle cellule tumorali”. A sostenerlo è il governo Meloni nel Disegno di legge contro la carne in vitro, che oggi arriva alla Camera per l’approvazione. “Una delle leggi più democratiche che abbiamo avuto nella nostra Nazione, nata in seguito a una petizione che chiede di vietare questo tipo di produzioni”, l’ha definita il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Nel DDL sul cibo sintetico noi vietiamo la produzione, non la ricerca“, ha precisato in Parlamento il ministro. E aggiunge: “Sono orgoglioso che l’Italia sarà tra qualche giorno la prima Nazione a proibire un prodotto che c’entra poco con quello che è il nostro sistema alimentare e produttivo, e mette in discussione la stessa cura dell’ambiente, che passa dai nostri agricoltori e dai nostri allevatori. Il rapporto tra alimenti, terra e uomo è un rapporto millenario che non può essere riproposto in laboratorio”. 

La carne sintetica come gli Ogm

L’obiettivo è replicare quanto avvenuto anni fa con gli Organismi geneticamente modificati, da prima bloccati dall’Italia e poi regolamentati dall’Ue. “Notificheremo la legge all’Europa subito dopo la sua approvazione”, ha sottolineato il ministro. “Auspichiamo che l’esempio italiano venga seguito a livello europeo, con lo stesso modello con il quale si scelse di evitare gli Ogm nel continente. Un buon governo, quando c’è una richiesta così forte, si chiede se è una cosa giusta, e se la condivide, l’approva il più rapidamente possibile”, ha dichiarato Lollobrigida. Il partito Più Europa lo ha definito un “divieto anti-scientifico, anti-europeo e anti-italiano”, e per questo ha deciso di presentare una pregiudiziale di costituzionalità. La discussione avviene nelle stesse ore in cui l’Italia vota a Bruxelles per il rinnovo dell’autorizzazione per l’utilizzo del glifosato, pesticida sulla cui sicurezza la comunità scientifica avanza forti dubbi. Stesso tema, la sicurezza alimentare, reazioni diverse.

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“Momento drammatico per la zootecnia”

Il dibattito sulla carne sintetica si riaccende in un momento delicato per la zootecnia, soprattutto nel Mezzogiorno. A causa della brucellosi, malattia infettiva dei bovini che costringe all’abbattimento di migliaia di capi. La norma prevede di sopprimere subito gli animali interessati, senza attendere le controanalisi che spesso smentiscono la malattia. Nelle scorse settimane decine di allevatori siciliani hanno protestato con uno sciopero della fame, mentre i loro colleghi campani hanno sversato il latte in strada per protestare contro il Governo. “Il settore è a rischio sopravvivenza, a causa di norme che sembrano folli ma nascondono un disegno ben preciso”, commenta l’agronomo Paolo Caruso, fondatore della pagina specializzata Foodiverso. Il riferimento è alle norme che “spianano la strada a carne sintetica, farina di insetti e quant’altro”, proprio mentre centinaia di allevatori protestano “contro l’ingiusto abbattimento dei loro animali per casi di presunta malattia”.

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Carne sintetica, nessuna certezza sui rischi

Il Disegno di legge per lo stop alla carne sintetica è stato presentato dal ministero dell’Agricoltura insieme a quello della Salute. L’iter è iniziato lo scorso aprile, con l’esame del testo nelle varie Commissioni. Il concetto fondamentale è che “lo status della ricerca e della sperimentazione degli alimenti sintetici sembra essere ad una fase embrionale”. Non ci sarebbero dunque abbastanza elementi per dire che la carne “in vitro” sia sicura. “Non si è nelle condizioni, soprattutto scientifiche, di poter escludere che tali alimenti prodotti artificialmente, non abbiano delle conseguenze negative per la salute degli esseri umani”. La relazione cita uno studio francese sulla carne sintetica, secondo cui “è probabile che si verifichino alcune disregolazioni, come accade nelle cellule tumorali”. Da qui la bocciatura da parte del Governo, secondo cui “non è per nulla verificato quale sarà l’effetto che il consumo di alimenti sintetici potrebbe generare sulla salute umana”.

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I dubbi del Governo sulla sostenibilità ambientale

Il DDL contesta poi il principio della sostenibilità della carne in vitro rispetto a quella di origine animale. Proprio l’impatto massiccio di quest’ultima sugli ecosistemi – ma anche sulla salute umana – è uno dei principali elementi a favore della carne sintetica. “Le affermazioni sugli impatti del settore zootecnico sull’ambiente e quelle sui rischi per la salute derivanti dal consumo di carne rossa sono spesso fuorvianti e generalizzano eccessivamente”, replica il governo. Quanto ai vantaggi della carne sintetica, “non vi sono evidenze scientifiche che dimostrino potenziali vantaggi per l’ambiente: al contrario, si registrano molte controversie sul punto”. La principale riguarda il fatto che produrre la carne sintetica costerebbe più di allevare e macellare il bestiame in modo tradizionale. “Si tratta di prodotti ultra-processati, che richiedono un grande consumo di energia per essere prodotti e l’utilizzo di monocolture industriali dannose per l’ambiente”.

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“Rischi per le economie del Sud del mondo”

Da non sottovalutare, infine, gli effetti sul piano geopolitico. Su questo fronte la carne sintetica potrebbe rappresentare, per utilizzare una celebre metafora, il battito d’ali di una farfalla che scatena un ciclone dall’altra parte del mondo. “Scienziati e ricercatori mettono in guardia anche dai rischi che tale produzione industriale potrebbe arrecare ai sistemi agricoli, specialmente quelli più fragili del Sud del mondo”, si legge nel DDL in discussione. Anche per questa ragione, informa il Governo, “le autorità sanitarie pubbliche di diversi Paesi hanno recentemente iniziato a promuovere alimenti non trasformati o minimamente trasformati e a raccomandare di limitare il consumo di alimenti ultra-lavorati”. Da qui il no dell’Italia a questa nuova tecnologia alimentare. “Stante l’assenza, al momento, di una normativa specifica in campo europeo si è ritenuto di intervenire a livello nazionale per tutelare la salute e il patrimonio culturale”, concludono dal Governo.

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Valerio Musumeci
Valerio Musumeci
Valerio Musumeci, giornalista e autore. Nel 2015 ha esordito con il pamphlet storico-politico "Cornutissima semmai. Controcanto della Sicilia buttanissima", Circolo Poudhron, con prefazione della scrittrice Vania Lucia Gaito, inserito nella bibliografia del laboratorio “Paesaggi delle mafie” dell'Università degli Studi di Catania. Nel 2017, per lo stesso editore, ha curato un saggio sul berlusconismo all'interno del volume "L'Italia tradita. Storia del Belpaese dal miracolo al declino", con prefazione dell'economista Nino Galloni. Nel 2021 ha pubblicato il suo primo romanzo, "Agata rubata", Bonfirraro Editore.

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