Caro benzina, “2,2 miliardi di incassi per lo Stato”. La protesta dei consumatori

Caro benzina, “2,2 miliardi di incassi per lo Stato”. La protesta dei consumatori

Oltre2,2 miliardi di euro: tra Iva e accise, sarebbero questi gliincassi dello Statodovuti alcaro benzina, che hasuperato i due euro al litroin alcune zone del Paese. La stima è dell’associazione dei consumatoriAssoutenti, sulla base del flusso di auto “in marcia” per le vacanza estive. “Ipotizzando15 milioni di autovetturebenzina-gasolio in circolazione sulle autostrade e una media di tre pieni solo per gli spostamenti e successivo ritorno, si stima che lo Stato incassi2.275.875.000 eurograzie alla tassazione sui carburanti”, mette nero su bianco l’associazione dei consumatori. La “fetta” più grossa sarebbe quella delleaccise, che frutterebbero a Roma1,5 miliardi,mentre l’Ivavarrebbe circa762 milioni. Complessivamente, “Iva e accise pesano oggi per il55,6 per cento su un litro di benzinae per il51,8 per cento sul gasolio“. Il ministro delle ImpreseAdolfo Urso, però, minimizza il problema. “In Italia il prezzo industriale di benzina e gasolio, depurato quindi dalle accise, è stabilmentepiù basso di Germania, Francia e Spagna“. Leggi anche –Carburanti, da inizio anno 10% di rincari. Tetto italiano “possibile ma complesso” Come spiegato daFocuSicilia, sul prezzo del carburante oltre all’Iva al 22 per centogravano diversi balzelli. Si va dal finanziamento dellaguerra in Etiopiadel 1936 alla costruzione delCanale di Sueznel 1956, alla ricostruzione dopo ildisastro del Vajontdel 1963 al terremoto delBelicedel 1968. E ancora, attraverso il carburante gli italiani pagani gliinterventi militari inLibanoeBosnia(1982 e 1995), la ricostruzione per ilterremoto de L’Aquila(2009) e lacrisi migratoria dalla Libia(2011). Ogni accisa è calcolata in percentuale, dunque gli introiti per lo Stato variano in base al prezzo finale. A calcolare quelli dell’ultima settimana è sempre Assoutenti. “Considerando il prezzo medio dei carburanti della settimana dal sette al 13 agosto fornito dal Mase (1,939 euro/litro la benzina, 1,827 euro/litro il gasolio) gli italiani paganosu ogni litro di verde ben 1,077 euro di tasse: 0,728 euro a titolo di accisa, oltre 0,349 euro per l’Iva“. Sulgasolioinvece, “la tassazione pesa per circa0,946 euro al litro: 0,617 per le accise, 0,329 euro per l’Iva“. Leggi anche –Accise, il taglio divide. Benzinai: “Bagno di sangue”. Trasportatori: “Primo passo” Cifre non smentite dal Governo, che preferisce rivendicare ilDecreto sulla trasparenza dei carburanti.Quest’ultimo, ha ricordato Urso, “prevede l’esposizione sul tabellone, per ogni distributore, delprezzo mediopraticato in quel giorno”. Una misura che secondo il ministro “ha consentito alconsumatorein piena consapevolezza discegliere dove rifornirsial prezzo più basso”. Quanto ai prezzi del carburante, secondo il ministero “ilprezzoalla pompa è sostanzialmentestabilee maggiore di 0,02-0,04 euro rispetto alla rilevazione di domenica”. Ciò indicherebbe “unrallentamento del trend degli aumentidell’ultimo mese, dovuti alla crescita delle quotazioni internazionali”. Non è d’accordoFegica, Federazione dei gestori degli impianti. “I prezzi dei carburanti sono ormai al medesimo livello di quando ilgoverno Draghidecise di tagliare le accise”. Quanto al cartello dei prezzi medi, “nulla ha potuto, né ha mai avuto alcuna possibilità di farlo, contro gli aumenti dovuti ai valori in ascesa deimercati internazionalidei prodotti”. Leggi anche –La geopolitica sul prezzo dell’energia. Longo: “Unione europea dipendente dal gas” A pagare, alla fine, sono sempre i consumatori. Nelle scorse ore diverse associazioni tra cui ilCodaconshanno annunciatoesposti alla Guardia di finanzacontro lespeculazionial distributore. Secondo il presidente di Assoutenti Duorio Truzzi “il Governo deve attivarsi introducendomeccanismi automatici di riduzione di Iva e accisesu benzina e gasolio in occasione dell’incremento dei prezzi industriali”. L’obiettivo sarebbe quello di “alleggerire la spesa degli italianisia per i rifornimenti, sia per quei prodotti come gli alimentari che risentono dei maggiori costi di trasporto”. In attesa di una revisione generale del settore, Assoutenti propone una soluzione immediata per utilizzare ilsupergettitorealizzato dallo Stato in questi giorni estivi. “Chiediamo al governo Meloni che si utilizzino gliextraprofittigarantiti in questi giorni dalle tasse sui carburanti pertagliare subito le accise su benzina e gasolio, al pari di quanto fatto dal precedente esecutivoDraghi“, conclude Truzzi.