Nuovo capitolo della battaglia giudiziaria tra la magistratura e la compagnia Caronte & Tourist. Sono passati solo pochi giorni dall’affidamento alla compagnia della nuova rotta per le Pelagie, per 40 milioni di euro, e già arriva un’altra doccia fredda sulla società marittima. Agenti del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza, su disposizione della Procura della Repubblica di Messina, avrebbero inviato una nota all’assessorato regionale alle Infrastrutture guidato da Alessandro Aricò notificando il sequestro preventivo di una quota dei fondi che la Regione siciliana ha destinato alla Caronte per il nuovo accordo per il servizio per Lampedusa e Linosa. Abbiamo chiesto alla compagnia se avesse intenzione di fare dichiarazioni, ma si è riservata di decidere.
Tre “zattere” ancora sequestrate
Da quello che emerge, la vicenda si ricollega al contenzioso giudiziario in atto già dalla scorsa primavera, quando la procura di Palermo dispose il sequestro di una parte della flotta della società messinese per inosservanza delle norme previste nel bando del lontano 2016 per il trasporto e l’assistenza dei disabili. Secondo i magistrati che disposero il sequestro, la Caronte non avrebbe rispettato i requisiti richiesti per partecipare l’appalto. Quando venne raggiunto l’accordo per porre i trasporti per le isole minori sotto regime di amministrazione controllata, la Procura mantenne il sequestro di tre navi della flotta, le cosiddette “zattere“, chiamate così per la loro capienza. Si tratta delle navi “Helga“, “Bridge” e “Ulisse“, ancora oggi alla fonda nel porto di Milazzo. A luglio la compagnia presentò ricorso al Tribunale del riesame per avere dissequestrata la flotta, comprese le tre navi in questione, ma il giudice rigettò e confermò il sequestro.
La misura della Guardia di Finanza
Oggi, per ottenere il dissequestro delle tre navi, la compagnia dovrebbe riconoscere alla Regione una somma di circa dieci milioni (ma c’è chi sostiene di più). Proprio sulla scia di questo provvedimento, il Nucleo di Polizia tributaria della Guardia di Finanza avrebbe notificato all’Assessorato anche un numero di conto corrente, sul quale la Regione dovrà versare la quota di fondi previsti per il nuovo appalto non appena avrà disposto lo stanziamento della somma occorrente per i trasporti. La Regione dovrà versare questi fondi, ma paradossalmente su un conto intestato sempre alla Regione, rientrando così in possesso della somma che la Procura ha riconosciuto quale risarcitoria per l’inadempienza del precedente appalto da cui trae origine l’inchiesta giudiziaria.
Rincari fino al 500 per cento
Sembra ovvio che un provvedimento del genere scatenerà una serie di reazioni, comprese quelle relative all’imminente accordo che l’assessore Aricò sta cercando di perfezionare con la Caronte per affidare il nuovo bando trasporti per le isole Eolie, le Egadi e Ustica. Ovviamente ci si augura che il braccio di ferro non ricada sempre e come al solito sull’economia delle comunità indirettamente coinvolte, che in estate hanno visto alle Eolie aumentare del 500 per cento i trasporti speciali, soprattutto quelli relativi al carburante e al gas, con ricadute non indifferenti in termini di aumenti dei prodotti infiammabili. E dire che pochi giorni fa la Regione aveva annunciato di aver “scongiurato il rischio di uno stop ai collegamenti con le isole siciliane a partire domenica primo ottobre”.
Le parole del governatore Schifani
L’Ente dava nota di aver raggiunto “un accordo con Caronte & Tourist per cui la compagnia di navigazione, fino alla conclusione della procedura negoziata attualmente in corso, gestirà il servizio in regime di mercato libero per gli arcipelaghi delle Eolie e delle Egadi e per Ustica, mentre è stata firmata una proroga tecnica di un mese per i collegamenti con Pantelleria“. Lo stesso presidente della Regione, Renato Schifani, aveva detto che “l’attenzione del governo verso le isole minori è sempre molto alta, come ho dimostrato già dai primi giorni del mio insediamento. Stiamo lavorando per fornire soluzioni concrete e durature alle criticità che si sono registrate nei collegamenti, non soltanto a tutela dell’eccezionale valore turistico di queste splendide mete, ma anche e soprattutto per garantire ai residenti il fondamentale diritto alla mobilità“.
I lotti in corso di affidamento
“Doveroso, in questa circostanza”, aveva aggiunto l’assessore Aricò, “fare un ringraziamento alla compagnia di navigazione Caronte & Tourist che ha dimostrato grande senso di responsabilità garantendo il servizio ancora per le prossime settimane. A breve chiuderemo le procedure negoziate con cui affideremo i collegamenti per i prossimi cinque anni e questo ci consentirà di restituire a tutti i residenti delle isole siciliane serenità e garanzie, anche al di fuori dei mesi di maggiore afflusso turistico”. Oltre al lotto da 40 milioni, già affidato e adesso per una quota sotto sequestro, i lotti previsti dalla procedura attualmente in corso stanziano per le isole Eolie un importo complessivo di 33,6 milioni di euro circa, per le Egadi 14,8 milioni, per Pantelleria 24 milioni e 15,5 milioni per Ustica.