Case in affitto: la ripartenza c’è stata ma molti preferiscono affittare ai turisti

Case in affitto: la ripartenza c’è stata ma molti preferiscono affittare ai turisti

Prezzi delle locazioni in ripresa, con il rientro progressivo degli studenti e dei lavoratori fuori sede e la ripresa dei flussi turistici che hanno determinato il ritorno a una minore offerta di immobili sul mercato e quindi il rialzo dei valori: +3,4 per cento per i monolocali, +3,5 per cento per i bilocali e +2,8 per cento per i trilocali, in ambito nazionale. Fenomeno analogo, anche se con diverse proporzioni, in Sicilia: nella seconda parte del 2021 i canoni di locazione a Palermo hanno registrato un aumento del 3,7 per cento per i monolocali, del 2,7 per cento per i bilocali e dello 0,5 per cento per i trilocali. Questo il quadro tracciato dall’Ufficio Studi Gruppo Tecnocasa sul comparto degli affitti in città. “Particolarmente dinamico il mercato delle locazioni del centro città – sottolinea Tecnocasa in riferimento a Palermo – dove si muove prevalentemente un target che cerca perché non riesce ad accedere al credito. In più tanti immobili sono destinati ad affitti turistici e questo ne riduce l’offerta. I canoni medi di locazione sono di 290 euro al mese per i monolocali, 390 euro al mese per i bilocali, 480 euro al mese per i trilocali”. Leggi anche –Case vacanza: in Sicilia i prezzi aumentano meno che in Italia “Il mercato delle locazioni dal 2011 ad oggi ha messo in luce trend importanti in seguito al verificarsi della stretta creditizia, iniziata nel 2008 – spiegano da Tecnocasa – e al delinearsi di nuove tendenze sociali (come gli affitti brevi). Dopo un periodo di ribasso dei valori dal 2016 i canoni iniziano a risalire in seguito ad una domanda più selettiva che premia gli immobili di qualità e alla contrazione dell’offerta con l’avvento sul mercato degli affitti turistici che sottraggono immobili alla locazione residenziale”. Questa crescita dei canoni, però, si comincia ad arrestare nel 2020, con l’arrivo della pandemia. Una frenata dovuta allo smart working e alla didattica a distanza, che hanno ridotto la domanda di immobili in affitto da parte di lavoratori fuori sede e studenti e, allo stesso tempo, alla forte contrazione dei flussi turistici che ha determinato una maggiore offerta. I proprietari si sono ingegnati convertendo la formula commerciale. “Il contratto a canone concordato continua a riscuotere successo ma si segnala un maggiore ricorso al transitorio: chi aveva immobili a destinazione turistica li immette sul segmento residenziale con contratti brevi in attesa della risoluzione della pandemia”, evidenzia infatti Tecnocasa. Nel 2021 la ripresa è evidente: si avverte un progressivo ritorno alla normalità. Leggi anche –Riforma del catasto, l’esperto: “Rendite riviste e caccia agli immobili invisibili” Tra le grandi città Milano mette a segno uno dei recuperi più significativi (+5,6 per cento per i monolocali, +4,9 per cento per i bilocali, +4,2 per cento per i trilocali). Canoni ancora in aumento per i capoluoghi di provincia (+2,9 per cento per i monolocali, +2,2 per cento per i bilocali e +2,6 per cento per i trilocali), realtà in cui non si è avuta la flessione nel 2020 dal momento che i fenomeni di cui sopra sono stati meno presenti. I tempi di locazione sono di 46 giorni nelle grandi città e 43 giorni nei capoluoghi di provincia. Le metropoli dove si affitta più velocemente sono Bari e Firenze. L’analisi socio-demografica delle locazioni evidenzia che, nella seconda parte del 2021, è aumentata la percentuale di chi cerca per motivi di studio (al 13,1 per cento dal 5,7 per cento della seconda parte del 2020), la tipologia più affittata è il bilocale con il 38,6 per cento ma è in aumento la percentuale di monolocali passati da 8,4 per cento a 9,5 per cento. Si conferma la maggiore facilità di affitto per le soluzioni di “qualità”, ben arredate, posizionate in zone servite e luminose. Sempre elevata l’attenzione ai costi condominiali anche alla luce dell’inflazione crescente. Leggi anche –Aste immobiliari, la Sicilia e Catania da primato negativo. Lo studio Sogeea Quanto costa affittare una casa nelle altre città siciliane? A Palermo un monolocale da affittare a universitari in zona Calatafimi alta si trova con 250 euro al mese, mentre occorrono 600 euro per un trilocale in zona Teatro Massimo. A Catania, i prezzi oscillano dai 250 euro mensili per un monolocale a San Giovanni Galermo ai 600 euro per prendere in locazione un trilocale in zona cittadella universitaria. Non si va oltre i 450 euro mensili per la migliore soluzione in uno dei principali Comuni della provincia etnea, come Acireale o Misterbianco, stando ai dati Tecnocasa. Meno casa Messina: non si va olte i 500 euro per un trilocale in centro, mentre per trovare la quotazione più alta bisogna andare nella rinomata Taormina, dove si toccano i 600 euro mensili. Ancora meno cara Trapani: il più costoso trilocale in centro, zona Archi-Fardella, costa 440 euro al mese, mentre in zona periferica Sud bastano 200 euro per un monolocale.