Caso Sac, Cna Catania sta con Trantino: “Coraggioso chiedere dimissioni Cda”

Caso Sac, Cna Catania sta con Trantino: “Coraggioso chiedere dimissioni Cda”

Sulla richiesta didimissioni del Cda diSac, la società che gestisce l’aeroporto di Catania, l’Amministrazione catanese guidata dal sindacoEnrico Trantinonon è sola: a scriverlo in una nota èCna Catania, la confederazione degli artigiani etnei. Secondo la presidenteFloriana Franceschinie il segretarioAndrea Milazzo,larichiesta di dimissioniavanzata dal primo cittadino “è stato ungesto importante, da un punto di vista simbolico e politico (è la città di Catania ad aver chiesto le dimissioni del Cda che gestisce il suo scalo tramite il suo sindaco) in nome delBene pubblico(evento raro per la politica siciliana)”. “In una fase fra le più drammatiche della sua storia recente, Catania ha visto nei giorni scorsi il sindaco, Enrico Trantino, prendereposizioni coraggiosee dare voce contrasparenzaa undisagioavvertito da più parti e da tempo”, scrivono i vertici della Cna etnea. “Disagio che probabilmente abbisognava del classico evento catalizzatore per ‘esplodere’ definitivamente (ilrogo al terminal Adello scalo aereo in una notte di mezza estate e la successivagestione dell’emergenza), nonché di un ancora più classico ‘paladino’ che lo canalizzasse. Lunedì scorso si è tenuta l’assemblea dei soci della Sac, la società di gestione dell’aeroporto catanese, ed Enrico Trantino, partecipante in quanto co-proprietario, ha presentato unponderoso e ponderato dossiersui fatti di luglio (‘l’incredibile incendio’ del terminal A appunto e la caotica fase conseguente) e chiesto ledimissionidel consiglio di amministrazione della Sac”. “È stato detto che il sindaco Trantino è ‘isolato’. No!Il sindaco Trantino non è isolatoe non è solo”, proseguono i vertici degli artigiani catanesi. “Attestati di stima per la sua presa di posizione sono giunti da più parti e, nel nostro piccolo, noi siamo e saremo sicuramente al suo fianco a ogni scelta in cui privilegerà l’interesse supremo della Cittàe dei catanesi. Con convinzione e con l’idea di attivare con il primo cittadino ogni possibile sinergia utile a trainare Catania fuori dalleinfernali sabbie mobiliin cui è sprofondata. Quanto alla difesa d’ufficio che il cda di Sac ha incassato dal commissario della Camera di commercio del Sud Est Sicilia,Antonio Belcuore, serve anche in questo caso spendere qualche parola”. “Premesso che laCamera unificata(socio di maggioranza assoluta della Sac) è stata da oltre un annocancellata da una legge dello Stato“, ricordano Franceschini e Milazzo, “che ha anche passato il vaglio di una sentenza del Consiglio di giustizia amministrativa e che è ‘operativa’ solo per un intervento della presidenza dellaRegione Sicilianaancora tutto da valutare, a che titolo interviene un commissario in una vicenda simile? Belcuore non è ilpresidentedella Mega Camera, ne è appunto solo ilcommissario, cosa ben diversa. Cambiamo di spalla al fucile: prima di impegnare l’ente in difesa dell’operato del Cda della società più importante (strategicamente e finanziariamente) dell’Isola,Belcuore ha contattato le associazionidi categoria che la Camera rappresenta/dovrebbe rappresentare? Si è confrontato con loro?”. “No,non le ha contattate, non ha chiesto alcun confronto”, rispondono il presidente e il segretario della Cna di Catania. “Quindi non può certo parlare a loro nome, esprimendo tra l’altroun sentire che è l’esatto oppostodel loro. Ancora: Belcuore ha addirittura assunto una posizione contraria rispetto a quanto pubblicamente espresso dalla maggioranza delle associazioni datoriali diCatania, Ragusa e Siracusa,che sono le uniche titolari della Camera di commercio e che hanno fortemente censurato la gestione Sac dellacrisi estiva.Siamo sicuri che non vi sia un problema di‘fedeltà di mandato’?”, concludono Franceschini e Milazzo.