Catania sarà ancora invasa dalla cenere dell’Etna. “È troppa, facciamo fatica”

Sono passati diversi giorni da quando l’Etnaha eruttato la suacenere lavicasu numerosi Comuni alle sue pendici, Catania compresa. La città dell’Elefante è ancora invasa e sembra che sia destino che lo sarà ancora per un po’. “Si stiama siano cadute17mila tonnellate, 4 centimetri di cenere su tutta la città. Un fatto eccezionale”, dice l’assessore all’ambiente delComune di Catania,Salvo Tomarchio. Per questo chiede aiuto e pazienza ai cittadini. “È un lavoro enorme. Tutta la città è stata ricoperta, non solo alcune zone come l’anno scorso”. Il problema è duplice: da un lato laraccolta, dall’altro ilconferimentodella sabbia vulcanica. Insomma, una volta raccolta c’è pure il problema di dove metterla e non può essere certo riversata sull’Etna come potrebbe essere facile pensare. I cittadini se ne lamentano e non sanno bene cosa fare. Nel frattaempo è pure scaduta l’ordinanza comunaleche vieta il transito ai mezzi a due ruote. Dopo quasi una settimana quasi tutto è come prima, nessuno sembra avere fatto un granché. L’unica azione davvero visibile è quella delvento. Con il transito dei mezzi la cenere vulanica si spostaverso i bordi della carreggiatae così le strade appaiono più pulite e anche un po’ meno insicure. Accanto rimane il problema per lasalute. Sì perché la cenere vulcanica ha degliaspetti positivima anche dannosi e potenzialmente pericolosi per la salute umana. Potrebbe esserci un problema sia per laradioattivitàche per la infiltrazione di metalli pesanti nelle acque di falda. Leggi anche –Catania, centri raccolta mobile a Nesima e Canalicchio per la cenere dell’Etna In questi giorni, dice a FocuSicilia l’assessore Tomarchio, si lavora alacremente per cercare di recuperare. “Da un lato abbiamo organizzato la raccolta della cenere sia neicentri di raccoltache con l’ausilio di una ditta di Ragusa che se la riporta nel territorio e ci permette di raddoppiare le quantità giornaliere raccolte. Dall’altro conferiremo indue impiantiche in questi giorni ci ha indicato la Regione, come deve essere. Uno è aCaltanissetta, l’altro aPiano Tavola. Tutto risolto dunque? Non proprio. Perché ci vorranno tanti giorni ancora per vedere ripulita la città. Ilconferimento è infatti limitato. “Possiamo portare solo due scarrabili al giorno e così i tempi si allungano”, afferma Tomarchio. Leggi anche –Etna, la cenere vulcanica non è più un rifiuto. Al via pratiche di riutilizzo Ilcostoalla fine sarà addebitato alle casse comunali, ma è ancora presto per tirare le somme secondo l’assessore all’ambiente del Comune di Catania. “Faremo i conti dopo. Di certo sono costi che si sommano ai46 milioni di euroche spendiamo ogni anno per il servizio ordinario che comunque va avanti”. Volendo fare un conto veloce, considerando che il costo media per il conferimento in discarica di questo materiale è di circa120 a tonnellataabbiamo un totale dioltre 2 milioni di euro. E questo per il solo conferimento dicevamo. Vanno aggiunti i costi per la raccolta.