“I concorsi indetti dalla Regione Siciliana si stanno rivelando un clamoroso flop, con centinaia di posti rimasti vacanti. Il governo Musumeci, dopo aver mortificato i dipendenti regionali e aver deciso di andare avanti a oltranza subendo i ricorsi giudiziari, faccia l’unica cosa possibile: riammetta gli interni, salvando così la faccia”. Lo dicono Angelo Lo Curto e Armando Aiello del Siad-Csa-Cisal. “A fronte di 537 posti in categoria D – continuano Lo Curto e Aiello – i vincitori sono stati appena 270, anche a causa dell’eliminazione della riserva per gli interni. Il risultato è che i dipendenti sono scontenti e i Centri per l’impiego rimarranno sguarniti, in pratica la beffa oltre il danno ai siciliani: invitiamo il Presidente Musumeci e il Governo a correre immediatamente ai ripari, ripristinando la legalità e destinando le risorse al personale interno”.
Quasi 58 mila domande, 3.803 alle prove selettive
Sono trascorsi due anni prima che arrivasse il bando di concorso per le assunzioni nei Centri per l’impiego, previste a livello nazionale nell’ambito delle politiche attive del lavoro connesse al reddito di cittadinanza. La Regione Siciliana ha pubblicato il bando alla fine di dicembre del 2021, con quattro diversi profili professionali per funzionari di categoria D. A presentare domanda di ammissione, ben 57.762 candidati, dei quali però solo 3.803 si sono presentati effettivamente alle prove d’esame che si sono svolte in modalità digitale ovvero con l’ausilio del tablet e con il coordinamento del Formez Pa. A superare la selezione, sono stati solo in 270: 133 per il profilo “Specialista di mercato e dei servizi per il lavoro, 81 per “Specialista amministrativo contabile”, 28 per “specialista informatico statistico” e 28 per “Analista del mercato del lavoro”.