Cessione Juventus, dopo il no cambia di nuovo lo scenario: la Borsa impazzisce | Ma cosa rischia davvero il club
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Una giornata destinata a restare impressa nei radar di investitori e tifosi. Il titolo della Juventus Football Club ha vissuto una vera e propria impennata a Piazza Affari, chiudendo una seduta straordinaria che ha acceso nuovamente il dibattito sul futuro societario del club bianconero. Alla base del movimento c’è una decisione chiave arrivata dai vertici di Exor N.V., la holding della famiglia Agnelli-Elkann.
Il Consiglio di Amministrazione di Exor ha infatti respinto all’unanimità l’offerta presentata da Tether Investments per l’acquisto dell’intero pacchetto azionario della Juventus. Una scelta netta, che ha avuto effetti immediati e profondi sul mercato.
La risposta della Borsa non si è fatta attendere. Le azioni Juventus hanno chiuso la seduta con un balzo del 18,5%, attestandosi a 2,60 euro per azione. Un rialzo eccezionale, accompagnato da volumi di scambio molto elevati, segnale di un forte interesse da parte degli investitori.
Il dato più significativo è il confronto con l’offerta respinta: il prezzo di chiusura si è avvicinato in modo evidente ai 2,66 euro per azione proposti da Tether. Un dettaglio che suggerisce come il mercato abbia interpretato il rifiuto di Exor non come una chiusura difensiva, ma come la convinzione che il valore reale del club sia almeno pari, se non superiore, a quello messo sul tavolo dalla società legata al mondo delle criptovalute.
Con una partecipazione pari al 65,4% del capitale, Exor detiene saldamente il controllo della Juventus e la sua decisione risulta determinante in qualsiasi ipotesi di cessione. Il rifiuto unanime del Consiglio di Amministrazione rafforza l’idea di una linea strategica compatta sul futuro del club.
La mossa lascia intendere che la Juventus venga considerata da Exor non solo come un asset finanziario, ma come un elemento centrale del patrimonio del gruppo. Il no a Tether potrebbe riflettere l’intenzione di attendere una valorizzazione maggiore, magari legata a un rilancio sportivo ed economico, oppure di mantenere il controllo in una fase ritenuta cruciale.
L’offerta di Tether e il segnale al mercato globale
Tether Investments, legata al settore delle criptovalute e degli asset digitali, aveva avanzato un’offerta che avrebbe potuto segnare una svolta storica nella governance del club. L’interesse di un attore di primo piano della finanza digitale per una società calcistica come la Juventus si inserisce in un trend internazionale che avvicina sempre più sport e nuove tecnologie.
Se l’operazione fosse andata in porto, avrebbe potuto aprire scenari inediti in termini di finanziamento, gestione e rapporto con i tifosi, anche attraverso strumenti legati alla blockchain. Il rifiuto di Exor chiude per ora questa porta, ma conferma al tempo stesso l’appeal globale del brand Juventus, capace di attrarre interessi trasversali e capitali di peso.

Le prospettive dopo il colpo di scena
Dopo la seduta record, il titolo Juventus torna sotto i riflettori per il suo potenziale futuro. L’assenza di una cessione imminente potrebbe ridurre la spinta speculativa nel breve periodo, ma allo stesso tempo il prezzo raggiunto in Borsa sembra validare i livelli indicati dall’offerta respinta.
Da ora in avanti, l’andamento del titolo sarà influenzato soprattutto da risultati sportivi, conti societari e strategie di Exor. Gli investitori osservano con attenzione le prossime mosse della holding, cercando segnali su una possibile valorizzazione interna o su future aperture a trattative a condizioni più vantaggiose.
Il colpo di scena, intanto, è servito: la Juventus resta saldamente nelle mani di Exor, ma il mercato ha lanciato un messaggio chiaro sul valore e sulle potenzialità del club bianconero.
