Cgil e Uil contro la manovra del governo: “Siciliani penalizzati”
Monta inSiciliala protesta diCgil e Uilcontro lamanovra economicadel governo Meloni. Per i sindacati, la manovra non guarda ailavoratori, aigiovanie per quanto riguarda le pensioni arriva perfino a peggiorare la leggeFornero. Ne hanno discusso gliesecutiviunitari di Cgil e Uil siciliane riuniti aPergusaper i dettagli organizzativi e di contenuto. La fase è dimobilitazionea carattere nazionale e destinata a non esaurirsi nel breve termine. “La Sicilia è messa all’angolo – ha detto in apertura la segretaria generale della Uil regionale, LuisellaLionti– hanno tagliato le risorse del Pnrr ripartendo al Nord le risorse. C’è poi la grandebeffa sulle pensioni, mentre non si fa niente per recuperarel’evasione fiscale .Neanche per illavoro precarioe per la sicurezza sul lavoro”. Si comincia il17 novembrecon gli scioperi del pubblico impiego, della scuola, dei trasporti, deiconsorzi di bonificae con presidi davanti alle prefetture e ai luoghi di lavoro. Il20 novembresi replica con lo sciopero generale e la manifestazione a carattere regionale. Da ora e fino al 20 novembreCgil e Uilannunciano assemblee nei luoghi di lavoro e iniziative territoriali. “La manovra del governo – ha detto il segretario generale della Cgil Sicilia, AlfioMannino– unita a misure come l’autonomiadifferenziatae, in contraddizione, l’accentramento statale sulle Zes penalizzano fortementela Sicilia.Isicilianidevono acquisirne piena consapevolezza, contrastandola con la protesta. Per questo metteremo in campo quante più iniziative diinformazionepossibile”. Convitato di pietra della riunione ilgoverno regionale, chiamato in causa in più interventi per il suo “silenzio e incondizionato assensoalle misure. Inadeguata l’azione su più fronti, a partire da quello della sanità, con una sanità pubblica allo sfascio”. Al centro del dibattito i problemi su cuiCgil e Uil chiedono un “inversione di rottadelle politiche nazionali e regionali”. Si è parlato dunque di interventi veri susalari e pensioni, soprattutto in Sicilia dove manca il lavoro, di istruzione, trasporti, forestazione, consorzi di bonifica, precariato nellapubblica amministrazionee nella sanità. Di prospettive per i giovani, per le donne e delle difficoltà di anziani e non autosufficienti con un welfare insufficiente. “Al livello nazionale – hanno dettoManninoeLionti– si è deciso per iniziative a scacchiera dal 17 novembre all’uno dicembre per segnalare la volontà di un percorso che si apre e chesi chiuderà solo al raggiungimentodei risultati“.