Cgil Sicilia in piazza contro l’autonomia differenziata e per la sanità pubblica

Sarà anche unaprotesta contro l’autonomia differenziatala manifestazione regionale per il diritto alla Salute e per il rilancio della sanità pubblica che laCgil Sicilia,insieme alle categorieFunzione pubblica e Spi regionali,ha organizzato per il 20 giugno, conconcentramento in piazza Parlamento alle 10.30,a Palermo e corteo fino a Palazzo D’Orleans. Un provvedimento che va proprio in questi giorni al voto a Montecitorio, voluto dal leghista Calderoli. “È destinato adassestare un colpo definitivo al già fragile sistema sanitario siciliano“, dice una nota della Cgil. “Allargando il divario con le regioni del nord e rendendo più effimero ildiritto alla salute”. Un diritto già fragile nell’isola, come dimostrano lelunghe liste d’attesa,lo stato dei Pronto soccorso e degli ospedali, la debolezza della medicina del territorio. Una situazione della quale la Cgilattribuisce le responsabilità al governo nazionaleper i mancati investimenti ma anche al governo regionale “che”, dice il segretario generale della Cgil siciliana, Alfio Mannino, “guarda alla sanità solo come luogo di clientele e di spartizione di potere. E quel che è più grave”, aggiunge Mannino, “è cheil governo Schifani non ha contrastato il ddl Calderoli.Decreto penalizzerà al sud tutti i servizi essenziali anche l’istruzione, ma lo ha anzi appoggiato”. Dicono i segretari generali di Spi e Fp,Maria Concetta BalistrerieGaetano Agliozzo:“Siamo ancora in attesa del piano di riordino della rete ospedaliera e del rilancio della medicina del territorio. E che venga affrontato ilproblema della drammatica carenza di personale sanitario”. Nella piattaforma di Cgil, Fp e Spi anche la riqualificazione di Rsa e Cta, il rafforzamento della rete di emergenza-urgenza, l’integrazione socio-sanitaria, la sicurezza del personale sanitario.I dati sono drammatici.Ogni anno 800 mila siciliani rinunciano alle cure a causa dellarisposta rallentata e inadeguata del sistema sanitario pubblico e dei costi del privato,interi reparti ospedalieri, anche i Pronto soccorso, arrancano o chiudono, in Sicilia non si fa adeguata prevenzione e non vengono garantiti i livelli essenziali di assistenza,mancano medici e paramedici. I risultati delledisuguaglianze nell’accesso a cure e serviziincidono pesantemente sull’aspettativa di vita in buona salute. La Sicilia è al riguardo la penultima regione d’Italia. Seguita dalla Calabria, con ungap che supera i cinque anni di vita rispetto al Trentino e gli 11 anni rispetto alla provincia autonoma di Bolzano.E con l’autonomia differenziata, si rischia la diminuzione delle risorse. “Si andrà dunque dal male in peggio”, dice Mannino, “scivolando con un percorso già avviato da un servizio sanitario nazionale fondato sulla tutela di undiritto costituzionale a 21 sistemi sanitari regolati dalle leggi del libero mercato.La frattura Nord-Sud si consoliderà”. Di nuovo in piazza dunque per la sanità e con una ragione più. “Contrastare un provvedimento che spacca il Paese”, conclude la nota della Cgil, “contro il qualela nostra mobilitazione non si fermerà”.