Ecco come è stata uccisa, Garlasco si sveglia con una nuova verità | Adesso per Stasi cambia tutto

Il caso Garlasco si riapre con nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Risultati chiave e nuove ipotesi sulla dinamica potrebbero riscrivere la verità.

Ecco come è stata uccisa, Garlasco si sveglia con una nuova verità | Adesso per Stasi cambia tutto

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Il caso Garlasco si riapre con nuove indagini sull’omicidio di Chiara Poggi. Risultati chiave e nuove ipotesi sulla dinamica potrebbero riscrivere la verità.

Il caso giudiziario di Garlasco, uno dei più dibattuti degli ultimi anni, entra in una nuova fase di attesa. Mancano poche settimane alla conclusione delle indagini che decideranno il destino di Andrea Sempio, l’attuale indagato per l’omicidio di Chiara Poggi. La Procura di Pavia dovrà stabilire se chiedere un rinvio a giudizio per Sempio, eventualmente in concorso con Alberto Stasi – l’unico condannato in via definitiva per il delitto – o con ignoti, oppure se procedere con un’archiviazione. Fino a quel momento, ogni elemento resta in bilico, alimentando una miscela di silenzi ufficiali e indiscrezioni che generano interrogativi e aspettative.

La potenziale svolta è legata alla chiusura formale delle indagini, quando tutti gli elementi raccolti nel fascicolo della Procura verranno resi pubblici. Tra questi, spiccano i risultati della Bloodstain Pattern Analysis (BPA), condotta dai Ris di Cagliari, e la consulenza affidata all’anatomopatologa Cristina Cattaneo. Materiali che, fino alla loro rivelazione, rimangono riservati alle parti, ma che potrebbero avere un impatto decisivo sulla ricostruzione dell’omicidio avvenuto nella villetta di Garlasco.

Le prove scientifiche sotto la lente: dalla bpa a Cristina Cattaneo

La BPA rappresenta uno degli snodi più delicati dell’intera inchiesta. Si tratta di accertamenti tecnici minuziosi, volti a mappare con estrema precisione la forma e la distribuzione di macchie e schizzi di sangue sulla scena del crimine. Attraverso questo lavoro, gli investigatori intendono confermare o smentire la dinamica dell’omicidio così come è stata accertata negli anni e cristallizzata nelle sentenze che hanno portato alla condanna di Alberto Stasi. La relazione del Ris è già stata depositata, ma la sua pubblicazione avverrà solo ed esclusivamente alla chiusura delle indagini, aumentando ulteriormente l’attesa attorno ai suoi contenuti.

Parallelamente, un ruolo centrale è ricoperto dal lavoro affidato a Cristina Cattaneo, una delle massime esperte in medicina legale. Alla specialista è stato chiesto di svolgere accertamenti direttamente sulla scena del crimine con un obiettivo preciso: stabilire se Andrea Sempio fosse presente al momento dell’omicidio. In questo contesto, lo scorso 24 ottobre, Sempio è stato convocato all’Istituto di Medicina Legale di via Mangiagalli, a Milano, dove si è sottoposto a un’ispezione corporale. Gli sono state rilevate altezza, misure di piede e gambe, dati utili per eventuali comparazioni con le tracce biologiche e forensi presenti nella villetta. Anche questa consulenza, tuttavia, non risulta ancora depositata, lasciando aperti numerosi interrogativi sull’orientamento delle nuove acquisizioni.

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Una nuova dinamica per riscrivere il delitto di Chiara Poggi?

La certezza su possibili svolte sostanziali arriverà soltanto quando la Procura deciderà di ‘scoprire tutte le sue carte’, come riportato da fonti giornalistiche. Nel frattempo, a far discutere sono alcune indiscrezioni filtrate sulle indagini in corso. In particolare, il Tg1 ha rivelato come le ferite riscontrate sul corpo della vittima potrebbero portare a una riscrittura completa della dinamica del delitto. Secondo queste ricostruzioni, Chiara Poggi sarebbe stata aggredita una prima volta al piano terra e solo successivamente colpita a morte sulle scale della cantina.

Questa ipotesi, se confermata, significherebbe che la vittima non sarebbe stata trascinata sulle scale quando era già priva di sensi, come ipotizzato in precedenza. Al contrario, l’assassino sarebbe sceso con lei fino in fondo ai gradini e l’avrebbe colpita mortalmente proprio in quel punto. Se le indagini, comprese le relazioni del Ris e della Cattaneo, dovessero confermare questa nuova dinamica, l’intero delitto di Garlasco andrebbe riscritto. La ragione principale è legata a un elemento chiave: il tempo.

Secondo la sentenza della Corte d’Assise d’Appello bis, Chiara Poggi fu uccisa tra le 9.12 e le 9.35, ovvero nel lasso di tempo che intercorre tra la disattivazione dell’allarme di casa e il momento in cui Alberto Stasi accende il computer nella sua abitazione per lavorare alla tesi. Se, però, la dinamica dell’aggressione dovesse cambiare in modo significativo, anche l’orario della morte potrebbe subire delle modifiche. Se Chiara Poggi fosse stata colpita prima al piano terra e poi lungo le scale interne, il killer avrebbe impiegato più tempo per consumare il delitto? E se la risposta fosse affermativa, questo nuovo elemento potrebbe potenzialmente scagionare Alberto Stasi dalla scena del crimine, poiché il suo alibi temporale ne sarebbe compromesso. Per ora, queste restano solo domande in attesa di risposta. Non resta che attendere la chiusura delle indagini e la pubblica divulgazione di tutti gli elementi su cui si fonda questa nuova e cruciale fase del caso Garlasco.