Concerti annullati: voucher o rimborso?

“Non solo voucher ma il rimborso dei biglietti per concerti cancellati”. È la richiesta di Altroconsumo inviata alla presidenza del Consiglio e al Ministero per lo Sviluppo Economico. In tanti si sono lamentati dell’impossibilità di riavere i soldi spesi per gli spettacoli saltati a causa dell’epidemia. La legge, infatti, prevede che i biglietti per i concerti rimandati o cancellati siano sostituiti con dei buoni di eguale valore, da spendere per altri eventi dello stesso organizzatore entro l’anno. Questo provvedimento, però, comporterebbe una penalizzazione del consumatore che ha pagato per vedere un determinato artista. E che non è detto avrebbe sborsato la stessa cifra per un altro. “Riteniamo che il consumatore debba poter scegliere se accontentarsi del voucher oppure ottenere un vero e proprio rimborso in denaro”, si legge nella lettera. Altroconsumo avanza alcune richieste precise. Prima di tutto, quella di dare al consumatore la possibilità di scegliere fra rimborso in denaro e voucher valido per un evento futuro. L’alternativa dovrebbe essere concessa anche nel caso di evento non annullato ma solo rinviato. Si chiede poi di allungare la validità dei buoni a 24 mesi, la possibilità di cedere il proprio voucher, di ottenere il rimborso in denaro se il voucher non è utilizzato prima della scadenza. Altroconsumo propone infine la creazione di un fondo di garanzia per rimborsare il consumatore se l’organizzatore fallisce. Altroconsumo ha avviato una petizione per sostenere le proprie proposte. Dal punto di vista del consumatore, le richieste sono legittime. Ma andrebbe anche valutata la controparte. Il voucher, infatti, ha un logica: gli organizzatori di eventi sono stati azzoppati dal Covid. I buoni sono quindi una soluzione per assicurare un minimo di risorse certe in un panorama ancora molto incerto, tra riaperture future, ingressi contingentati e possibili timori da parte degli spettatori.