“State tranquilli, andare ai concerti è sicuro”. Nonostante le notizie delle ultime settimane non siano proprio rassicuranti a proposito dell’aumento del contagio da Covid, gli operatori del settore ci tengono a tranquillizzare gli utenti. È il caso di Giuseppe Costantino Lentini che cura la direzione artistica di Inside produzioni. Il settore sembra non godere di ottima salute perché si è ancora lontani dai numeri “sold out” del periodo pre Covid. La voglia di fare però non manca e la speranza si tornare a pieno ritmo e rivedere la spinta economica di un tempo è sempre presente. Per arrivarci però, “occorre superare paure e reticenze nonché avere delle linee guida chiare”, dice Lentini. A partire dal green pass obbligatorio dal 6 agosto, i cui dubbi di applicabilità e di efficienza non sono ancora superati.
Timore di contagio e insicurezza delle regole
La stagione dei concerti è partita, sebbene in ritardo, ed è già nel suo pieno. Non troppo pieni sono invece i luoghi che li ospitano. Per questo qualche concerto è stato anche rimandato in attesa di tempi migliori. Il settore, secondo Giuseppe Costantino Lentini, soffre di timori di contagio e di insicurezza delle regole. Sì perché se al ristorante, tendenzialmente, decidi di andarci poche ore o giorni prima, non vale lo stesso per gli eventi per cui devi prenotare il biglietto molto prima della data della performance. Un tempo di attesa che rappresenta anche un’incognita e che per molti significa rinunciarci del tutto. Sulla sicurezza dei luoghi e il rischio minimo di contagio però, Lentini si dice convinto dell’organizzazione. “Non c’è stato un caso di contagio durante gli eventi, siamo organizzati e seguiamo le regole”. Per il direttore artistico la grande attesa è per il concerto di Nicola Piovani, il 6 agosto a Zafferana Etnea, il concerto evento di Mario Incudine il 29 agosto alla villa Bellini di Catania, ma anche il già in corso Sortino Jazz festival.
Green pass per entrare ai concerti
Alle raccomandazioni per ridurre il contagio fatte di mascherina, disinfettante e distanziamento, da qualche giorno si è aggiunto anche il green pass. Un modo per sollecitare gli italiani a vaccinarsi, pena la restrizione della facoltà di partecipare alla vita sociale. Senza non si va da nessuna parte o meglio, non si va a nessun concerto o spettacolo. Perché, come si legge nelle direttive governative, se in alcuni casi, come per i ristoranti o le palestre, è obbligatorio solo se al chiuso, è invece sempre necessario per spettacoli aperti al pubblico, sagre, fiere, convegni e concorsi. La capienza massima, in zona bianca, è fissata al 50 per cento. Il controllo del green pass è delegato agli organizzatori degli eventi minuti dell’applicazione Verifica C19. “Un’incombenza in più per noi operatori del settore. Eppure, nonostante il green pass, rimaniamo al 50 per cento dei posti disponibili”, afferma Lentini. “Se serve per avere maggiore libertà allora perché non aumentare i posti”. Una spinta al governo potrebbe arrivare più forte se il comparto fosse unito. “Serve maggiore gioco di squadra – dice Lentini – per avere maggior attenzione dalle istituzioni che talvolta tacciono o virano verso scelte incomprensibili”.
I dubbi che accompagnano il green pass
L’introduzione del lascia passare post vaccino o post tampone, oltre all’insoddisfazione per gli operatori, cela anche dei dubbi. “Noi controlleremo, sembra che siamo autorizzati a farlo al pari delle forze dell’ordine, ma è un problema in più. Si tratta infatti di dati sensibili e speriamo nella collaborazione degli utenti”, ammette il direttore artistico. In effetti il governo ha autorizzato altre persone all’utilizzo dell’app e dunque al controllo del green pass oltre ai pubblici ufficiali nell’esercizio delle loro funzioni, ma i dubbi a molti rimangono. È lecito fare una selezione all’ingresso sulla base di informazioni personali riguardanti la salute del singolo seppure in stato di emergenza?
Tutela della privacy
Non solo. Tra i vari “visto” del Decreto pubblicati non sembra essere citato il parere al Garante della privacy. Proprio il non averlo consultato quando è stato istituito il green pass per le cerimonie, ha portato a un provvedimento di avvertimento da parte del Garante al governo. Inoltre, come si legge al comma tre dell’articolo tre del Decreto istitutivo del green pass, non tutti i cittadini hanno l’obbligo del certificato verde. “Le disposizioni di cui al comma uno non si applicano ai soggetti esclusi per età dalla campagna vaccinale e ai soggetti esenti sulla base di idonea certificazione medica rilasciata secondo i criteri definiti con circolare del ministero della Salute”. Al di là dei bambini, chi ha malattie che gli vietano la vaccinazione dovrebbe mostrare il suo certificato medico con dati sensibili e personali pur di partecipare a un concerto? Insomma, alcuni dubbi rimangono.