Consorzi di bonifica in Sicilia, da 13 a 4. La riforma passa in commissione
Consorzi di bonifica in Sicilia:la riforma del settoreè stata approvata dalla commissioneAttività produttivedell’Assemblea regionale siciliana, che ha varato il testo del disegno di legge predisposto dall’assessore regionale dell’Agricoltura, LucaSammartino. Il documento dovrà passare adesso al vaglio della commissioneBilancio, per poi essere sottoposto al voto finale da partedell’Aula. Il disegno di legge ha rivoluzionato il sistema, prevedendo la riduzioneda 13 a quattro consorzidi grandi dimensioni. I nuovi organismi saranno individuati sul principio dell’omogeneità dei bacini idrografici, in una logica dimiglioramentodei servizi agli agricoltori, ma soprattutto di ammodernamento dell’infrastrutturazione irrigua. Sui Consorzi di bonifica in Sicilia, lapropostalegislativa interviene inoltre sullagovernance, restituendo centralità al ruolo degli agricoltori dopo anni di assenza dallagestionedi questi enti. Il presidente della commissione, GaspareVitrano, ha sottolineato come “questa riforma, attesa da tantissimi anni, renderà il sistema consortile piùsnello, con una migliore organizzazione operativa ed una migliore distribuzione delle risorse. Un sistema che sarà in grado di rispondere al meglio alle necessità del compartoagricolo, sempre più in crisi per il cambiamento climatico e proprio per questo sempre più bisognoso di un supporto efficace nel settorestrategicodelle risorse irrigue”. Sulla riforma dei Consorzi di bonifica in Sicilia, “l’apprezzamentodella legge da parte della commissione – ha detto l’assessoreSammartino– è un passaggio importante. È una riforma attesa da tutti gliagricoltori, frutto del lavoro certosino e competente degli uffici dell’assessorato, che abbiamo condiviso con i rappresentanti dellecategorie produttive, delle associazioni, dei sindacati, in una logica inclusiva e di confronto indispensabile. Il testo di legge non ha un approccio ideologico, mapragmatico: deve garantire regolarità edefficienzadel servizio, pertanto il punto di vista degli agricoltori – che finalmente torneranno nellagovernancedei consorzi – deve essereparte integrantedella elaborazione della riforma.