Controversie finanziarie: quasi mille ricorsi nel 2023. Il 7,4% sono in Sicilia

Nel corso del 2023 l’Arbitro per le controversie finanziarieha ricevuto963 ricorsi.Con una graduale flessione che si spiega con la trasformazione in mezzo “fisiologico” dirisoluzione delle controversieche possono insorgere tra gli intermediari finanziari e i propri clienti. Si è passati così da 1.839 ricorsi del 2017 a 963 del 2023. “L’Arbitro per le Controversie Finanziarie(ACF), istituito dalla Consob nel 2016, è uno strumento dirisoluzione delle controversie tra investitori “retail” e intermediari”, affermaGabriele Urzì dirigente nazionale Fabi e responsabile salute e sicurezzaFabi Palermo.“I risparmiatori possono utilizzare per richieste di risarcimento danni non superiori a 500.000 euro. Gli intermediari sonoobbligati ad aderire all’ACFche assicura imparzialità e indipendenza di giudizio e il ricorso non preclude la possibilità di rivolgersi all’Autorità giudiziaria”. “È interessante esaminare la distribuzione territoriale dei ricorsi che vede ilNordcome area di provenienza del maggior numero di ricorsi (46,1%), seguita dalSud(31,3%) e dalCentro(20,4%) del Paese.La Sicilia è al settimo postocon 71 ricorsi che rappresentano il 7,4% del totale. A livello provinciale troviamo al nono postoAgrigentocon 21 casi (29,6% del totale), al diciottesimoRagusa(14 casi – 19,7%),Palermoal ventunesimo (11 casi – 15,5%) e al ventitreesimoCatania(10 casi – 14,1%). Nel 2023 i ricorsi pervenuti sono stati trasmessi da persone fisiche nel 98% dei casi a fronte del 2% di persone giuridiche. Quanto all’età dei ricorrenti la massima concentrazione si colloca nelle tre fasce anagrafiche compresetra i 45 e i 74 anni(45-54, 55-64, 65-74) che rappresentano, nel complesso, il 68,4% del totale, con una prevalenza dei ricorrenti di età compresatra i 55 e i 64 anni(26,1%). L’importo minimo richiesto è stato pari a 1,97 euro, mentre quello massimo si è attestato a 500 mila euro. Corrispondente allimite di valore entro cui l’ACF è competente“. “Gli intermediari coinvolti neiprocedimenti avviati dinanzi all’Acfnel corso del 2023, scrive ancora Urzì, “sono stati 86, tra cui in misura prevalente banche (67). Il Collegio ha tenuto 46riunioninel 2023 e ha adottato 879decisioni. Di cui il 56,8% di accoglimento dei ricorsi (499) e il 43,2% di rigetto (380). Ormai è sempre più strategica lavalorizzazione del risparmio privato.Fondamentale a tal fine è la fiducia, funzionale e virtuosa, incentrata su relazioni sane. Questo si ottiene con lenorme a tutela della clientela bancaria e finanziaria,col controllo sul rispetto delle disposizioni sul comportamento degli intermediari, con gli strumenti di tutela individuale e con il rafforzamento dellacultura economica e finanziariadella popolazione. In questo quadro”, conclude il responsabile salute e sicurezza Fabi Palermo, “si inserisce l’attività dell’ACF che contribuisce a preservare e arafforzare la fiducia dei risparmiatorinei mercati. E in chi in essi professionalmente opera”.