“Abbiamo una macchina pronta per gestire la fase A, quella della prevenzione e, speriamo mai, anche la fase B, quella dell’emergenza”. Parola del presidente della Regione Nello Musumeci che da Catania fa il punto sulle misure di contrasto al coronavirus. In Sicilia, nonostante una situazione di allerta partita lo scorso 27 gennaio, ad oggi “sono stati eseguiti cinquanta tamponi, tutti negativi”. Ma nonostante non ci sia nessun caso accertato, la Regione ha preso già un primo provvedimento: “Abbiamo bloccato le gite scolastiche da e per la Sicilia. Una scelta che metterà in crisi il turismo ma la salute viene prima di tutto”, specifica Musumeci. E sullo stato delle imprese aggiunge: “Porremo nell’unità di crisi di domani (25 febbraio ndr) con il governo Conte anche la questione emergenza a livello economico, per le piccole e medie imprese che potrebbero avere ricadute negative”, un allarme posto dalle associazioni datoriali e dai sindacati. Insieme all’assessore alla Salute Ruggero Razza preannuncia inoltre la costituzione “a breve” di un numero verde per avere informazioni su come comportarsi per la prevenzione, oltre a un portale web rivolto agli studenti, molti dei quali di ritorno in Sicilia, dopo la sospensione delle attività didattiche nelle regioni del Nord.
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Passano da due a sette i centri per eseguire i test
Proprio Razza annuncia inoltre l’aumento dei centri per esecuzione dei test sui tamponi (al momento i soli policlinici di Catania e Palermo). Si aggiungeranno “le aziende Dea di secondo livello con unità di malattie infettive”, ovvero il Policlinico di Messina, l’ospedale Garibaldi e il Cannizzaro di Catania, l’ospedale di Caltanissetta e il Civico Palermo. Le aree di quarantena preventiva, nella quale andranno gli eventuali casi positivi, sono invece individuate negli ospedali militari di Messina e Palermo. Razza invita inoltre i cittadini a non recarsi nei pronto soccorso per evitare rischi di contagio. “La richiesta è di rivolgersi al medico di famiglia o chiamare il numero 112. Ma ci rendiamo conto che i cittadini si recheranno comunque nei pronto soccorso, dove istituiremo a breve dei canali preferenziali”.
Monitorati tutti i voli, nessun caso sospetto
Musumeci informa inoltre come i “novemila e 620 passeggeri giunti via aereo nei 63 voli di ieri siano stati tutti monitorati con la misura della temperatura. Nessuno presentava sintomi”. “Mi verrebbe facile – aggiunge – emettere dieci ordinanze per la chiusura totale degli ingressi, ma mi astengo dall’adottare misure non in linea col governo e l’unità di crisi, come fatto in Basilicata. Domani la riunione dell’unità di crisi a Roma con Conte ci dirà se ci sarà obbligo di monitorare tutti, provenienti anche da navi, treni e auto”. Musumeci risponde anche sulla questione migranti: “Per evitare allarmismi, i migranti verranno monitorati direttamente sulla nave e non a terra, nel loro interesse”.
Orlando: “Nessun divieto agli eventi pubblici”
Presente anche il sindaco di Palermo Leoluca Orlando, presidente di Anci Sicilia, che aggiunge come “in una situazione che definirei di inquietudine e non di paura, i sindaci hanno tutti seguito e continueranno a farlo un decalogo comune. In questa situazione conta avere un unico modo di agire”. Orlando aggiunge inoltre come al momento “non ci sono in Sicilia indicazioni per bloccare le partite o le manifestazioni pubbliche, le uniche regioni che lo hanno fatto sono quelle con casi accertati”.