Corte dei Conti, buco da oltre un miliardo: obiettivi minimi falliti

Corte dei Conti, buco da oltre un miliardo: obiettivi minimi falliti

Oltre un miliardo da trovare subito,
nell’esercizio finanziario 2019. E un’altro entro la fine della
legislatura. È il buco della Regione individuato dalla Corte dei
conti nella sua relazione sulla la parifica del rendiconto generale
2018. I numeri, già neri, sono accompagnati da parole che lo sono
ancor di più. Le politiche pubbliche sono definite “inefficaci”
e la manovra finanziaria “inconsistente”. Piovono critiche sul
presidente Musumeci. Che si difende, dando la colpa “agli ultimi 25
anni di disastri finanziari”. Per essere precisi: servono,
praticamente adesso, 1,1 miliardi. “L’equilibrio di parte corrente
e l’equilibrio finale 2018 registrano valori a consuntivo,
rispettivamente -651,9 milioni di euro e -667,0 milioni di euro,
notevolmente superiori ai dati di tendenziale del Defr 2018-2020, i
cui saldi risultavano comunque viziati dalla sottostima degli
stanziamenti a copertura del disavanzo e di quelli per accantonamento
ai fondi”. Andando oltre le cifre, per i giudici “risulta chiara
l’inconsistenza della manovra finanziaria”. La Regione, aggiungono,
“non è stata in grado di raggiungere nemmeno gli obiettivi minimi
che essa stessa si era data con la legge di stabilità”. Per la
Corte, né il Documento di economia e finanza regionale né il
bilancio di previsione sono “informati al rispetto del principio di
continuità degli esercizi finanziari”. In sostanza, vuol dire che
calcoli e provvedimenti sono stati fatti e presi senza badare troppo
alla zavorra che la Regione si porta dietro. Tanto che la relazione
parla addirittura di “finalità elusive”. Quindi in piena
consapevolezza. Saldi e documenti, quindi, “dimostra l’inefficacia
delle politiche pubbliche rispetto ai vincoli di riduzione del
deficit di bilancio e del disavanzo di amministrazione intrinseci al
quadro normativo e ribaditi più volte”. In pratica, la Corte dice
in modo limpido che la Regione ha ignorato le crepe già indicate in
passato. È vero che il disavanzo è lievemente calato, ma quel
miliardo abbondante “risulta comunque non essere stato recuperato”. Già nel corso dell’udienza, il presidente della Regione Nello Musumeci si è difeso. Ha confermato che “la situazione finanziaria è oggettivamente critica e difficile”. Ma ha girato la colpa ai governi precedenti, “nella serena consapevolezza di non essere mai stato direttamente o indirettamente corresponsabile dei disastri finanziari che almeno negli ultimi 25 anni hanno caratterizzato la storia dell’ente regionale”. A margine dell’udienza, Musumeci risponde ancor più piccato: “Ora si pretende che il governo risani ogni cosa in ventiquattro mesi. E chi ieri fra i deputati ne è stato responsabile, oggi trova spudoratamente il coraggio di dare lezioni. Vergogna! Ci vorranno anni per sanare le ferite di una Regione fondata quasi sempre su sprechi, clientelismo e assistenzialismo. E noi abbiamo finalmente cominciato la bonifica”. Il deputato regionale M5S Luigi Sunseri ha chiesto “un piano di riforme” che abbiano l’obiettivo di “sanare un bilancio ormai distrutto dalla mala politica”. “Se non intende farlo – ha scritto Sunseri sulla sua pagina Facebook – ha due strade: dimettersi o spegnere tutte le luci di ospedali, scuole e città e mettere in vendita Palazzo d’Orleans”. “Si prevede – ha continuato Sunseri- un periodo davvero nero per la nostra terra”. Per il Presidente della Commissione regionale antimafia Claudio Fava, la relazione della Corte dei conti “mette definitivamente fine alle favolette raccontante dal governo Musumeci. La necessità di recuperare nel complesso oltre due miliardi produrrà, in mancanza di interventi urgenti, un devastante effetto a catena soprattutto sulle fasce più deboli della nostra regione. Una situazione drammatica che non ha nulla a che vedere con la finta tranquillità ostentata in
questi mesi dalla giunta e dal presidente”. L’Anci Sicilia teme adesso che le
ristrettezze di cassa possano ricadere sui comuni, che già aspettano
l’erogazione di risorse arretrate. “Il 17 dicembre – ha commentato
in una nota il presidente dell’associazione Leoluca Orlando –
riuniremo il nostro Consiglio regionale per valutare eventuali
iniziative in assenza di adeguate garanzie da parte del governo
regionale, tenuto conto anche della mancata erogazione, a tutt’oggi,
dei trasferimenti regionali agli enti locali previsti per l’anno in
corso”. “Le sezioni riunite della Corte dei Conti – hanno
ribadito Orlando – hanno confermato le condizioni di criticità degli
enti intermedi e dei comuni per effetto della confusione legislativa
regionale e per i tagli a trasferimenti di risorse assolutamente
necessarie che vanno a sommarsi ai tagli di trasferimenti statali”.