Depurazione acqua, parla Fatuzzo: “Dubbi sui progetti. Catania, fare di più”

Non lascerà subito lapresidenza dellaSidra. Presterà moltissima attenzione al nodoCatania. Nominerà responsabili unici del procedimento (Rup) che siano pagati e in base airisultatiottenuti. Suipareriambientali rivuole ilsilenzio-assenso. Sulla depurazione acqua Fabio Fatuzzo, fresco di nomina comecommissario straordinario unico(insieme ai sub commissari TotòCordaroe  AntoninoDaffinà), a breve inizierà una ricognizione per capirea che punto sonoi progetti in carico alla Struttura disseminati in tutta Italia, in particolare nelMeridione. Prima, però, ha alcune cose da completare inSidra, l’azienda idrica di Catania che guida dal 2019. E che potrebbe continuare a guidare, perché “sul piano normativo – spiega –non c’è nessuna incompatibilità, ma sul piano pratico sì. Non si possono fare entrambe le cose. Voglio approvare ilbilancio 2022, che abbiamo chiuso in utile. Poi dovrò concludere il rapporto con l’Organismo straordinario divigilanzae definire altre questioni che riguardano il Servizio idrico integrato. Traquattro o cinque mesilascerò Sidra”. Leggi anche –Depurazione: i pareri-lumaca della Regione. Occorre un anno e mezzo Depurazione acque: Fabio Fatuzzo ha gliocchi già ben puntatisull’attività dellaStruttura commissarialeche dovrà guidare. La sua figura nasce peraccelerare progetti e cantieridi depuratori, reti fognarie e altre infrastrutture. L’Italia è ingrave ritardoe continua a pagare pesantisanzioni all’Unione europeaper le procedure di infrazione comunitaria. Solo quelle cheriguardano la Siciliacostano20 milioni di euro ogni semestre. “La prima cosa che faremo – annuncia il neo commissario – saràverificare lo stato dell’arte dei vari progetti. Si tratta di interventi in tutta Italia, ma le regioni più coinvolte sonoSicilia, Campania e Calabria. I più importanti progetti, quelli veramente necessari,dubito siano pronti“. Questo nonostante il precedentecommissario,Giugni, abbia concluso il mandato con unacorposa relazionesull’attività svolta. “Giugni è unprofessore– osserva Fatuzzo – di altissima professionalità e competenza. Il problema è che certe volte mancal’esperienzasul piano amministrativo e burocratico. E, se posso dirlo, anche la ‘brutalità‘ nello stimolare il Rup e le altre funzioni tecniche, altrettantoimportantirispetto alle funzioni progettuali”. Leggi anche –Scarichi illegali. In Sicilia autorizzato il 17,5% degli impianti di depurazione Depurazione acqua: Fabio Fatuzzo vuole cambiare registro anche sul ruolo deiRup, i responsabili unici del procedimento. “Tutta la loro azione vaverificatae anche larazionalitàdelle nomine”, annuncia. “Questo commissariamento segue quello del 2020, che segue quelli del 2017 e del 2015. Anni in cui imperversava una cattiva interpretazione della politica. Chi svolgeva la funzione del Rupnon doveva essere remunerato“. Una logica di risparmio, ma “questa economia gratuita è fallita già nella Russia sovietica”, dice Fatuzzo, che fa un esempio lineare: “Se sonodirettoredi una struttura del Comune di Catania e vengo nominato Rup di un intervento per la struttura commissariale, è ilComuneche mi paga. Il primo obbligo di lavoro è verso il Comune, poise c’è tempofaccio le altre cose. Così si accumulano deiritardi“. Per Fatuzzo è “un’assurdità” e infatti annuncia: “Devo confrontarmi colGoverno, per vedere quali sono ilimitidelle nomine. Se si deve assegnare la nomina al Rup che già opera in un ente, è un problema. Se si deve invece fare solo uninterpelloè diverso”. L’interpello è una semplice ricerca, tra gli enti, di Rupdisponibili. “Se nessuno risponde all’interpello, allora si va almercato liberoe si devono prevedere compensilegati ai risultatiottenuti”, prospetta Fatuzzo. Leggi anche –Depurazione a Catania, il 2023 potrebbe essere l’anno decisivo Fatuzzo riconosce che l’ex commissarioGiugni “ha dedicato molto tempo alla Sicilia, senz’altro ha fatto molto per laSicilia“. Per quel che riguardaCatania, invece, “i risultatinon sono quelliche ci saremmo aspettati”, osserva il nuovo commissario. “Isei progettida Capomulini alla zona industriale non sono ancora in dirittura d’arrivo”, dice Fatuzzo. “Solo i lottitreecinque– ricorda – hanno ottenuto le autorizzazioni necessarie. Gli altri ancora niente. La cosa più drammatica è che illotto zero, che riunisce tutti e sei i lotti, non è ancora assolutamente definito”. Il lotto zero, necessario quando c’è un intervento così parcellizzato,raccorda tutti gli altrie li rende funzionali ed efficienti. Per Fatuzzo “è il lotto più importante”. Un altro problema che andrà affrontato è ilnuovo allacciante. È il canale che dovrebbe raccogliere tutte lafognaturadi Catania. Realizzato con fondi statali nel1997, “èinterrotto– spiega Fatuzzo – perché sono stati realizzati i trattipiù facilidel percorso ma non gliattraversamenti. Bisogna riprendere il progetto ecompletarloadeguatamente”. Leggi anche –Acqua: Sicilia e Catania da record per sprechi e assenza di depurazione Per Fatuzzo anche ipareri ambientalidiventano spesso una palla al piede che ritardal’avviodei cantieri. Giugni ha sottolineato come laRegione Sicilianaci metta ancheun anno e mezzoper rilasciare le autorizzazioni. “Ci vuole uninterventolegislativo– invoca Fatuzzo – per reintrodurre il ‘silenzio-assenso‘. Il parere va inteso come acquisito una volta trascorsi 30, 60, 90 giorni. Insomma un termine da stabilire. Bisogna modificare la legge, renderla più veloce”. Anche i tempi lunghi per isottoservizida spostare, quando interferiscono con le reti fognarie da realizzare, sono un altro nodo-chiave. Per Fatuzzo andrebbero fatte conferenze di servizi “asincrone, ancheonline. Se non si acquisisce il parere della struttura coinvolta nell’attraversamento, si deposita un progetto di attraversamento alGenio Civile. Questo si esprime, in quanto ente che dovrebbe regolare tutti gli interventi”. Fatuzzo ha intenzione di “ottenereil massimoe abbattere il più possibile lesanzioni, già neiprossimi due anni. Il problema – ricorda – non è tanto nelle somme che paghiamo all’Europa, ma neldannoche si faall’ambiente. Prendiamo Catania: solo il 20 per cento dei cittadini è allacciato alle fogne. Il resto sfocia tra le lave oppure inmarecon i problemi che ben sappiamo. Altro che Goletta verde”.