La Russa, regala altri soldi ai Senatori: intanto in Italia le persone non mangiano

Scandalo al Senato: tutti i senatori hanno ricevuto la diaria piena per 3.500 euro/mese nel 2024, nonostante le assenze. Ignazio La Russa al centro delle polemiche.

La Russa, regala altri soldi ai Senatori: intanto in Italia le persone non mangiano

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Scandalo al Senato: tutti i senatori hanno ricevuto la diaria piena per 3.500 euro/mese nel 2024, nonostante le assenze. Ignazio La Russa al centro delle polemiche.Un interrogativo politico e istituzionale di rilievo emerge dal consuntivo del bilancio interno del Senato per il 2024: nessuna trattenuta sulla diaria dei senatori, nonostante le numerose assenze registrate durante l’anno. Questo dato, ufficialmente certificato, solleva immediate domande sul rispetto delle regole interne di Palazzo Madama. Al centro della discussione vi è il presidente del Senato, Ignazio La Russa, il cui ruolo di garante del regolamento che disciplina l’erogazione della diaria è oggi sotto i riflettori. La somma in questione è tutt’altro che trascurabile: la diaria mensile, che ammonta a circa 3.500 euro netti, è riconosciuta a ciascun senatore quale rimborso per le spese di soggiorno nella capitale. Secondo quanto attestato dal bilancio, questa indennità è stata corrisposta integralmente a tutti i 205 senatori per l’intero anno, senza alcuna decurtazione.Il capitolo dedicato agli emolumenti evidenzia una spesa complessiva di 8.611.750 euro per la voce “diaria”. Rapportata al numero dei senatori, questa cifra si traduce in un importo annuale di circa 42mila euro a testa, un importo pienamente compatibile con l’erogazione completa della diaria per dodici mesi, a riprova dell’assenza di trattenute. Eppure, il regolamento del Senato prevede chiaramente che la diaria debba essere ridotta per ogni giorno di assenza non giustificata dalle sedute d’aula, dalle riunioni delle commissioni o delle giunte. L’assenza viene certificata con la mancata firma del registro in commissione e giunta, mentre in aula è considerato assente il senatore che partecipa a meno del 30% delle votazioni giornaliere. Secondo i numeri ufficiali, nel 2024 nessuna di queste circostanze si sarebbe mai verificata.

Il regolamento disatteso e la trasparenza mancata

Il regolamento disatteso e la trasparenza mancata

Regolamento disatteso e trasparenza mancata: le conseguenze dell’opacità.

 

Il quadro che emerge dal bilancio appare difficilmente armonizzabile con la quotidianità dei lavori parlamentari. Chiunque segua anche occasionalmente le sedute del Senato è consapevole che l’aula non è sempre al completo. Nonostante ciò, i dati di bilancio suggeriscono che tutti i senatori abbiano maturato il diritto alla diaria piena, senza eccezioni. Questa situazione contrasta notevolmente con quanto avviene alla Camera dei deputati, dove vengono pubblicati con cadenza mensile i dati dettagliati sulle presenze e sulle assenze, giustificate o meno. A Palazzo Madama, le uniche informazioni accessibili riguardano le votazioni elettroniche dall’inizio della legislatura, ovvero dall’ottobre 2022.

Da tale tabella è possibile evincere che l’unica senatrice con il 100% di presenze alle votazioni è Erika Stefani, mentre all’estremo opposto si trova il senatore a vita Renzo Piano, con zero presenze registrate. La mancanza di trasparenza dettagliata sulle presenze e le assenze non giustificate alimenta dubbi sulla reale applicazione del regolamento interno e sulla coerenza dei dati di bilancio. Se da un lato è comprensibile che i senatori abbiano impegni istituzionali anche fuori dall’aula, la totale assenza di decurtazioni solleva interrogativi sulla gestione delle giustificazioni e sulla effettiva partecipazione ai lavori parlamentari, in un momento in cui l’attenzione pubblica verso l’accountability delle istituzioni è particolarmente elevata.

Ignazio La Russa: il garante e la “sanatoria”

La gestione della diaria e la sua completa erogazione, nonostante le assenze, chiamano direttamente in causa Ignazio La Russa, in quanto presidente del Senato e garante dell’applicazione del regolamento interno. La scelta di non applicare alcuna decurtazione viene interpretata da alcuni come una sorta di sanatoria generalizzata, un “perdono” che, di fatto, neutralizza il meccanismo di controllo concepito per scoraggiare l’assenteismo parlamentare e per assicurare la presenza dei rappresentanti eletti.

In un contesto politico-sociale caratterizzato da crescenti richiami alla sobrietà e alla responsabilità istituzionale, il dato certificato dal bilancio del Senato 2024 rischia di alimentare una nuova, accesa polemica sul rapporto tra i rappresentanti eletti e i cittadini che li hanno votati. La diaria, pensata originariamente come un rimborso per spese effettivamente sostenute, si trova così al centro di un dibattito complesso che intreccia questioni di trasparenza, l’interpretazione e l’applicazione delle regole interne, e la credibilità stessa delle istituzioni. Questo avviene proprio mentre l’aula di Palazzo Madama, giorno dopo giorno, continua a mostrare un’immagine tutt’altro che affollata, alimentando le perplessità sull’effettiva partecipazione e sul rispetto degli impegni parlamentari da parte dei senatori.